In base a cosa deve essere effettuata la scelta tra modello 730/2024 e modello Redditi (ex modello Unico)? Vediamo la convenienza in un caso o nell’altro.
La dichiarazione dei redditi 2024 si avvia verso la conclusione della stagione. L’invio è possibile dallo scorso 20 maggio, ma molti contribuenti devono ancora presentare il modello 730 o il modello Redditi. Proprio per questo risulta ancora attuale il dubbio su quale dei due modelli è meglio scegliere. Qual è la convenianza in un caso o nell’altro?
In linea generale il modello 730 è destinato a coloro che lavorano come dipendenti e ai pensionati. Si tratta di soggetti che hanno un sostituto di imposta e, proprio per questo, il consiglio dato dall’Agenzia delle Entrate in sede di scela del modello proponede, appunto, per questo modello (il sostituto di imposta può effettuare il conguaglio fiscale direttamente in busta paga, sia che si tratti di un debito, sia che ci si ritrovi con un credito).
Il modello Redditi PF (ex Unico) viene utilizzato solitamente dai titolari di partita Iva e da coloro che devono dichiarare redditi e altri proventi che non possono essere dichiarati con il 730, tenendo presente, però, che a partire dal 2024 nel modello 730 si possono indicare anche diversi redditi che lo scorso anno richiedevano l’integrazione del modello Redditi.
Ogni contribuente che fiscalmente risiede in Italia è obbligato alla presentazione annuale della dichiarazione dei redditi che ha percepito nell’anno di impsta precedente. Con la dichiarazione 2024 si dichiareranno i redditi percepiti nel 2023.
Di seguito vedremo, sulla base dei redditi da dichiarare, quali sono i contribuenti possono presentare la dichiarazione dei redditi 2023 con il modello 730 e quali dovranno invece utilizzare il modello Redditi PF (ex Unico).
Dichiarazione dei redditi 2024: chi deve usare il modello 730
Il modello 730 è comunemente definito come la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati. Nel 2024 la possibilità di utilizzare il modello 730 precompilato o ordinario è rivolta ai soggetti che sono:
- pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero per i quali il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita annualmente con apposito decreto ministeriale);
- persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);
- soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
- sacerdoti della Chiesa cattolica;
- giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali, ecc.);
- persone impegnate in lavori socialmente utili;
- lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno;
- personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato, che può rivolgersi al sostituto d’imposta o a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato;
- lavoratori che posseggono soltanto redditi di collaborazione coordinata e continuativa (art. 50, comma 1, lett. c-bis, del Tuir);
- produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770), Irap e Iva.
I nuovi redditi che si possono indicare nel modello 730 da quest’anno sono:
- comunicazione dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni;
- redditi da capitale di fonte estera assoggettati a imposta sostitutiva;
- assolvere adempimenti per investimenti all’estero per le imposte sostitutive dovute (Ivie e Ivafe).
Da tenere presente che dal 2024 il 730 si arricchisce anche di un quadro RU per gli agricoltori sotto soglia.
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Chi deve fare la dichiarazione dei redditi 2024?
Si potrà utilizzare il modello 730, sia precompilato sia ordinario, nel caso in cui nel 2024 si siano percepiti :
- redditi da lavoro dipendenti e assimilati;
- redditi da terreni o fabbricati;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta partita Iva;
- redditi diversi o a tassazione separata.
Presentare il modello 730/2024 sul portale dell’Agenzia delle Entrate o tramite Caf e commercialisti comporta alcuni importanti vantaggi, primo fra tutti la possibilità di ricevere i rimborsi Irpef direttamente in busta paga o nella rata di pensione.
La stessa cosa nel caso in cui dalla dichiarazione dei redditi dovesse emergere un debito: le imposte dovute saranno trattenute direttamente dallo stipendio o alla pensione. In questo caso, è bene precisare che per coloro che hanno un debito fiscale alto, al fine di evitare la trattenuta in busta paga, è possibile accedere alla rateizzazione, oppure presentare il modello Redditi PF e versare le imposte con il modello F24 senza brutte sorprese in busta paga.
Chi deve usare il modello Redditi PF 2024 (ex Unico)
Il modello Redditi PF, che in passato era chiamato modello Unico, è più complesso rispetto al modello 730/2024 (ma quest’anno, per la prima volta è messo a disposizione anche nella modalità precompilata). Si tratta di un modello che da quest’anno diventa residuale visto che dovranno utilizzarlo obbligatoriamente solo le partite Iva, visto che il 730 è stato arricchito con il quadro W che permette di dichiarare i redditi che fino allo scorso anno richiedevano la compilazione del quadro RW del modello Redditi.
Si tratta di un modello più completo che può essere utilizzato, dopo il 30 settembre, anche al fine di correggere eventuali errori commessi nel modello 730/2024, per integrarlo o modificarlo.
