Se è una guerra per sistemare una volta per tutte Hamas, palestinesi, Hezbollah e Houthi per spianare la strada alla nuova via del Cotone, certo che sarà lunga, sanguinosa e potenzialmente pericolosa.
Alte concentrazioni di molecole di colesterolo, possono portare ad infiammazioni ed occlusioni delle vie venose ed arteriose con conseguenze gravi. Il colesterolo geopolitico è l’innalzamento dei livelli di attrito e conflitto della transizione multipolare in cui il sistema circolatorio sono le vie del commercio mondiale.
Bab al-Mandab è uno stretto, già di suo con un nome infausto (Porta del lamento funebre), che collega il Golfo di Aden e prima l’Oceano Indiano ed il Mar Arabico col Mar Rosso-Suez. Vi passa tra il 12 ed il 14% del commercio mondiale (quasi tutto quello euro-asiatico), tant’è che nel paesotto affacciato sullo stretto, Gibuti, hanno basi navali militari Stati Uniti, Italia, Francia, Arabia Saudita e sia il Giappone che la Cina, queste ultime due, uniche basi extraterritoriali per i due asiatici. I russi se ne stanno costruendo una poco più a nord sulla costa sudanese.
Giusto di fronte c’è lo Yemen e nello Yemen del nord, ci sono gli Houthi, sciiti, i quali pare stiano da un po’ di tempo lanciando razzi e droni armati contro alcune navi mercantili di passaggio. Una, norvegese, giusto ieri. La ragione è che ritengono di colpire merci ed affari israeliani in solidarietà con i palestinesi di Gaza, ma anche per mandare un messaggio preventivo affinché non si pensi di allargare il conflitto in corso, allargamento che punterebbe poi a nord, tra Libano e Siria, terra di Hezbollah con cui sono stretti alleati. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA