Il contratto di lavoro si rinnova automaticamente?

Simone Micocci

11 Marzo 2025 - 17:45

Contratto a tempo determinato in scadenza: il rinnovo può essere automatico? Ecco cosa dice la normativa.

Il contratto di lavoro si rinnova automaticamente?

Il contratto di lavoro a tempo determinato, o a termine che dir si voglia, è caratterizzato proprio dalla decisione di una scadenza prefissata e concordata tra le parti.

Nel dettaglio, la legge impone una durata massima di 12 mesi, prevedendo anche la possibilità di una proroga fino a ulteriori 12 mesi se sussistono specifiche causali di rinnovo. Questa regolamentazione generale può essere inoltre derogata dalla contrattazione collettiva e individuale, ma è bene sapere che la durata massima è comprensiva di tutti i rapporti di lavoro conclusi tra lo stesso dipendente e il medesimo datore di lavoro, a patto che rimangano invariate le mansioni e la categoria legale. Queste regole servono a tutelare i diritti dei lavoratori e incentivare l’assunzione a tempo indeterminato, che garantisce maggiore stabilità e salvaguardia.

Allo stesso tempo, il datore di lavoro può ben avere l’esigenza di assumere un lavoratore per un periodo di tempo limitato ed eventualmente di prolungare l’impiego.

La legge ammette quindi il rinnovo e la proroga del contratto di lavoro a termine, che devono avvenire secondo precise modalità e tempistiche. Non esiste, tuttavia, un obbligo in capo al datore. I lavoratori dipendenti che non hanno una comunicazione efficace con il datore di lavoro arrivano così a ridosso della scadenza contrattuale con grande apprensione.

È possibile che il contratto di lavoro si rinnovi automaticamente oppure serve una lettera formale? La differenza tra le due ipotesi fa la differenza soprattutto in merito al mancato rinnovo contrattuale e quindi alla cessazione del rapporto di lavoro, per lo più riguardo alle tempistiche con cui il dipendente viene avvertito. Scopriamo cosa prevede la legge.

La differenza tra rinnovo e proroga del contratto

Il rinnovo del contratto a termine comporta la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro. Si ha una vera e propria nuova assunzione, tanto che la legge impone l’attesa di un certo periodo di tempo dalla scadenza. Si tratta del cosiddetto periodo cuscinetto o “stop and go”, corrispondente a:

  • 10 giorni dal contratto di lavoro con durata inferiore a 6 mesi;
  • 20 giorni dal contratto di lavoro con durata superiore a 6 mesi.

Il rinnovo deve inoltre essere giustificato da una causale valida, dovuta a ragioni oggettive e temporanee, estranee alla volontà del datore di lavoro o esigenze di sostituzione. Il mancato rispetto di questi requisiti comporta la trasformazione del contratto a termine in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

La proroga del contratto, invece, non è altro che un allungamento delle medesime condizioni contrattuali per un periodo successivo alla scadenza inizialmente concordata.

Entro la durata massima complessiva di 24 mesi, il contratto a tempo determinato può essere prorogato fino a 4 volte. Per i contratti superiori a 12 mesi, inoltre, anche la proroga deve essere motivata dalle causali individuate dalla legge e dai Ccnl. Dopo la scadenza o il superamento dei limiti il dipendente può lavorare per altri 30 o 50 giorni, rispettivamente a seconda che il contratto avesse una durata inferiore o superiore a 6 mesi, avendo diritto a una maggiorazione della retribuzione. Anche in questo caso, il superamento dei limiti comporta la trasformazione a tempo indeterminato.

Il contratto di lavoro si rinnova automaticamente?

La trasformazione automatica del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato può rappresentare in un certo senso il rinnovo tacito del contratto, per come viene comunemente apostrofato.

Il vero e proprio rinnovo in senso stretto, tuttavia, non può avvenire in modo tacito né preventivamente concordato perché verrebbero meno le limitazioni previste dalla normativa. Le causali, peraltro, devono sempre risultare da un atto scritto notificato al dipendente, affinché possa far valere il proprio - eventuale - diritto a un contratto a tempo indeterminato.

Non è pertanto ammesso il rinnovo automatico del contratto di lavoro, che pretende l’accettazione di entrambe le parti. Non a caso, il datore di lavoro non è obbligato a comunicare la fine del contratto, per quanto sia una prassi preferibile. In sintesi, il contratto a termine è da considerarsi scaduto alla data indicata, salvo diversi accordi o comunicazioni.

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