Si può fumare in Italia l’erba (light e non)? Cosa prevede la legge sul consumo di spinelli e CBD? Le sanzioni, le regole e il quadro normativo sulla cannabis che - come vedremo - presenta molte lacune.
Fumare erba in Italia è legale oppure no? Per rispondere a questa domanda è necessario fare un excursus normativo delle leggi in vigore, sia per la cannabis light che per quella con THC superiore.
Sul tema c’è grande confusione a causa della stratificazione di diversi interventi normativi, alcuni con grandi lacune che non sono ancora state colmate.
Nel 2016 il governo italiano ha legalizzato la coltivazione della cannabis light per svariati utilizzi, tra i quali manca “il fine ricreativo”. L’uso personale è stato depenalizzato (anche dell’erba normale) e chi ne fa uso rischia delle sanzioni amministrative più o meno gravi a discrezione delle Forze dell’ordine.
Di seguito la risposta ai dubbi più comuni sulle conseguenze legali per chi fuma spinelli ed erba CBD in Italia e le norme in vigore.
È LEGALE FUMARE L’ERBA IN ITALIA?
Fumare l’erba: quando è legale e cosa prevede la legge in Italia
Le leggi in Italia sul consumo di cannnabis e altre sostanze stupefacenti sono confusionarie e, spesso, lacunose, per questo non è sempre facile stabilire cosa sia lecito - ed entro quali limiti - e quali siano i rischi di detenere e consumare erba e altre sostanze.
Decisiva in tal senso la legge n. 242 del 2 dicembre 2016 con la quale è stato recepito il Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio dell’Unione europea e i Regolamenti (CE) n. 1120/2009, n. 1121/2009 e n. 1122/2009 della Commissione europea.
Questa legge ha lo scopo di promuovere la coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa sativa light per la produzione di fibre o per altri usi industriali, diversi dall’uso farmaceutico.
Le varietà di canapa che si possono coltivare sono indicate nel Catalogo comune all’articolo 17 della direttiva 2002/53/CE del Consiglio e non rientrano nell’ambito di applicazione del “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope” poiché hanno una quantità di THC inferiore o uguale allo 0,2%.
I possibili usi della cannabis light sono finalizzati ad ottenere:
- alimenti e cosmetici;
- semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato, olio carburanti, per forniture alle industrie e alle attività artigianali di diversi settori, compreso quello energetico;
- materiale destinato alla pratica del sovescio;
- materiale organico destinato ai lavori di bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia e alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati;
- coltivazioni dedicate a fini didattici o di ricerca da parte di istituti pubblici o privati;
- coltivazioni destinate al florovivaismo.
Balza subito all’occhio che nell’elenco non compare l’uso ricreativo, ovvero la possibilità di fumare la cannabis light come spinelli in casa propria o in pubblico. Si tratta di una lacuna grave - e forse voluta - che genera molti dubbi riguardo al suo utilizzo.
D’altro canto c’è chi ritiene che l’utilizzo ricreativo personale, non essendo espressamente vietato, vada considerato legale a tutti gli effetti. Più volte si è cercato di intervenire per colmare il vuoto normativo (specialmente nel biennio 2018-2019) ma nessuna proposta è andata a buon fine.
Per quanto riguarda la normale erba (non CBD) la legge di riferimento risale al 2006 (che ha modificato in parte il decreto legge 272/2005) poi bocciata dalla Corte costituzionale nel 2014 per la sua modalità di approvazione. Questa legge aveva eliminato la distinzione tra droghe leggere e pesanti e inasprito notevolmente le pene per spaccio di stupefacenti.
Ad oggi fumare l’erba è vietato, tuttavia in caso di detenzione di sostanze ad uso personale scattano sanzioni amministrative (ad esempio l’ammonimento del Prefetto) e non penali.
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Fumare l’erba (light e non): cosa si rischia?
Il quadro normativo rispetto all’utilizzo dell’erba in Italia, di quella legale e non solo, oltre alla legge 242/2016 già citata, prevede la legge 49/2006 (nota come legge Fini-Giovanardi) che esclude la responsabilità penale in caso di detenzione per uso personale di cannabis legale e cannabis psicoattiva.
