Il doppio tampone negativo potrebbe essere inutile secondo Guido Silvestri. Ecco quali potrebbero essere le alternative.
Il doppio tampone negativo è inutile, proprio per questo motivo un gruppo di esperti, tra cui Guido Silvestri, virologo e docente alla Emory University di Atlanta (Usa) e Paolo Spada, chirurgo vascolare all’ospedale Humanitas di Milano, chiede al Governo e al Comitato Tecnico Scientifico di abbandonare questa procedura.
Nello specifico Silvestri chiede all’Esecutivo di adeguarsi alle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, riducendo il periodo di malattia per COVID a 10 giorni e abbandonando l’esecuzione del tampone di controllo. Attualmente infatti una persona viene considerata positiva fino a che non ottiene un doppio esito negativo al tampone, come ha riportato il Corriere della Sera.
Doppio tampone negativo è inutile
Per Silvestri non ci sarebbe motivo di svolgere due volte il tampone negativo, ma anzi questa pratica ha anche delle ripercussioni su tre aspetti: la vita delle persone, l’economia e la salute pubblica. Inizialmente fu proprio l’OMS a raccomandare il doppio tampone, ma questa pratica è stata poi abbandonata in modo progressivo. Secondo l’Organizzazione inoltre la contagiosità inizia due giorni prima la comparsa dei sintomi, per poi diminuire gradualmente fino a scomparire dopo 10 giorni. La positività al tampone invece può durare per molto tempo, fino a 4 mesi, nonostante la persona sia incapace di trasmettere il virus.
L’appello del gruppo di esperti si basa principalmente su tre motivazioni, nello specifico l’esecuzione del doppio tampone ha delle pesanti ripercussioni sulla vita delle persone positive, che devono rimanere in isolamento anche se ormai non sono più positive al coronavirus. In secondo luogo il doppio tampone ha delle ripercussioni anche sull’economia, dal momento che spesso le persone in isolamento non possono partecipare alla vita lavorativa e produttiva del Paese. Infine la terza motivazione riguarda la salute pubblica, poiché il timore di venire isolato potrebbe fungere da deterrente per le persone a segnalare eventuali sintomi.
Le alternative al doppio tampone
Al doppio tampone negativo sono state avanzate diverse alternative da alcuni esperti. Lo scorso luglio Mario Clerici, professore ordinario di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, aveva proposto di svolgere un solo tampone oppure di attendere 7 giorni dalla scomparsa dei sintomi anziché 3 come proposto dall’OMS, spiegando che “dopo una settimana subentra la risposta mediata da anticorpi, cellule T e immunità innata”.
Per chi invece continua a risultare positivo al tampone, ma con una bassa carica virale è probabile che nel soggetto vi siano solo tracce del genoma, ma che non sia più contagioso. Per accertarsi di questa cosa l’ospedale San Matteo di Pavia ha messo a punto un test in grado di definire se una persona è sempre contagiosa o no. Si tratta di un esame di laboratorio che verifica il grado di replicabilità del virus. Su uno studio condotto su 280 pazienti è stato dimostrato che solamente il 3% era in grado di infettare.
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