L’Italia intera attende la Fase 2. Cosa riaprirà? Come tornare alla normalità? Ma soprattutto, quali saranno le sfide sanitarie? L’esperto OMS mette in guardia sui micro-focolai di coronavirus, che dovremo saper gestire.
La Fase 2 è attesa dall’Italia intera, desiderosa di tornare, gradualmente alla normalità, dopo settimane di lockdown e quarantena. Ma cosa aspettarsi in questo secondo step verso la riapertura della nazione?
I pericoli legati alla sicurezza sanitaria e al ritorno di focolai di coronavirus sono i più preoccupanti. La grande sfida che ci attende da maggio in poi, infatti, è proprio la capacità di gestire nuove comparse del virus.
Lo ha spiegato Ranieri Guerra, vicedirettore dell’OMS e componente del comitato tecnico-scientifico del Governo: l’Italia dovrà rafforzare la sorveglianza medica sui territori per evitare il diffondersi di un’ulteriore ondata dell’infezione.
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Tra le poche certezze che si hanno sull’evoluzione del coronavirus e sulla Fase 2, secondo Guerra (OMS) ce n’è una: nuovi focolai di infezione saranno inevitabili.
Per questo, secondo l’esperto, sarà molto importante saper: “intervenire sui micro-focolai epidemici che sicuramente si riapriranno data la trasmissione comunitaria che è ancora sostenuta. Focolai che devono essere estinti immediatamente per evitare la montata epidemica che abbiamo visto nel settimane scorse”.
La sfida per la Fase 2, quindi, sarà a livello territoriale. Per intervenire in tempo su nuovi focolai, infatti, occorrerà rafforzare la rete di medici di base e delle strutture territoriali e incentivare i tamponi a domicilio.
Elementi, quest’ultimi, considerati cruciali da Guerra per ripartire preparati. Non si può perdere questa battaglia sanitaria. Il rischio è di ricadere nell’emergenza coronavirus.
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