Come richiedere la legge 104

Simone Micocci

13/05/2022

Domanda di legge 104, chi può farla e come funziona: la procedura spiegata punto per punto, una guida utile per chi necessita di permessi e congedi per assistere un familiare con disabilità grave.

Come richiedere la legge 104

Fare richiesta della 104, così avere diritto alle agevolazioni riconosciute ai disabili in condizione di gravità e a chi si occupa della loro assistenza, prevede una serie di passaggi che è bene seguire alla lettera per non commettere errori.

Nel linguaggio più comune, quando si parla della “104” ci si riferisce alla legge n.104 del 1992, ossia la “legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, ossia quel riferimento normativo in cui vengono indicate le tutele e le agevolazioni spettanti ai soggetti in condizione di disabilità e ai familiari e affini che si occupano della loro assistenza.

Facendo domanda di legge 104 per un proprio genitore, ad esempio, un lavoratore può godere di una serie di permessi sul lavoro, sia giornalieri che orari a seconda delle preferenze. E ancora, sempre ai sensi della legge n. 104/1992 si può avere diritto a un congedo straordinario e retribuito della durata di due anni.

Ecco perché è importante capire come richiedere la legge 104, specialmente nel caso in cui a farne domanda è il familiare che dovrà prestare assistenza al disabile.

Come fare richiesta della 104: accertamento di handicap e disabilità

Il primo passaggio è quello che richiede il riconoscimento dello stato di handicap della persona che si andrà ad assistere. È infatti questo stato, più un’altra serie di requisiti di cui parleremo di seguito, a far sì che il lavoratore possa avere diritto a una serie di tutele.

1) Visite specialistiche per l’accertamento delle patologie invalidanti

A tal proposito, la prima cosa da fare è effettuare una serie di controlli volti ad accertare la patologia - o le patologie - invalidanti. A questo punto, una volta ottenuta tutta la documentazione medica che attesta la propria condizione di salute, bisognerà recarsi dal medico curante.

2) Visita dal medico curante

Sarà questo a compilare, direttamente dalla funzione telematica disponibile sul sito dell’Inps, la certificazione medica con la quale viene effettuata la diagnosi e viene descritto lo stato di salute dell’interessato. Sarà in questo certificato, ad esempio, che il medico specificherà se, a causa delle patologie rilevate, la persona ha difficoltà nel deambulare e a svolgere le normali mansioni quotidiane, e dunque se necessita di assistenza continua. Sempre qui dovrà indicare se esistono i presupposti, come può essere la presenza di patologie gravi (specialmente se oncologiche), per avere diritto alla convocazione urgente a visita, entro un termine di 15 giorni dall’invio del suddetto certificato.

3) Domanda di riconoscimento dell’handicap

A questo punto sarà vostro dovere presentare la domanda di riconoscimento dell’handicap. Sarà l’Inps, in ultima istanza, a occuparsi infatti dell’accertamento sanitario con cui si andranno a verificare i requisiti sanitari richiesti per il riconoscimento di disabilità e handicap.

La domanda per il riconoscimento di disabilità e handicap può essere presentata, solo dopo aver ottenuto il certificato del medico introduttivo (vedi sopra), direttamente online dal sito dell’Inps (clicca qui per accedere al servizio), oppure avvalendosi del supporto di un patronato o di qualsiasi associazione di categoria dei disabili (quali Anmic, Ens, Uic e Anfass).

È importante produrre domanda entro 90 giorni dal rilascio del certificato medico introduttivo.

4) La chiamata a visita

A questo punto bisognerà solamente attendere la chiamata per la visita con il quale verrà effettuato l’accertamento del possesso dei requisiti sanitari previsti dalla legge per il riconoscimento dell’handicap e disabilità. Di tale accertamento se ne occupa la commissione medico-legale presso le aziende sanitarie locali (Asl), integrate con un medico Inps. Solamente nelle regioni dove è stato sottoscritto il protocollo per l’affidamento dell’accertamento sanitario all’Inps, a occuparsi della suddetta visita è direttamente il centro medico legale dell’Istituto.

