Conto corrente ed eredità, ecco le regole che devono seguire gli eredi per una corretta e rapida successione.
L’eredità è composta da tutto il patrimonio del defunto, quindi oltre ai debiti anche tutti i crediti che lo compongono. Fra questi, ci sono ovviamente anche i beni mobili come il conto corrente, che peraltro contiene spesso una porzione importante dell’eredità. Il contenuto del conto corrente, insieme ad eventuali titoli, spetta agli eredi in proporzione della quota ereditaria. Il meccanismo è semplice, tuttavia gli istituti di credito sono tenuti a rispettare una prassi precisa per garantire che la successione avvenga in modo corretto. Vediamo quindi cosa devono fare gli eredi per l’eredità del conto corrente.
Le regole per la corretta successione del conto corrente
Se il defunto aveva un conto corrente, sia come unico titolare che cointestato, il primo passo da compiere è informare l’istituto di credito del decesso. Effettuare la comunicazione il prima possibile è fondamentale per tutelare la corretta successione ereditaria e renderla anche più svelta. Una volta appurato il decesso del correntista, infatti, la banca blocca immediatamente l’operatività del conto corrente in attesa della verifica degli eredi.
In questo modo, nessun chiamato all’eredità può eseguire operazioni nascoste agli altri e la divisione segue esattamente la successione ereditaria prescritta dalla legge o dal testamento del defunto. Per comunicare il decesso alla banca è sufficiente consegnare il certificato di morte del correntista, oltre a restituire tutti i prodotti correlati. Gli eredi dovranno quindi riconsegnare all’istituto di credito:
- Libretti di assegni;
- carte di credito;
- carte di debito.
Gli eredi devono poi notificare alla banca la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, la quale è necessaria ad accertare chi sono gli eredi e in quale misura e può essere richiesta semplicemente all’Anagrafe. Le eventuali disposizioni testamentarie devono infatti essere allegate negli estremi della dichiarazione, così da fornire all’istituto di credito (e in genere a tutti i soggetti che hanno necessità di appurare l’identità degli eredi) informazioni certe sulla successione.
Gli istituti di credito, poi, possono richiedere anche la dichiarazione di successione in caso di patrimoni particolarmente cospicui. In genere, questo documento viene richiesto per cifre superiori al milione di euro, ma in ogni caso questo parametro varia a seconda del regolamento della banca in questione.
Come si divide l’eredità del conto corrente
Le precauzioni adottate dalla banca sono fondamentali per assicurare che l’eredità presente sul conto corrente venga divisa correttamente fra gli eredi. Questi ultimi, dopo lo sblocco del conto corrente, possono richiedere la chiusura del conto con la liquidazione oppure mantenerlo, avendo cura che ognuno di loro utilizzi solo quanto gli spetta. Bisogna ricordare che in quest’ultimo caso tutti gli eredi devono essere d’accordo al mantenimento del conto, nel quale gli eredi subentrano alla posizione del defunto ognuno rispetto alla propria quota.
È quindi decisivo lo sblocco del conto corrente, senza il quale l’istituto di credito non permette di eseguire alcuna operazione, con eccezione di quelle preventivamente autorizzate dal titolare (ad esempio per il pagamento delle bollette) e del pagamento delle spese funerarie. Come già detto, per ottenere lo sblocco è necessario presentare alla banca la documentazione che attesta gli eredi e le loro quote. La banca, infatti, provvede direttamente alla liquidazione degli eredi – laddove sia richiesta la chiusura del conto – secondo le tempistiche contrattuali previste, in ogni caso entro il tempo massimo di 6 mesi previsto dal Codice civile.
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Eredità del conto corrente cointestato
La procedura illustrata per la successione del conto corrente è la medesima che si attua quando il conto è cointestato, anche se soltanto in relazione alla quota riconducibile al defunto. Bisogna poi precisare che anche in questo caso l’istituto di credito opera in via precauzionale al blocco del conto per quanto riguarda la proprietà del defunto. Talvolta la banca non fa distinzioni rispetto a firma congiunta e disgiunta; tuttavia, per quest’ultimo caso la Corte di cassazione ha stabilito l’illegittimità del blocco, in quanto il cointestatario ha diritto di disporre dell’intero conto.
Per evitare complicazioni di ogni sorta, dunque, gli eredi devono comunicare il decesso e presentare la documentazione richiesta il prima possibile. In ogni caso, per ottenere lo sblocco del conto non è necessaria la richiesta all’unanimità degli eredi, in quanto ognuno di loro instaura un rapporto autonomo con l’istituto di credito.
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