Chi è l’ente promotore di uno stage e come attivare un tirocinio

Caterina Gastaldi

28 Settembre 2022 - 10:45

L’ente promotore è una delle tre parti del tirocinio, oltre all’azienda e il tirocinante, tra cui viene scritto il contratto di stage.

Chi è l’ente promotore di uno stage e come attivare un tirocinio

All’interno di un contratto di stage sono presenti tre attori: il tirocinante, l’azienda, e l’ente promotore. Quest’ultima realtà spesso è anche quella meno conosciuta e quando se ne parla ci si può trovare di fronte a molta confusione, dovuta anche al fatto che, a volte, ci si può imbattere in soggetti che si professano tali, senza avere i permessi e l’accreditamento necessario per svolgere la funzione di ente promotore.

Quali sono quindi i compiti dell’ente promotore all’interno di uno stage, in che modo serve la sua presenza per attivare un tirocinio, e cosa bisogna sapere al riguardo?

Cos’è l’ente promotore

Nel momento in cui si attiva un tirocinio questo coinvolge tre parti: l’ente promotore, l’azienda ospitante, e il tirocinante. Tutte e tre devono sottoscrivere il contratto di stage per poter dare inizio al periodo formativo in azienda.

Se, chiaramente, l’azienda ha il ruolo di ospitare il tirocinante e seguirlo nel suo percorso di formazione, e lo stagista deve svolgere i compiti assegnati, il ruolo dell’ente promotore può risultare meno palese a prima vista, ma è di fondamentale importanza. Infatti si occupa di monitorare tutto il periodo di stage, garantendone il funzionamento, assicurandosi anche che sia l’azienda, sia lo stagista, rispettino quanto concordato.

Solitamente a svolgere questo compito è un ente di formazione di diverso tipo, dalla formazione professionale all’università, in cui lo stagista si forma prima di iniziare la sua collaborazione in azienda, ma ne esistono anche di altre tipologie. Il processo normalmente prevede prima un contatto tra aziende ed enti, a cui poi si aggiungono i diversi tirocinanti alla fine dei percorsi di studi.

Quali possono essere gli enti promotori

Per quanto comunemente si tratti di realtà di formazione, non è detto che ogni scuola possa svolgere il compito di ente promotore. Queste realtà infatti devono avere i permessi e, dove necessario, aver ricevuto l’autorizzazione dal ministero per poter operare.

Nello specifico, inoltre, gli enti in questione devono rientrare in una delle seguenti categorie:

  • agenzia per il lavoro che abbia ricevuto la dovuta approvazione da parte del ministero del Lavoro;
  • istituzioni scolastiche statali e paritarie, o le università statali e non statali, e gli enti di formazione accreditati dalla regione, e altre istituzioni di alta formazione, a patto che il titolo rilasciato sia riconosciuto a livello europeo. In questo caso il limiti di stage attivabili è legato al numero degli allievi;
  • soggetti privati che siano stati accreditati dalla regione per la gestione dei servizi del lavoro, in questo caso la loro attività è limitata esclusivamente alla regione in cui sono accreditati;
  • centri per l’impiego, che forniscono questo servizio a titolo gratuito;
  • aziende sanitarie locali e comuni, comunità terapeutiche, gli enti ausiliari, e le cooperative sociali, in caso di persone che hanno seguito percorsi terapeutici, riabilitativi e di inserimento sociale;
  • Aziende pubbliche di Servizi alla Persona (Asp);
  • enti no profit che hanno ricevuto la dovuta autorizzazione dal ministero del Lavoro all’intermediazione, associazioni, Comuni ed enti autorizzati dalla regione e dalla normativa nazionale a erogare servizi di orientamento. In questo caso deve essere garantita la mancanza della finalità di lucro.

In mancanza della presenza di un ente promotore, lo stage non può venire attivato, e il contratto, anche se firmato, non ha alcun valore.

Quali sono i suoi compiti

I compiti dell’ente promotore sono diversi e molteplici e includono:

  • stipulare la convenzione con l’azienda in cui avverrà lo stage. Solitamente l’ente stipula un tot numero di stage che poi verranno offerti agli interessati;
  • assicurarsi che l’azienda nomini un tutor di riferimento e che venga rispettato quanto previsto dalla convenzione e dalla legge;
  • stilare il progetto formativo relativo allo stage;
  • designare un tutor da parte sua, che fungerà da supervisore durante il periodo di tirocinio, oltre che da riferimento per lo stagista;
  • occuparsi della copertura assicurativa per lo stagista per la responsabilità civile.

A volte l’ente in questione ha anche il compito di gestire e svolgere un eventuale periodo di formazione pre-inserimento, per preparare lo stagista ai suoi compiti futuri. Anche per questo quando gli enti sono scuole di formazione, lo stage arriva alla fine del percorso di studi. Nel momento in cui si attiva uno stage è fondamentale essersi affidati al giusto ente promotore, che sia esperto nel proprio campo di interesse e possa assicurare il rispetto delle norme e delle regole, così da tutelare sia lo stagista, sia l’azienda, in caso di necessità.

Come si attiva lo stage

Per attivare lo stage o tirocinio è necessario che le tre parti coinvolte firmino due documenti: il progetto formativo e la convenzione di stage. Inoltre, sia l’ente promotore, sia l’azienda, dovranno individuare un tutor che possa seguire lo stagista e assicurarsi che vengano rispettate le regole relative al periodo di formazione.

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