L’economia globale viaggia su strade incerte: la variante Delta sta mettendo a dura prova la ripresa globale e gli orizzonti sono opachi. Alcuni dati economici della settimana lo confermano.
Economia globale nella morsa di Covid, disordini geopolitici, strategia cinese per il controllo normativo delle big tech e non solo.
In questo rinnovato contesto di incertezza sulla ripresa, la settimana appena trascorso ha confermato il momento non facile per il rilancio economico del mondo.
Il crollo delle azioni cinesi e il declino del petrolio hanno focalizzato l’attenzione degli investitori. Sul fronte dell’economia reale, intanto, sono giunti nuovi segnali di debolezza: quali?
Tutti i motivi che frenano la ripresa globale
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono diminuite mentre il Giappone ha evitato di scivolare in una recessione, evidenziando come il coronavirus rimanga un vento contrario inesorabile per la ripresa globale.
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Cosa sta succedendo alle azioni cinesi?
I singhiozzi e le carenze della catena di approvvigionamento hanno aumentato i costi per le aziende, comprese quelle in Germania, dove due terzi delle imprese affermano di trasferire prezzi più elevati ai clienti. E altri nuovi dati hanno mostrato che l’economia cinese ha rallentato più del previsto il mese scorso.
Gli eventi economici più importanti della settimana.
In USA vendite al dettaglio in calo
Le vendite al dettaglio sono diminuite a luglio più del previsto, riflettendo uno spostamento costante della spesa degli statunitensi verso i servizi e indicando che i consumatori potrebbero essere più attenti ai prezzi con l’aumento dell’inflazione.
Inoltre, i salari sono rimasti indietro rispetto all’aumento dei prezzi al consumo. Sebbene l’industria del tempo libero e dell’ospitalità, un importante settore per i lavoratori a basso reddito, sia un’eccezione.
Asia all’insegna della Cina debole
L’economia cinese ha rallentato più del previsto a luglio, aggiungendo segnali che la ripresa globale è sotto pressione.
La variante Delta avanza e le catene di approvvigionamento sono sotto pressione, anche a causa della chiusura di un nuovo porto cinese per contagi.
La fiducia dei consumatori appare minata.
In Giappone, è stata evitata la recessione nell’ultimo trimestre, poiché la spesa dei consumatori è rimbalzata nonostante le restrizioni sui virus. Anche i rinnovati investimenti delle imprese e l’aumento delle spese pubbliche hanno aiutato l’economia a crescere.
Tuttavia, da Tokyo sono giunti numeri poco rincuoranti sul fronte vaccinazioni: la nazione è quella più indietro tra le potenze del G7 per il tasso di immunizzazione.
Paesi emergenti: occhio alla Thailandia
La Thailandia si sta dirigendo verso un inaspettato deficit delle partite correnti quest’anno.
Il Paese perde i miliardi di dollari guadagnati con il turismo, probabilmente accumulando più pressione sulla valuta già in difficoltà.
Europa: brilla l’Italia, ombre sulla Germania
Dall’Europa, un po’ di luce arriva proprio dalle prospettive per il nostro Paese.
Quest’anno l’Italia e la Spagna sono destinate a registrare i ritmi di espansione economica più rapidi degli ultimi quattro decenni, con un forte rimbalzo che aiuterà i Paesi a superare la profonda recessione dello scorso anno.
Le prospettive più rosee evidenziano come l’Europa meridionale - per anni associata a crisi del debito e malessere economico - potrebbe essere in grado di voltare pagina.
In Germania soffre l’industria. La maggior parte delle aziende tedesche si aspetta che i problemi diffusi della catena di approvvigionamento persistano nel prossimo anno, minacciando di smorzare la ripresa post-pandemia dell’economia.
Circa l’88% delle imprese tedesche nell’indagine dell’Associazione delle Camere di Industria e Commercio ha riportato prezzi più elevati per beni e servizi che utilizzano per la propria produzione. Due terzi hanno affermato di trasferire costi più elevati sui consumatori.
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