Questa settimana il governo varerà il decreto sul super green pass. Ma cosa si potrà fare da dicembre solo con il tampone? Entriamo nel dettaglio.
Continua a tenere banco la discussione sull’ipotesi super green pass, ovvero il certificato verde destinato ai soli vaccinati e guariti. Escludendo il tampone dalle opzioni. L’obiettivo del governo è quello di fronteggiare l’aumento dei casi di Covid-19 (che hanno superato la cifra psicologica dei 10 mila al giorno), soprattutto in prossimità delle feste di Natale. Quando si trascorrerà molto tempo in posti al chiuso con parenti e amici.
I presidenti di Regione rappresentanti da Massimiliano Fedriga (governatore del Friuli Venezia Giulia) chiedono a gran voce misure differenziate per chi ha scelto di vaccinarsi e chi invece non lo ha fatto. «Servono al più presto misure differenziate - ha spiegato Fedriga - in modo da favorire l’adesione alla campagna vaccinale degli ultimi indecisi e dare certezze ai ristoratori, agli albergatori, ai negozianti. Non è una discriminazione, è la garanzia per non chiudere tutto». Ma se dovesse passare l’ipotesi super green pass, cosa si potrà fare da dicembre solo con il tampone? Entriamo nel dettaglio.
Cosa si potrà fare (e non fare) con il tampone da dicembre
L’ipotesi prevalente è quella di precludere ai non vaccinati le attività ludiche. Dunque, vietato l’accesso in bar e ristoranti al chiuso, palestre, piscine, stadi, cinema, teatri, musei, impianti sciistici. Da decidere anche eventuali restrizioni per le attività all’aperto. Resta valido invece il green pass «tradizionale» (anche con tampone) per accedere al posto di lavoro.
Per quanto riguarda i trasporti, è stato deciso che chi non è vaccinato potrà effettuare il tampone per salire sui treni dell’alta velocità e sugli aerei. Non è stato ancora stabilito invece se per prendere metro o autobus servirà il tampone. La proposta ha provocato la reazione dei sindacati, soprattutto per la difficoltà di garantire controlli adeguati.
Quando scatterebbero le restrizioni per i non vaccinati
Al momento, il governo è orientato a far scattare i divieti per chi non è immunizzato nel momento di un eventuale passaggio di una regione in zona arancione. Ma il dibattito è aperto. Tra i più rigoristi, c’è anche chi pensa che le limitazioni per i no vax debbano essere imposte subito in tutta Italia e debbano scattare anche nelle zone bianche e gialle. Questo per cercare di frenare la quarta ondata e «salvare il Natale».
Per quanto riguarda la durata dei tamponi, è sempre più vicina la riduzione della validità dei test. Il tampone molecolare passerebbe a 48 ore dalle attuali 72, mentre il test antigenico passerebbe dalle attuali 48 a 24 ore. Su quest’ultimo punto si attende il parare del Comitato Tecnico Scientifico (Cts).
Aperta la «partita» sull’obbligo vaccinale. Al momento il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha fatto sapere che il ministero sta pensando a estendere l’obbligatorietà per le categorie più esposte al pubblico, come forze dell’ordine e personale scolastico. Il tema più discusso resta sul tavolo di Palazzo Chigi.
In attesa del decreto sul super green pass atteso per domani, mercoledì 24 novembre, iniziano a uscire le prime anticipazioni. L’idea del super green pass è quella di «premiare i vaccinati», evitando chiusure generalizzate. Ieri le regioni, in occasione di un primo incontro interlocutorio, hanno chiesto al governo il «pugno duro» per salvare la stagione invernale. Il nuovo decreto Covid verrà adottato in vista del Natale.
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