I dazi scatenati dalla guerra commerciale e tecnologica tra USA e Cina potrebbero comportare delle conseguenze maggiori per gli altri Paesi che per le due potenze mondiali protagoniste dello scontro
I dazi scatenati dalla guerra commerciale e tecnologica tra USA e Cina, potrebbero comportare delle conseguenze maggiori per gli altri Paesi che per le due potenze mondiali protagoniste dello scontro.
A rivelarlo è uno studio effettuato dal tedesco centro di ricerca economico Kiel Institute for the World Economy, il quale identifica nell’Europa, nel Canada e nel Messico i Paesi che risentirebbero maggiormente della guerra dei dazi tra USA e Cina.
Secondo la ricerca, questo accade perché i prodotti soggetti a tariffe d’importazione sono spesso trasformati come beni intermedi e quindi esportati altrove, con il risultato di prodotti finali più costosi.
Dazi Usa-Cina: gli altri Paesi non possono stare a guardare
Le ripercussioni per esempio sui mercati, sulle aziende, sui prodotti, e sull’agricoltura non possono quindi non spaventare i Paesi “estranei” alla guerra tra USA e Cina.
Essi come anche riferito dal ricercatore Holger Goerg “non possono permettersi di arretrare nella guerra commerciale e osservarla solo a margine". Devono quindi intervenire e preservare le loro economie.
Anche perché “a causa della forte integrazione nelle catene di approvvigionamento globali, anche loro sono colpiti e devono accettare notevoli costi aggiuntivi che interessano sia le aziende che i consumatori.”
Andando più nel dettaglio. Come evidenziato anche della ricerca, visto che a causa dei dazi Apple importerà dalla Cina a tariffe più elevate quei input necessari per realizzare il suo iPhone, gli altri Paesi importeranno dagli Stati Uniti a tariffe più elevate i melafonini.
Inoltre, bisogna considerare che l’analisi considera solo le misure che sono già state implementate. L’effetto indiretto diventa particolarmente evidente per gli input originari della Cina e soggetti alle tariffe statunitensi, poiché questi sono più frequentemente utilizzati come intermedi rispetto alle esportazioni statunitensi in Cina.
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