La deglobalizzazione prosegue, e non rispecchia solo le tendenze occidentali che mirano a ridurre le relazioni con la Russia e la Cina, quanto le diverse decisioni di politica economica e monetaria.
Il processo di deglobalizzazione prosegue, e non rispecchia solo le tendenze geopolitiche occidentali che mirano a ridurre anche dal punto di vista commerciale le relazioni con la Russia e la Cina, quanto le diverse decisioni di politica economica e monetaria.
Neppure l’inflazione di questi anni è stata un fenomeno globale, così come non è stata affatto globale la decisione delle Banche centrali di alzare i tassi di interesse e ridurre la liquidità per stroncarla, rischiando di far precipitare le economie in una nuova recessione dopo quella determinata dalla epidemia di Covid a partire dai primi mesi del 2020.
Mentre negli Stati Uniti ed in Europa, già a partire dalla metà del 2021 è stata registrata una violenta fiammata inflazionistica che ha indotto la Fed e la Bce ad alzare drasticamente i tassi di interesse ed a ridurre la liquidità, in Cina l’inflazione annua, quella misurata a dicembre rispetto ad un anno prima, è stata dello 0,27% nel 2020, dell’1,44 nel 2021, dell’1,78% nel 2022 e addirittura del -0,23% nel 2023. In Cina, in questi anni i prezzi sono stati stabili ed ora addirittura scendono. La crisi economica derivante dall’economia di Covid e la successiva ripresa economica non hanno avuto impatti rilevanti sui prezzi, anzi. [...]
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