Matteo Salvini ha scelto i due nomi da proporre alla Commissione Europea per il ruolo di commissario spettante all’Italia: in ballo ci sono il ministro Gian Marco Centinaio e il viceministro Massimo Garavaglia, entrambi della Lega.
Anche se momentaneamente si sono spenti i riflettori sulle vicende riguardanti la governance dell’Unione Europa, a Bruxelles si continua a lavorare sottotraccia per la definizione di quella che sarà la squadra della nuova presidente Ursula von der Leyen.
Come per tutti gli altri Paesi membri, anche all’Italia spetterà un commissario il cui nome deve essere indicato dal governo. La nomina però non è automatica visto che occorrerà il via libera da parte della commissione parlamentare competente.
Visto l’exploit fatto registrare alle ultime elezioni europee, spetterà alla Lega all’interno della maggioranza gialloverde il compito di indicare il nome del commissario spettante al nostro paese.
A riguardo Matteo Salvini avrebbe già fatto la sua scelta. Se all’Italia spetterà il ruolo di commissario alla Concorrenza, allora il prescelto è il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia. Se invece ci sarà il portafoglio dell’Agricoltura la scelta ricadrà sul ministro, proprio all’Agricoltura, Gian Marco Centinaio.
Commissario UE, sfida Garavaglia-Centinaio
Se lo scorso autunno i rapporti tra Roma e Bruxelles sono stati abbastanza burrascosi, quest’anno potrebbero diventare infuocati. Oltre alla partita sulla legge di Bilancio, in ballo infatti c’è anche la nomina dei nuovi commissari.
Due tavoli questi che in qualche modo potrebbero incrociarsi specie se lo strappo ricucito a inizio luglio, quando l’Italia è riuscita a evitare l’apertura di una procedura d’infrazione, dovesse riaprirsi di nuovo a causa del non mantenimento della parola data all’Unione dal nostro governo.
I gialloverdi infatti per scongiurare la procedura, oltre che mettere sul piatto oltre 7 miliardi per sistemare il bilancio del 2019, si sono impegnati anche a mantenere i conti in ordine nel 2020 in vista della manovra che dovrà essere approvata entro la fine dell’anno.
Matteo Salvini però ha già iniziato a insistere sul bisogno di una manovra espansiva, conditio sine qua non per poter realizzare la desiderata riforma fiscale, gettando le basi per quella che potrebbe essere un nuovo braccio di ferro con l’Europa.
Considerando che a Bruxelles sia Salvini che la Lega in generale non sono visti molto di buon occhio, non è un caso che il Carroccio nonostante la folta rappresentanza sia rimasto a secco al momento di poltrone, questo potrebbe complicare ulteriormente la questione della nomina del commissario italiano.
Come detto anche dal premier Giuseppe Conte, il governo si aspetta che al nostro paese venga dato un commissario “pesante” come quello alla Concorrenza. Se questo non dovesse avvenire, in alternativa ci sarebbe quello all’Agricoltura.
In un primo momento si era pensato a Giancarlo Giorgetti come commissario da designare. Il potente sottosegretario però, magari annusando l’aria non proprio favorevole a Bruxelles, resterà al suo posto senza cercare gloria in Europa.
Matteo Salvini quindi avrebbe deciso di proporre comunque due suoi fedelissimi: Massimo Garavaglia nel caso del commissario alla Concorrenza, Gian Marco Centinaio invece se dovesse arrivare il portafoglio dell’Agricoltura.
Due profili che per competenze sono in linea con i ruoli da andare a occupare (Garavaglia e viceministro all’Economia e Centinaio ministro all’Agricoltura), ma l’ostracismo verso la Lega pone sempre degli interrogativi sul via libera della commissione parlamentare alla nomina.
Più che sul nome dell’eventuale commissario il sentore è che la partita sarà tutta politica: in caso di una nuova crisi dei rapporti tra il nostro governo e l’Unione, è probabile che da Palazzo Berlaymont possa arrivare un veto per un leghista come commissario.
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