Il modello Redditi PF può essere utilizzato praticamente da tutti i contribuenti, ma in alcuni casi il suo uso è facoltativo, in altri è obbligatorio. Tra gli svantaggi vi è il fatto che per chi matura un credito dall’Erario, i tempi per ottenere i rimborsi sono generalmente più lunghi rispetto a quelli previsti con l’uso del modello 730/2024. Tale svantaggio è annullato nel caso in cui i crediti maturati siano usati in compensazione.
A differenza del modello 730, sono tenuti a utilizzare il modello Redditi PF 2024 - definito solitamente come la dichiarazione dei redditi delle partite Iva - i contribuenti che nel corso del 2023 hanno percepito:
- redditi d’impresa anche in forma di partecipazione;
- redditi di lavoro autonomo:
- redditi diversi (elencati nell’articolo 67 del Tuir, compresi quelli dichiarabili con il modello 730);
- plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate e non qualificate ovvero derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in imprese o enti residenti o localizzati in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati;
- redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario;
- redditi fondiari derivanti da terreni e fabbricati posseduti in Italia;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro dipendente (inclusi i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e i redditi di pensione).
Per le persone decedute deve essere fatta una distinzione. Per coloro il cui decesso è avvenuto anteriormente al 30 settembre 2024 si può presentare il modello 730/2024, mentre per coloro che sono deceduti posteriormente a tale data, senza aver presentato la dichiarazione relativa ai redditi percepiti nel 2023, gli eredi possono procedere con la presentazione del modello redditi PF 2024.
Quando chi presenta il modello 730 deve inviare anche il modello Redditi PF
Ci sono alcuni casi in cui i contribuenti che presentano il modello 730/2024 sono tenuti a presentare anche alcuni quadri del modello Redditi 2023.
Ricordiamo che il contribuente può scegliere di inviare anche solo il modello Redditi PF 2023, indicando in essi tutti i redditi le detrazioni e deduzioni di cui intende avvalersi.
Tre sono i quadri che possono essere integrati:
- RM per redditi assoggettati a tassazione separata;
- RT per plusvalenze e redditi da capitale;
Devono inviare anche il quadro RM del modello Redditi PF 2024, i contribuenti che nel 2023 hanno percepito:
- interessi, premi e altri proventi delle obbligazioni e titoli similari, pubblici e privati, per i quali non sia stata applicata l’imposta sostitutiva (prevista dal Lgs. 1° aprile 1996, n. 239, e successive modificazioni);
- indennità di fine rapporto da soggetti che non rivestono la qualifica di sostituto d’imposta;
- proventi derivanti da depositi a garanzia per i quali è dovuta un’imposta sostitutiva pari al 20%;
- redditi derivanti dall’attività di noleggio occasionale di imbarcazioni e navi da diporto assoggettati a imposta sostitutiva del 20%.
Inoltre, devono inviarlo anche coloro che dichiarano compensi derivanti da lezioni private, ripetizioni percepiti da docenti di scuole di ogni ordine e grado, e che non vogliono avvalersi della tassazione ordinaria.
Devono presentare il quadro RT del modello Redditi PF 2024 i contribuenti che nel 2023 hanno realizzato plusvalenze derivanti da partecipazioni non qualificate, escluse quelle derivanti dalla cessione di partecipazioni in società residenti in paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati e altri redditi diversi di natura finanziaria, qualora non abbiano optato per il regime amministrato o gestito.
Inoltre, possono presentare, in aggiunta al modello 730/2024, il quadro RT i contribuenti che nel 2023 hanno realizzato solo minusvalenze derivanti da partecipazioni qualificate e/o non qualificate e perdite relative ai rapporti da cui possono derivare altri redditi diversi di natura finanziaria e intendono riportarle negli anni successivi.
Il quadro RT deve inoltre essere presentato per indicare i dati relativi alla rivalutazione del valore delle partecipazioni operata nel 2021 (art. 7 della legge n. 448 del 2001 e art. 2 del D.L. n. 282 del 2002 e successive modificazioni).
I quadri RM RT del modello Redditi 2024 devono essere presentati, insieme al frontespizio, in modalità telematica ed entro le scadenze per la presentazione della dichiarazione.
Modello 730 e modello Redditi PF: le scadenze della dichiarazione dei redditi
Una delle importanti (per non dire fondamentali) differenze tra modello 730/2024 e modello Redditi (ex Unico) riguarda le scadenze da rispettare.
Il modello 730/2024 potrà essere inviato entro il 30 settembre 2023, stessa scadenza per chi utilizza il modello precompilato, quello ordinario o si avvale del sostituto di imposta per la presentazione.
Al contrario, la scadenza per la presentazione del modello Redditi PF 2024 dei quadri aggiuntivi (RW, RM e RT) è fissata al 31 ottobre e l’invio, in questo caso, dovrà essere effettuato esclusivamente in modalità telematica.
Ricordiamo che per chi non rispetta la data del 30 settembre per la presentazione del modello 730/2024, resta comunque la possibilità di presentare la dichiarazione in tempo presentando entro il 31 ottobre il modello Redditi PF.
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