Alcuni cittadini sono stati vaccinati contro il Covid senza averne il diritto e prima del proprio turno. Vediamo cosa si rischia dal punto di vista legale.
Il piano vaccinale procede a rilento e, mentre la maggior parte dei cittadini aspetta il proprio turno, c’è qualcuno che ha ricevuto la dose prima del tempo e senza averne il diritto.
Alcune persone hanno scavalcato la graduatoria nazionale per mezzo di una “falla” nel sistema di prenotazione online oppure grazie alla conoscenza di personale medico-sanitario.
Questo comportamento, oltre ad essere contrario alla morale pubblica, è illegale e può essere perseguito penalmente.
Ecco quali potrebbero essere i risvolti penali e i reati commessi dai “furbetti” dei vaccini, sui quali le Forze dell’ordine hanno aperto le indagini investigative.
Vaccini anti-Covid senza averne il diritto: cosa è successo
La vaccinazione prima del tempo è stata possibile a causa di un difetto della piattaforma di prenotazione vaccinale della regione Lombardia: tantissimi cittadini sono riusciti a saltare la lista di attesa, scavalcando le categorie prioritarie, grazie ad un sistema di prenotazione “non autorizzato”.
Altri episodi di vaccinazione senza diritto sono accaduti in diverse città italiane, in primis a Parma e Modena.
Qui alcuni operatori sanitari hanno chiamato amici e famigliari per somministrare loro dosi vaccinali che altrimenti sarebbero state buttate.
Il fatto è stato giustificato con la logica anti-spreco, ma le autorità competenti stanno valutando se ricorrono profili di responsabilità penale.
Legale o illegale fare il vaccino prima del turno? Cosa si rischia
Giudizi etici a parte, è indubbio che anticipare il proprio turno sia scorretto dal punto di vista civile, penale e amministrativo, dato che costituisce una grave violazione di un provvedimento di carattere nazionale.
Inoltre si deve aggiungere il danno alla salute provocato a chi avrebbe avuto la precedenza nella vaccinazione contro il Covid, ad esempio le categorie “fragili”, il personale medico sanitario, gli insegnanti e le Forze dell’ordine.
Secondo Domenico Arcuri, ex commissario dell’emergenza sanitaria, chi ha avuto il siero vaccinale prima del tempo ha commesso un “reato contro la Salute”, ovvero una delle fattispecie previste all’articolo 452 del Codice penale “Delitti colposi contro la salute pubblica”, che al punto 3 prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
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Potrebbe poi subentrare la denuncia per Falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale (articolo 495 del Codice penale) qualora, per ottenere il vaccino in anticipo, il privato cittadino dichiarasse identità e caratteristiche personali non veritiere.
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