Cosa succede a 5 mesi di distanza dal completamento del ciclo vaccinale primario? Ecco gli ultimi dati sull’efficacia nel prevenire i contagi (in calo) e sulle differenze rispetto ai non vaccinati.
L’efficacia del vaccino anti-Covid scende al 44% dopo cinque mesi, ma il rischio di ricoveri, terapia intensiva e morte continua a essere molto più alto per i non vaccinati rispetto a chi si è immunizzato da oltre cinque mesi.
Sono questi i dati forniti dall’Istituto superiore di sanità nel documento esteso del monitoraggio settimanale. In particolare il report osserva come negli ultimi 30 giorni sia aumentata l’incidenza dei casi nella popolazione non vaccinata, ma anche che l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia scende dal 75% al 44% dopo cinque mesi. Resta invece elevata l’efficacia nel prevenire le forme di malattia severa.
L’efficacia del vaccino dopo cinque mesi
Il primo dato è quello sugli effetti del vaccino a cinque mesi di distanza dal completamento del ciclo primario: l’efficacia nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 75% al 44%. Il calo si registra in tutte le fasce d’età.
Resta però elevata la prevenzione nei casi di malattia severa. Per i vaccinati con ciclo completo effettuato da meno di cinque mesi è del 93% superiore rispetto ai non vaccinati; per chi ha superato i cinque mesi dalla vaccinazione l’efficacia è invece dell’85% maggiore rispetto a chi non è vaccinato.
Il maggior rischio per i non vaccinati
Per i non vaccinati il rischio è maggiore rispetto ai vaccinati da meno di cinque mesi sia per i ricoveri che per i decessi. In particolare i non vaccinati corrono un rischio 10 volte maggiore per i ricoveri, 16 volte maggiore per la terapia intensiva e 9 volte maggiore per i casi di morte.
In particolare nel solo periodo che va dal 15 ottobre al 14 novembre 2021 il tasso di ricoveri degli over 80 non vaccinati è di 17 per 100mila, circa nove volte più alto di quello dei vaccinati. Per i decessi dei non vaccinati siamo invece a 99,5 ogni 100mila, circa nove volte più alto dei vaccinati.
I casi nell’ultimo mese: aumentano contagi tra no vax
L’Iss rileva che negli ultimi 30 giorni si è osservata un’incidenza maggiore di casi nella popolazione non vaccinata. I casi fra i non vaccinati sono stati circa 75mila contro i circa 82mila tra i vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi e 44mila fra i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (ricordiamo che il numero totale di vaccinati è nettamente superiore a quello dei non vaccinati). Inoltre 1.710 casi riguardano anche i vaccinati con dose aggiuntiva o booster.
L’efficacia complessiva della vaccinazione completa nel prevenire l’infezione, secondo le stime dell’Iss, è del 67,4%. Invece l’efficacia del vaccino nel prevenire i ricoveri è dell’89%, i ricoveri in terapia intensiva del 94% e i decessi del 90%.
I casi Covid tra i più giovani
L’Iss segnala un aumento dell’incidenza dei casi in tutte le fasce d’età nell’ultima settimana, ma con particolare rilievo fra i bambini sotto i 12 anni che al momento non possono essere vaccinati (potranno ricevere la prima dose dal 16 dicembre). Inoltre nel periodo 15-28 novembre si registrano circa 40mila nuovi casi in età scolare, con 161 ospedalizzazioni e nessun ricovero in terapia intensiva.
Tra i 6 e gli 11 anni si registra un aumento più spiccato dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, soprattutto nelle ultime due settimane. Aumenta anche il tasso di ospedalizzazione al di sotto dei 3 anni (più di 2 ricoveri ogni 100mila abitanti) mentre nelle altre fasce d’età il tasso resta stabile.
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