Arrivano le zone rosso scuro: quali sono nell’UE e che regole hanno?

Laura Pellegrini

22/01/2021

In Europa sono in arrivo le zone rosso scuro, dove confluiranno i territori nei quali si registrano contagi elevati e dove la situazione è più preoccupante. Quali sono e che regole hanno?

Arrivano le zone rosso scuro: quali sono nell’UE e che regole hanno?

L’attenzione resta alta in Europa in vista dell’aumento dei contagi in molti Stati membri dell’Unione. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’istituzione di «zone rosso scuro» per delimitare i territori ad alto rischio.

In altre parole, le frontiere europee restano aperte, ma vengono introdotte alcune regole sui viaggi in particolare verso i territori dove si registrano i contagi maggiori. Questo è quanto deciso in videoconferenza dai leader Ue, richiamati dal presidente del Consiglio Europeo Chales Michel.

Che cosa significa “zona rosso scuro” e quali sono regole di entrata e di uscita da questi territori? Quali territori sono considerati ad alto rischio in Europa?

Zone rosso scuro: le regole per entrare nei territori ad alto rischio

Le nuove varianti del coronavirus e il pericoloso aumento dei contagi in alcuni Stati europei hanno costretto i leader dell’Unione ad adottare nuove regole per il contenimento del virus. In particolare, per scongiurare una chiusura generalizzata delle frontiere, Bruxelles ha optato per un coordinamento di misure mirate sugli spostamenti, scoraggiando tutti i viaggi non necessari.

Dobbiamo ridefinire la nostra mappatura per individuare le aree ad alto rischio, introducendo una categoria rosso scura - ha spiegato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen -. A chi parte da queste zone possono essere chiesti test prima di partire e la quarantena dopo l’arrivo ”.

Inoltre, la presidente della Commissione ha puntualizzato che l’Europa deve essere considerata “una zona epidemiologica unica”, su cui intervenire in modo mirato.

Nonostante le frontiere resteranno aperte, dunque, verranno consigliati soltanto i viaggi legati al lavoro o quelli legati alla circolazione delle merci, che dovranno seguire delle regole ben precise.

Le ragioni che hanno portato alla zona rosso scuro

Le zone rosso scuro sono state introdotte grazie alla spinta di Michel e Macron, rispettivamente il presidente del Consiglio europeo e il Presidente francese, che hanno sottolineato l’importanza di viaggiare solo per motivi essenziali. Nonostante la decisione di tenere aperte le frontiere europee, comunque, l’Olanda ha già chiuso i voli da 17 nazioni extra-Ue, come Regno Unito e Sud Africa.

Anche l’Ecdc, l’Agenzia europea per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha identificato un pericolo nelle nuove varianti del virus che comportano “un aumento delle infezioni che può portare a un numero crescente di ricoveri e morti in tutti i gruppi di età, in particolare tra i più anziani”. Di fronte alla possibilità di danneggiare il vaccino, l’Europa ha ricordato l’importanza di accelerare l’immunizzazione.

Inoltre, molti Paesi europei hanno già invocato nuovi lockdown, in segno che “ bisogna mantenere o rinforzare le misure restrittive ”, come ha affermato lo stesso Michel. Infine, sono stati riconosciuti i test rapidi tra partner europei, per organizzare nelle prossime settimane controlli ai confini.

I Paesi più turistici come Spagna, Grecia e Malta hanno invocato la necessità di istituire dei passaporti vaccinali in vista dei prossimi viaggi della primavera-estate: un’idea che secondo il presidente Michel è da valutare “con estrema prudenza”.

Francia, tampone obbligatorio per entrare nel Paese

Sulla linea di quanto deciso dai leader dell’Unione, Emmanuel Macron cerca di fronteggiare l’emergere di nuovi focolai in Francia. Infatti, tutti i viaggiatori all’interno dell’Unione europea - a partire da domenica a mezzanotte - prima di spostarsi in Francia dovranno presentare il certificato di un tampone molecolare negativo effettuato 72 ore prima della partenza.

L’obbligo riguarda tutti i viaggiatori non essenziali: ciò significa che non sono obbligati a presentare il tampone i lavoratori transfrontalieri e quelli del trasporto via terra.

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