Quindi chi viene “beccato” dalle Forze dell’ordine con un determinato quantitativo di sostanza (indicato nel paragrafo successivo) non commette un illecito penale ma può incorrere soltanto in sanzioni amministrative (senza intaccare la fedina penale).
Queste sanzioni sono:
- sospensione della patente di guida, se colti al volante;
- divieto di conseguire certificati ed abilitazioni nei successivi 3 anni
- sospensione del porto d’armi o il divieto a conseguirlo
- sospensione del passaporto
- sospensione del visto di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguimento, per persone straniere
Le sanzioni amministrative sono elencate nella legge Fini-Giovanardi mentre non se ne fa riferimento dell’intervento del 2016, da qui il vuoto normativo tanto contestato.
Che succede se mi fermano con l’erba?
In caso di controllo da parte di Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza, vi può essere la convocazione nella Prefettura di competenza per procedere alle verifiche di rito. A questo punto possono aprirsi due scenari diversi:
- ricevere un ammonimento formale a non fare più uso di sostanze
- comminare le sanzioni amministrative che abbiamo elencato sopra (o altre a discrezione del Prefetto)
La cannabis in possesso, se psicotropa, viene sequestrata mentre per il possesso e l’uso di cannabis legale non sono previste sanzioni amministrative, tuttavia si deve dimostrare che si tratti di marijuana light (ad esempio conservando la confezione originale o lo scontrino d’acquisto).
Quanti grammi per uso personale?
La legge stabilisce i grammi che determinano se le sostanze stupefacenti sono “ad uso personale”, oltre i quali scatta invece il reato di spaccio. Nel dettaglio i grammi indicati sono:
- 250 milligrammi di principio attivo per l’eroina (che corrispondono a circa 1,7 grammi di sostanza lorda e a 10 dosi);
- 750 milligrammi per la cocaina, cioè 1,6 grammi lordi e 5 dosi;
- 500 milligrammi di cannabis, che corrispondono a 5 grammi lordi e a 15-20 spinelli.
- 750 milligrammi (5 compresse) per l’ecstasy
- 500 milligrammi (5 compresse ) per l’anfetamina
- 150 milligrammi, cioè 3 francobolli di Lsd
Tuttavia la quantità non è l’unico criterio da tenere a mente per determinare se si tratta di “uso personale” o spaccio: ad esempio possono far propendere verso l’ipotesi di spaccio la scoperta di grandi somme di denaro contate o le modalità di presentazione delle sostanze stupefacenti.
Ciò vuol dire che detenere i grammi indicati dalla legge non esclude a priori la denuncia penale da parte delle Forze dell’ordine.
Invece per quanto riguarda l’utilizzo personale, le uniche sanzioni che possono scattare sono di tipo amministrativo, vale a dire ritiro della patente, ammonimento del Prefetto, allontanamento dal comune di residenza e altre ancora determinate in base all’entità del fatto.
Si possono fumare gli spinelli in casa e in pubblico?
Il vuoto normativo della legge in vigore pone dei grandi dubbi su cosa si possa e non si possa fare con la cannabis legale, dato che la norma ne legalizza espressamente la coltivazione ma non l’uso a fini ricreativi. Dunque, secondo una interpretazione più stringente, non si potrebbe fumare la cannabis legale né in pubblico né in casa, salvo la possibilità di incorrere in sanzioni amministrative.
Stessa cosa per l’erba non CBD; entro i parametri che determinano l’uso personale, chi viene colto mentre fuma in giro, non rischia la denuncia penale ma soltanto eventuali sanzioni amministrative a discrezione delle Forze dell’ordine.
Per questo motivo, per non correre rischi e in attesa di un futuro intervento del legislatore, la maggior parte dei consumatori preferisce fumare tra le mura domestiche, dove è più difficile essere scoperti. Quando sarà consentito anche l’uso della canapa legale a scopo ricreativo - come in Canada e in alcuni Stati degli USA - anche in Italia si potranno fumare in pubblico gli spinelli con basso contenuto di THC.
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