Indicativamente, tra la domanda e la chiamata a visita passano circa 30 giorni.

Alla visita bisognerà portare con sé tutta la documentazione di cui si è in possesso, specialmente il certificato medico introduttivo rilasciato dal medico curante.

Per i soggetti non trasportabili è possibile che l’accertamento venga effettuato a domicilio, ma solo su richiesta del medico curante.

5) L’esito dell’accertamento

Completata la visita bisogna solo attendere l’apposito verbale visita, dove quindi verrà indicato il risultato dell’accertamento. Questo viene inviato all’interessato in duplice copia, una con il solo giudizio finale e l’altra con tutti i dati sanitari. In caso di esito positivo, ossia qualora l’apposita commissione abbia accertato la condizione di disabilità, il verbale potrà contenere una delle seguenti definizioni:

  • persona con handicap (art. 3, co. 1, Legge 104/1992), quindi senza condizione di gravità;
  • con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992);
  • con handicap superiore ai 2/3 (art. 21, Legge 104/1992).

Come fare richiesta della legge 104: permessi e congedo

A questo punto, ossia con il riconoscimento dell’handicap, è possibile presentare domanda all’Inps per il riconoscimento dei relativi permessi riconosciuti esclusivamente ai I lavoratori disabili in situazione di gravità o i lavoratori con familiari disabili in situazione di gravità possono beneficiare di permessi retribuiti.

Di conseguenza, se nel verbale viene rilevato il solo handicap senza situazione di gravità, non sarà possibile presentare richiesta di 104 all’Inps.

Esiste una procedura telematica per richiedere l’indennità per permessi fruiti dai lavoratori per assistere familiari disabili in situazione di gravità o fruiti dai lavoratori disabili medesimi (potete cliccare qui), o in alternativa è possibile rivolgersi agli enti di patronato e agli altri intermediari dell’Istituto. Tale richiesta può essere avanzata anche chiamando il numero verde dell’Inps. Lo stesso vale per la richiesta di congedo straordinario (qui il servizio Inps).

Chi può fare richiesta della legge 104 all’Inps

Come visto in precedenza, la domanda può essere presentata tanto dalla persona con disabilità grave quanto dal lavoratore che assiste un parente o affine con grave disabilità, a patto che questa non risulti ricoverata a tempo pieno presso strutture ospedaliere o simili, pubbliche o private, che assicurano assistenza sanitaria continuativa.

Nel dettaglio, oltre al lavoratore disabile in situazione di gravità, si può presentare richiesta della 104 per l’assistenza di un disabile grave qualora si tratti di:

  • figli, anche adottivi o affidatari;
  • coniuge, parte dell’unione civile o convivente di fatto;
  • parente o affine entro il terzo grado. Ad esempio, si può fare richiesta della 104 per assistere i genitori.

Tale richiesta, inoltre, può essere avanzata anche per parenti e affini di terzo grado, ma solo quando i genitori, o il coniuge, o la parte dell’unione civile, o il convivente di fatto della persona con disabilità grave, abbiano più di 65 anni di età oppure siano loro stessi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Va specificato, però, che non tutti i lavoratori hanno diritto ai permessi e alle tutele riconosciute ai sensi della legge 104. Non possono farne richiesta, ad esempio, i lavoratori a domicilio, come pure i collaboratori domestici o i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata. Non spettano neppure ai lavoratori parasubordinati.

Ricordiamo poi che i suddetti permessi, come pure il congedo straordinario per assistere un disabile grave, non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore. C’è dunque un solo lavoratore per persona disabile, in qualità di referente unico. Questa regola, tuttavia, sembra essere oggetto di revisione e non è da escludere che la figura del referente unico possa essere eliminata.

Per il momento però è così, con l’eccezione di quando la legge 104 viene richiesta dai genitori per i figli: in questo caso entrambi possono accedere, alternativamente, alle tutele previste.

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