L’Iss denuncia l’aumento dei ricoveri e mappa il livello di rischio epidemiologico regione per regione. Gli ultimi dati sulla situazione pandemica.
Contrariamente alla percezione collettiva, non possiamo dire di esserci lasciati alle spalle il Covid-19.
A due mesi di distanza da quello che sembrava uno stabile contenimento, l’indice di trasmissibilità Rt torna sopra l’1 attestandosi di nuovo sui livelli di allerta epidemiologica. L’aspetto più rilevante è che questa impennata sta facendo registrare è conseguente e progressivo affollamento di alcuni reparti in varie zone d’Italia. Il dato più rivelanti infatti è il netto aumento dei ricoveri ospedalieri.
Nel quadro nazionale derivante dagli ultimi dati diffusi dall’Istituito superiore di sanità si evince inoltre che sono 9 le Regioni ad «alto rischio alto» e che nessun territorio della Penisola può dirsi a oggi a «rischio basso».
Si torna a un livello di allarme? Il pericolo non va sottovalutato e, anzi, il quadro delle condizioni pandemiche merita approfondimento e costante monitoraggio.
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Rt sopra l’1: non si vedeva dal 18 aprile
La soglia epidemica è stata superata di nuovo: l’incidenza e l’indice di trasmissibilità Rt tornano a salire e stabilirsi oltre quota 1. L’Iss certifica che nel periodo che va dall’1 giugno al 14 giugno l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,07 (range 0,76-1,48), in aumento rispetto alla settimana precedente quando era pari a 0,83.
#covid19 🦠dati monitoraggio
📊Incidenza settimanale sale: 504 casi su 100mila abitanti
📈Rt sale a 1,07
🏥Occupazione intensive sale al 2,2%
Leggi il comunicato ➡️https://t.co/B6Jgtjfs6h— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) June 24, 2022
Il monitoraggio settimanale dell’istituito e del ministero della salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 evidenzia anche un altro dato: la crescita dell’incidenza settimanale a livello nazionale. Su questo parametro si registra un +62%: 504 ogni 100.000 abitanti (17/06/2022 -23/06/2022) contro 310 ogni 100.000 abitanti (10/06/2022 -16/06/2022).
Valori analoghi non si registravano da oltre due mesi e mezzo, ovvero dal 18 aprile 2022.
Aumento ricoveri: i tassi d’occupazione dei reparti
Come effetto della curva il monitoraggio ha delineato un conseguente aumento ricoveri e intensive, con un picco in tutte le regioni nell’arco di una settimana.
Secondo i dati Agenas l’occupazione dei reparti sia nei reparti ordinari sia in terapia intensiva risale all’8% in 24 ore. Il Covid in particolare fa salire il tasso di occupazione in terapia intensiva al 2,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 giugno) rispetto all’1,9% della settimana precedente (rilevazione giornaliera Ministero al 16 giugno) e due Regioni superano la soglia di allerta fissata al 15% per l’occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid. Si tratta della Sicilia (al 17,6%) e dell’Umbria (al 17,7%).
Le aree mediche a livello nazionale invece coprono il 7,9% dell’aumento descritto (rilevazione giornaliera al 23 giugno) rispetto al dato del 6,7% della scorsa settimana (rilevazione giornaliera al 16 giugno).
Incidenza dei casi, regione per regione
Il report, come sempre, ci dà modo di visualizzare i dati anche secondo la loro articolazione territoriale in modo da determinare quelle che con il vecchio sistema dei colori definivamo zone.
Il disegno italiano regionale aggiornato a venerdì 24 giugno non vede però nessuna Regione e Provincia autonoma (Pa) classificata a rischio basso e ben 12 identificate dal rischio moderato. 9 Regioni/PA invece sono considerate questa settimana a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza. Tra le nove attenzionate 2 sono anche ad alta probabilità di progressione.
I dati, ottenuti grazie al tracciamento, sono testimoniati dalla Cabina di Regia che nell’ultimo comunicato ha fatto anche il punto sulla percentuale dei casi rilevati. L’attività di tracciamento dei contatti è stabile (9% vs 10% la scorsa settimana) mentre è in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 44%) così come la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% vs 47%).
Tra le regioni a rischio alto, con casi di Covid sopra 500 per 100mila unità, osserviamo i seguenti numeri:
- Abruzzo (533,1);
- Emilia Romagna (512,0);
- Friuli Venezia Giulia (552,4);
- Lazio (672,7);
- Sardegna (680,7);
- Sicilia (563,2);
- Umbria (560,9);
- Veneto (623,0).
Il valore più alto è dunque quello della Sardegna.
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