Nella riunione di giovedì la BCE potrebbe decidere di ridurre ulteriormente il tasso sui depositi. Vediamo quanto sono costati finora i tassi sotto zero.
Dal 2014, la politica di tassi negativi adottata dalla Banca Centrale Europea ha rappresentato un maxi-costo per le banche di Eurolandia.
La misura, nata per scoraggiare gli istituti di credito parcheggiare presso la Bce i loro depositi (invogliandole ad utilizzare le risorse per effettuare investimenti o erogare prestiti), potrebbe essere rafforzata nel meeting della Banca Centrale Europea in calendario giovedì prossimo (Riunione BCE 12 settembre: cosa aspettarsi? https://www.money.it/riunione-bce-12-settembre-2019-attese-previsioni-qe-taglio-tassi-forward-guidance).
Secondo le stime degli analisti, il tasso sui depositi potrebbe passare dall’attuale 0,4 allo 0,5 per cento e c’è chi, come ad esempio Ubs, si attende una discesa più profonda al -0,6%.
Banche Eurolandia: questo il conto dei tassi negativi
Dall’introduzione dei tassi negativi, le banche europee hanno dovuto sostenere un costo di 23,2 miliardi di euro. Lo sostiene l’agenzia Scope Ratings. Solo nel 2018, la misura è costata 7,5 miliardi di euro.
Goldman Sachs ritiene che un ulteriore discesa del tasso su depositi finirebbe per penalizzare maggiormente le banche tedesche, francesi e del Benelux che hanno circa l’80% della liquidità parcheggiata nei forzieri dell’Eurotower.
“Ogni ulteriore taglio del tasso si depositi –stima Scope Ratings- costerebbe alle banche europee 1,7 miliardi di euro”.
Si tratta di una stima, precisa l’agenzia, che non tiene conto dell’incremento della liquidità, e quindi dei costi per le banche, derivante da nuovi prestiti a tasso agevolato (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO) e dalla probabile ripartenza del piano di Quantitative Easing (che potrebbe attestarsi a 45 miliardi mensili).
Banche Eurolandia: la BCE metterà in campo il “tiering”?
Nel corso del meeting della BCE di giovedì 12 settembre, l’istituto guidato da Mario Draghi potrebbe decidere di introdurre misure di “tiering”, provvedimenti destinati cioè ad alleviare il costo sostenuto dagli istituti di credito.
In concreto, l’Eurotower potrebbe introdurre forme di esenzione per limitare l’applicazione dei tassi negativi a un multiplo prefissato della quota di riserva obbligatoria.
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