Che cosa fanno le forze speciali degli Stati Uniti in Israele? Le risposte (non date) dall’amministrazione Biden. Le ultime rivelazioni del Pentagono.
Mentre la proroga della tregua tra Israele e Hamas ha portato con con sé anche lo sblocco della trattativa che consentirà il rilascio di altri 20 ostaggi israeliani (10 per ogni giorno aggiuntivo di cessate il fuoco) in cambio di 60 detenuti palestinesi, l’amministrazione Biden ha chiarito che sosterrà il proseguimento delle operazioni militari di Israele quando la tregua cesserà.
L’obiettivo dichiarato di Israele di “eliminare Hamas”, ha chiarito il presidente Biden, “è l’obiettivo legittimo, e non so quanto tempo ci vorrà”. Un appoggio incondizionato, nonostante a Gaza si stia consumando una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo Axios, l’aumento delle vittime è stato accompagnato da un rapido deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, anche se i camion degli aiuti hanno iniziato ad entrare nel territorio. “Sette settimane di ostilità a Gaza e in Israele hanno avuto un prezzo spaventoso che ha scioccato il mondo”, ha detto in una nota il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric. Il massimo funzionario umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffith, descrive Gaza come “la peggiore crisi mai vista. Non credo di aver mai visto nulla di simile prima”, ha osservato. “È una carneficina completa e assoluta.” Anche l’ex analista senior del Pentagono Marc Garlasco descrive Gaza come “oltre qualsiasi cosa abbia mai visto nella mia carriera”.
Il New York Times smentisce Biden
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