La superiorità militare futura dipenderà dallo sviluppo di sistemi di armi autonomi grazie all’intelligenza artificiale.
Il presidente di OpenAI si è rivolto al Senato USA e al Parlamento europeo per chiedere norme e leggi sull’Intelligenza Artificiale. Il mese scorso il Parlamento UE ha approvato l’Artificial Intelligence Act, la bozza che avvia il negoziato tra Parlamento, Consiglio e Commissione. Questo dovrebbe diventare Regolamento entro la fine dell’anno, o comunque prima delle elezioni del 2024.
L’Unione europea in realtà aveva prodotto alcuni anni fa un importante documento in ambito militare dal titolo “Uso Militare Responsabile dell’Intelligenza Artificiale. L’Unione Europea può guidare lo sviluppo di best practices?”, con lo scopo di contribuire al tema della governance della IA in campo militare. Intanto la guerra in Ucraina fa registrare un ampio uso di droni trasformati in armi da guerra. Oggi più che mai suonano inquietanti le dichiarazioni di Putin di alcuni anni fa, che recitano:
“L’intelligenza artificiale non è solo il futuro della Russia; è il futuro dell’intera umanità. Presenta enormi opportunità così come minacce difficili da prevedere ora. Chi diventa leader in questo campo dominerà il mondo. E non vorremmo affatto che qualcuno detenesse un monopolio del genere. Pertanto, se diventeremo leader in questo campo condivideremo la tecnologia con il mondo intero, così come oggi condividiamo la tecnologia atomica, la tecnologia nucleare”.
D’altro canto sono usati in Ucraina per contrastare i carri armati Leopard, carri robot senza equipaggio, denominati “Marker”, che usano missili guidati da intelligenza artificiale. Dall’altro campo sono prodotti, prevalentemente da IA, i droni killer denominati “droni kamikaze” messi a disposizione dagli Stati Uniti contro la Rudi sistemi di armi autonomi. Il ministero della difesa italiano ha elaborato vari progetti di armi autonome gestite dalla intelligenza artificiale.
I progetti del ministero della difesa dove si applica l’IA e si testano i sistemi di armi autonomi sono 10 e uno degli obiettivi è la realizzazione di aerei senza pilota (UAV) che attuano l’apprendimento statistico, autonomia nella identificazione dei bersagli, “pattugliamento” di aree da controllare. Finalità analoga viene perseguita sullo scenario “terra” e “mare”.
Le affermazioni degli alti gradi militari sono analoghe a quelle sopra riportate di Putin: la superiorità militare futura dipenderà dallo sviluppo di sistemi di armi autonomi. In ambito militare la regolamentazione appare più complessa a causa, sembra, della grande difficoltà di trovare ampie convergenze sulle definizioni, in particolare su cosa si intende per “sistemi d’armi autonomi”. L’Italia nel 2022 ha speso 28,75 miliardi per spese militari e nel settore della IA in ambito militare ai 48 milioni del 2021 se ne sono aggiunti altrettanto per il 2022 e 40 per il 2023. Destinatarie dei finanziamenti le più importanti aziende italiane del settore, centri di ricerca, università (La Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino e Milano). In ambito internazionale a fare l’azione di lobbying per la regolamentazione e la limitazione della produzione di questi sistemi autonomi governati da robot e IA è la organizzazione internazionale “Stop Killer Robots”.
Posizione simile a questa organizzazione è stata espressa dal segretario generale delle Nazioni Unite che ha dichiarato: “Le macchine autonome con la capacità di selezionare obiettivi e fare vittime senza il coinvolgimento degli esseri umani sono politicamente inaccettabili e moralmente ripugnanti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA