Gli inquilini che stipulano un contratto di locazione hanno sia diritti che doveri. Vediamo quali sono in questo articolo che fornisce un elenco completo di entrambi.
Quando si stipula qualsiasi tipologia di contratto, entrambe le parti che lo sottoscrivono hanno diritti e doveri. Non fa eccezione il contratto di locazione immobiliare, sia che si stipuli per uno residenziale che per uso commerciale. In questo articolo cercheremo di vedere quali sono tutti i diritti e i doveri che nascono in capo all’inquilino che prende in affitto l’immobile.
Queste tipologie di diritti e doveri spaziano tra diversi generi partendo dal dover pagare il canone di locazione alla cadenza e alla scadenza concordata fino al diritto, ad esempio, di prendere parte alle riunioni di condominio, visto che si è interessati alle decisioni che l’assemblea prende in quanto è l’inquilino a pagare gran parte delle spese condominiali.
Quando si prende una casa in affitto è molto importante conoscere i propri doveri (ma se si dimenticano, non c’è problema, c’è sempre il proprietario pronto a ricordarli) ma soprattutto è bene conoscere i propri diritti che sempre più spesso vengono calpestati da proprietari arroganti. In ogni caso è molto importanti conoscere entrambi poiché si potrebbe incorrere in spiacevoli conseguenze come dover pagare il risarcimento in caso di danneggiamento dell’immobile. Ecco cosa c’è da sapere prima di firmare il contratto di affitto.
Consegna dell’immobile all’inquilino
Primo dei diritti che nascono dal contratto di locazione è la consegna dell’immobile nella data e nelle condizioni pattuite. La casa o l’appartamento devono essere privi di vizi e in condizioni di abitabilità ai sensi dell’articolo 1578 del Codice civile:
“Se al momento della consegna la cosa locata è affetta da vizi che ne diminuiscono in modo apprezzabile l’idoneità all’uso pattuito, il conduttore può domandare la risoluzione del contratto o una riduzione del corrispettivo, salvo che si tratti di vizi da lui conosciuti o facilmente riconoscibili.”
In caso contrario il proprietario deve risarcire i danni che derivano dai vizi, a meno che non provi che non ne era a conoscenza non per sua colpa. Spetta all’affittuario decidere se chiedere la riduzione del canone concordato oppure sciogliere il contratto.
Spese di manutenzione: quali spettano all’inquilino?
Le spese di manutenzione dell’immobile sono divise in ordinarie e straordinarie in base alla frequenza e all’entità dell’intervento. Solo le spese di manutenzione ordinaria sono a carico dell’inquilino, le altre spettano al proprietario locatore.
Non è sempre facile stabilire quali spese appartengono all’una e all’altra categoria, anche perché sarebbe molto difficile fare una precisa elencazione.
In via generale possiamo dire che la manutenzione ordinaria prevede spese di piccola entità, come la riparazione di porte e dello scarico, invece la manutenzione straordinaria riguarda spese di importo maggiore, ad esempio quando si rompe un elettrodomestico e deve essere sostituito.
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Oltre a provvedere alla manutenzione straordinaria dell’immobile il proprietario della casa deve adeguare gli impianti alle norme di sicurezza al risparmio energetico.
Pacifico godimento dell’immobile
Il proprietario di casa deve garantire il godimento pacifico dell’immobile contro le pretese di diritti di terzi.
Quindi nel caso in cui un parente del proprietario decida di far valere il suo diritto di usufruire dell’immobile quest’ultimo dovrà tutelare gli interessi dell’inquilino proibendo al parente l’utilizzo della casa.
Il proprietario non è però responsabile delle molestie da parte di terzi, per esempio dei vicini.
L’applicazione di migliorie all’appartamento
L’inquilino potrà attuare delle migliorie all’appartamento, a patto che quest’ultime non creino danno e non ne alterino la destinazione d’uso o il decoro. Inoltre le migliorie dovranno essere rimosse alla fine del contratto.
Il proprietario infatti può chiedere, al momento della restituzione dell’immobile, che le migliorie apportate dall’inquilino vengano rimosse, perfino quando queste ultime abbiano creato una maggiore funzionalità pratica o estetica.
La vendita della casa o morte del locatore: la fine del contratto
Se il proprietario va in fallimento e la casa viene messa all’asta, l’inquilino potrà porre fine al rapporto di locazione. Lo stesso vale nel caso in cui il proprietario muoia o decida di vendere la casa.
Diritto di partecipare alle riunioni condominiali
Nel caso in cui una casa si trovasse all’interno di un condominio l’inquilino può partecipare alle riunioni condominiali.
Egli avrà dunque il diritto di voto e la possibilità di impugnare delle delibere, ma solo per quelle concernenti le spese per ordinaria manutenzione e le modalità di gestione dei servizi di riscaldamento e di condizionamento dell’aria. Le altre spese, infatti, sono a carico del proprietario dell’immobile.
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I doveri dell’affittuario
Come in ogni contratto non esistono solo i diritti, ma anche i doveri, e gli affittuari non fanno eccezione. Passiamo ora in rassegna i doveri degli inquilini che derivano dalla stipulazione della locazione. Dunque gli inquilini devono:
- pagare il canone periodico stabilito nel contratto e rispettare i termini, pena lo sfratto;
- avvertire prontamente il proprietario di eventuali danni e terzi che vantano diritti sull’immobile;
- gestire l’immobile con la diligenza del buon padre di famiglia e rispettare l’uso che è stabilito nel contratto, se abitazione o uso commerciale;
- provvedere alle spese di ordinaria riparazione;
- risarcire i danni per il deterioramento dell’immobile causato dalla negligenza degli affittuari (ad esempio un incendio colposo);
- restituire il bene locato nelle medesime condizioni in cui è stato consegnato.
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Questo articolo fa parte delle Guide della sezione Money Academy.