Coronavirus: app per autocertificazione in arrivo. Ma come funziona? Addio fogli da compilare
Coronavirus: un’applicazione per l’autocertificazione è in dirittura d’arrivo e ci permetterà di dire addio ai fogli stampati, necessari a giustificare le nostre uscite.
Secondo quanto scrive Il Messaggero, dopo quattro diverse versioni, finalmente non ci sarà più bisogno del documento cartaceo, ma basterà utilizzare il proprio smartphone.
L’app per l’autocertificazione, dovrebbe avere anche un altro scopo molto importante: consentirà di tracciare i soggetti positivi al coronavirus e di organizzare la riapertura dopo il lockdown.
Coronavirus: come funziona l’app per l’autocertificazione
Negli ultimi giorni, mentre si sono delineati con più chiarezza i dettagli della “fase 2”, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno lavorato per mettere a punto sistemi digitali in grado di coadiuvare gli sforzi per il contenimento del coronavirus.
Lo stesso vale per la nostra task force digitale guidata da Vittorio Colao, che ha annunciato l’imminente arrivo dell’app per l’autocertificazione anche in Italia, dove verrà testata anche per il “contact tracing”. Erano già apparse soluzioni simili sviluppate da privati, ma ora è in arrivo quella ufficiale.
La piattaforma avrà due funzioni principali: servirà a gestire le autocertificazioni eliminando il passaggio della compilazione cartacea di queste ultime e poi sarà impiegata per geo localizzare e monitorare i cittadini.
In particolar modo, seguirà gli spostamenti di chi è risultato positivo al coronavirus, così da ricostruire gli eventuali contatti avuti e da inviare alert a chi potrebbe essere a rischio di contagio.
App di tracciamento: la questione della privacy
Se, da un lato, l’app di autocertificazione porterà certamente benefici in termini di agilità nella gestione delle uscite dei cittadini, dall’altro, la questione del tracciamento resta più delicata.
Come spiegato dal Garante per la privacy UE nei giorni scorsi, l’esposizione dei dati personali non è mai priva di rischi.
L’Unione europea ha ribadito la necessità di costruire sistemi che tengano conto delle normative per la privacy in vigore e di coinvolgere costantemente le autorità per la protezione dei dati, in modo da assicurare il rispetto delle regole.
Per questo, in Italia si è scelto per il momento di testare l’app per la mappatura dei contagi in modalità non obbligatoria. Fatta eccezione per chi risulta positivo al virus, che subirà controlli più stringenti, solo gli italiani che daranno il proprio consenso verranno geo localizzati e tracciati nelle loro relazioni. Almeno secondo quanto anticipato ai media nei giorni scorsi.
Allentamento misure restrittive: chi uscirà per primo? Lo dirà l’app
L’applicazione, che presto dovremo scaricare sui nostri smartphone, potrebbe avere anche un ulteriore ruolo: proporrà un calendario per informare sull’allentamento delle restrizioni.
Il ritorno alla normalità non potrà che essere graduale. Tra le opzioni al vaglio, la più plausibile resta quella che prevede uscite a scaglioni per fascia d’età, cominciando dai giovani e arrivando pian piano anche agli anziani.
Alla fine del lockdown la piattaforma potrebbe essere impiegata nella gestione e nel controllo del flusso di persone sui mezzi pubblici e nei locali, per dare indicazioni ai cittadini e come strumento di controllo del rispetto delle misure governative.
L’app per l’autocertificazione sarà compatibile sia con iOS sia con Android e sarà disponibile per il download attraverso un sito governativo.
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