Smorzare le ansie con analisi e dati oggettivi, per chi investe ha molto più valore di un portafoglio che, alla prova della volatilità, viene liquidato.
La volatilità delle scorse settimane, successiva al fallimento della Silicon Valley Bank, alla crisi poi del Credit Suisse che è stata acquistata poi dalla rivale UBS dietro ingenti garanzie della FINMA, sino alla decisione “insolita” di azzerare le obbligazioni subordinate AT1 prima delle azioni - a mio avviso condizione imposta dal Qatar che era il secondo azionista di Credit Suisse - la conseguente scontata speculazione su altre Banche sistemiche europee - Deutsche Bank tanto per non far nomi – ed in generale sul tutto il settore, sembra essersi finalmente placata.
Tutto finito quindi? No, non credo. Probabilmente scopriremo che qualche altra banca regionale (non sistemica) è stata gestita altrettanto male come SVB, ma qualche altra, pilotata dalla FED, (ancora JPM?) entrerà con ingenti capitali per evitarne il fallimento.
Sul mercato azionario è interessante notare che il rialzo è ben distribuito, con tutti i settori in positivo. Diversa la situazione sui Bond con il 10 anni USA abbastanza stabile sul livello di 3.55% e il 2 anni intorno al 4.10%.
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