Perù e Panama sono due casi particolari ai tempi del coronavirus: qui la quarantena per arginare l’epidemia è di genere. Cosa significa esattamente?
La quarantena di genere? Tra le assurde decisioni dei Governi del mondo per contenere il contagio da coronavirus esiste anche questa: dividere i giorni di uscita in base al sesso.
La particolare misura è attualmente in vigore in ben due Paesi: Panama e Perù, con il rischio di discriminazione nei confronti di lesbiche e omosessuali.
La paura del coronavirus e l’obiettivo di frenare in modo rigoroso la diffusione dell’epidemia, spesso si trasforma in decisioni discutibili per la popolazione, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei diritti.
La quarantena di genere potrebbe rientrare in questa categoria.
Quarantena di genere: i casi Panama e Perù
Il presidente peruviano Martin Vizcarra ha annunciato una nuova misura che limita i movimenti pubblici in base al genere, con lo scopo di frenare la diffusione del coronavirus.
Gli uomini potranno uscire di casa solo il lunedì, mercoledì e venerdì, mentre le donne sono autorizzate a lasciare l’abitazione per necessità il martedì, il giovedì e il sabato. Tutti sono obbligati a restare nelle proprie abitazioni la domenica. Le restrizioni sono entrate in vigore il 16 marzo e si applicheranno fino al 12 aprile.
Il Perù ha superato i 1.400 casi di coronavirus e i 55 morti. Vizcarra ha affermato che la nuova misura mira a ridurre della metà il numero di persone che circolano in pubblico.
Il presidente ha sottolineato che le forze di sicurezza incaricate di pattugliare le strade sono obbligate a rispettare le identità di genere delle persone omosessuali e transgender. Polizia e militari devono essere istruiti per non sfociare in atteggiamenti omofobici.
Quello che invece, pare sia già accaduto a Panama, che ha annunciato una misura simile per arginare l’epidemia. Anche nel Paese del centro America, infatti, la quarantena è di genere, con giorni della settimana in cui è permesso di uscire in base al sesso.
Nello Stato di Panama, c’è stato almeno un caso di discriminazione nei confronti di una persona transgender, costretta a pagare una multa e a subire l’umiliante interrogatorio delle forze dell’ordine per non corrispondenza del genere con il permesso di uscita.
I casi Panama e Perù mettono in evidenza quanto il coronavirus e il bisogno di controllo dei Governi sfocino, a volte, in soluzioni abbastanza discutibili.
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