Coronavirus: al via droni per il controllo degli spostamenti

Marco Ciotola

23/03/2020

Una disposizione dell’Enac introduce il controllo degli spostamenti dei cittadini italiani tramite droni, come misura per contenere il diffondersi del virus

Coronavirus: al via droni per il controllo degli spostamenti

Al via l’utilizzo di droni per il controllo degli spostamenti dei cittadini italiani. A stabilirlo una disposizione dell’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile.

La decisione - si legge nel testo - mira a garantire il “contenimento dell’emergenza epidemiologica Coronavirus”, e per il momento resta valida fino al prossimo 3 aprile, salvo nuove indicazioni governative.

A svolgere concretamente i controlli sarà la polizia, la stessa che nelle ultime settimane ha evidenziato la necessità di strumenti più ad ampio raggio in ottica di controlli, che si fanno sempre più intensi vista la pandemia in corso: solo nella giornata di ieri sono stati complessivamente 157.621, con 10.326 denunce.

Le polizie locali si occuperanno quindi di “operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale”, e lo faranno con velivoli dal peso inferiore ai 25 kg che comanderanno da remoto e che potranno utilizzare sui territori del Paese, senza nessuna autorizzazione da parte dell’Enac.

Coronavirus: al via droni per il controllo degli spostamenti

Dalla disposizione targata Enac si evince la natura territorialmente molto estesa dei controlli, che potranno essere effettuati anche in zone dove i contagi sono minori.

Oltre alla polizia potranno effettuare controlli “tutti gli Enti di Stato di cui all’art 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie Locali dei Comuni italiani, ad operare con propri “aerei a pilotaggio remoto” se impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia COVID-19.”

Vale a dire che, per far fronte all’allerta coronavirus, si può ampliare il numero di enti statali volti a utilizzare i propri aeromobili a fini ispettivi, per quanto persista sempre in ogni caso la priorità al traffico aeroportuale.

A dare il via ai controlli tramite droni sono state per prime le città di Bari e Roma, seguìte oggi da San Severino e Siena, mentre per molti altri comuni è necessario un periodo di pianificazione delle misure.

Sono già tantissimi gli italiani denunciati perché usciti senza un valido motivo, 52mila secondo i dati più recenti. La circostanza ha innescato non poche polemiche relative alla reale esecutività dei suddetti provvedimenti, secondo molti pronti a vanificarsi una volta rientrato lo stato d’emergenza.

Ma a riguardo proprio nelle ultime ore diversi procuratori hanno precisato che le multe non andranno in prescrizione.
Nel Consiglio dei ministri previsto per domani potrebbe essere in agenda anche l’introduzione di una sanzione amministrativa per chi viola le restrizioni, per una multa di circa 2.000 euro.

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