Non solo esigenze etiche e geopolitiche, ma anche grandi possibilità di affari: puntare sulle energie rinnovabili in Borsa si può. Ecco le migliori azioni
Il mercato dell’energia si sta evolvendo con grande rapidità, per tante ragioni concatenate tra loro. Cittadini e aziende sono sempre più consapevoli della necessità di una svolta green, dovuta all’annoso problema dell’esaurimento delle fonti rinnovabili e al contrasto al riscaldamento globale. Questi tre mesi di drammatico conflitto tra Russia e Ucraina, inoltre, hanno reso ancora più complesso il reperimento delle materie prime, sia dal punto di vista etico e geopolitico che da quello economico.
Ma le energie rinnovabili rappresentano un campo in cui sempre più analisti consigliano di investire le proprie risorse, trattandosi di un settore in crescita esponenziale. Fondamentale, però, è capire su quali aziende è più consigliabile concentrarsi.
Energie rinnovabili: le big convertite alla Green Economy
Sono molte le compagnie tradizionalmente legate alle fonti di energia fossile che hanno sposato l’obiettivo della transizione verso la Green Energy. Altre, invece, sono realtà più nuove che solo in questa fase storica si stanno affacciando sui mercati con un’autorevolezza mai raggiunta prima. Con lo scopo di investire sulle azioni di alcune di loro, andiamo a studiare le Clean Supermajor che puntano forte sulle energie rinnovabili e le cui azioni sono maggiormente appetibili.
Partiamo dal presupposto che nei listini di Borsa continuano a essere presenti le «Big Oil» come Exxon Mobil e Shell. Le grandi major del petrolio cui le principali fornitrici di Green Energy intendono sottrarre cospicue fette di mercato. Una di esse è Eni, che parte come nome di riferimento dell’industria petrolifera italiana, ma è molto attiva nella transizione ecologica. Non a caso gli investimenti sulle energie rinnovabili (eolica, solare, geotermica e idroelettrica) coprono già diverse decine di milioni di euro del bilancio. Una diversificazione che potrebbe ingolosire coloro che puntano ad acquistare azioni pronte a rivalutarsi in maniera importante. Il potenziale di crescita (dopo un crollo del 50% provocato dalla pandemia) è infatti notevolissimo.
Investimenti tutti italiani (o quasi): qualche consiglio
Restando sui grandi nomi già noti a chiunque, altro punto di riferimento importantissimo in Italia rimane Enel. La società sta puntando massicciamente sul proprio comparto Green Power, che sfrutta le energie rinnovabili da fonti eoliche, solari, idroelettriche, geotermiche e da biomasse. Notevole l’attenzione sul territorio, con nuovi progetti eolici già stabiliti e un interessante progetto di idrogeno verde localizzato in Sardegna. Solida e in costante espansione, rappresenta un investimento sicuro, con un rapporto prezzo/utili di 28,35.
Interessante anche l’ipotesi di investimento su A2A, azienda partecipata italiana, in cui sono presenti quote sia della Regione Lombardia che del Comune di Milano. La sua maggioranza è sotto il controllo di enti pubblici, rendendola meno soggetta ai rischi del mercato rispetto ad altre concorrenti. Lo dimostrano il lento ma costante aumento del valore delle proprie azioni in corso ormai da anni e il rapporto prezzo/utili di 12,50. Italiani (per l’esattezza umbri) sono anche i produttori di macchinari e impianti industriali di SMRE.
Oggi concentrati su sistemi a batteria che sfruttano le energie rinnovabili, sono stati rilevati dal gruppo statunitense SolarEdge, il cui rapporto prezzo/utili è 71,92. Sotto il coordinamento di Edison agisce poi Frendy Energy, società italiana specializzata in un settore di nicchia ma che rappresenta un business dalle potenzialità colossali: il mini-idroelettrico. E dal rapporto prezzo/utili di 158,00.
I big internazionali delle energie rinnovabili
Le major del settore, comunque, sono tutte internazionali e soprattutto americane. La più nota è SunPower, da oltre un decennio leader nella produzione di pannelli solari ma nel corso del tempo ha presentato alcuni cambi strategici che ne hanno arrestato l’iniziale boom.
Si è però rilanciata negli ultimi mesi con migliaia di piccoli sistemi di accumulo di energia, tornando ad azzannare i mercati. Può certamente rappresentare un investimento interessante, come del resto anche NextEra Energy. Cresciuta a dismisura nel 2020, ha vissuto un 2021 di naturale assestamento, ma l’interesse lievitato verso le energie rinnovabili garantisce una crescita a lungo termine di questo titolo (che oggi presenta un 94,39 di rapporto prezzo/utili).
Tornando in Europa si può valutare un investimento sui danesi di Orsted (ex DONG Energy). Specializzata in parchi eolici e solari offshore e onshore, ne completerà uno anche negli Usa per espandere ulteriormente il proprio già ricco mercato (rapporto prezzo/utili 19,91). Stesso settore di riferimento anche per ABO Wind, compagnia tedesca in grande crescita e 38,34 di rapporto prezzo/utili. Decisamente più nota ai mercati e in crescita è poi Iberdrola.
La compagnia spagnola, già molto presente in Italia, sta sempre più abbandonando le fonti non rinnovabili e ha annunciato l’acquisto di un portafoglio eolico offshore irlandese. Qui il rapporto prezzo/utili è 18,67. Non si può che chiudere il nostro viaggio tra le azioni di Green Energy con Tesla.
Sicuramente leader mondiale nel settore delle Energie Rinnovabili, vanta un capitale senza pari nel Pianeta. Le recenti operazioni del proprietario Elon Musk, in particolare per quanto riguarda Twitter, rendono però un investimento su questa enorme compagnia forse meno tempestivo che in passato.
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