Eris, cosa sappiamo sulla nuova variante Covid: quanto è contagiosa (e pericolosa)?

Ilena D’Errico

23 Agosto 2023 - 20:43

Eris è la nuova variante Covid, con un elevato indice di contagio. Ecco cosa sappiamo, quanto è contagiosa e pericolosa rispetto alle precedenti.

Eris, cosa sappiamo sulla nuova variante Covid: quanto è contagiosa (e pericolosa)?

L’emergenza è terminata e dal punto di vista sanitario continuano a esserci miglioramenti, ma il Covid non si è mai davvero arrestato. Nel corso degli ultimi anni, variante dopo variante, il virus ha continuato a diffondersi in tutto il mondo, mutando e così continuando a combattere l’immunità raggiunta grazie a contagi e vaccinazioni. Ecco perché è importante continuare a tenere sotto controllo i contagi e i risvolti clinici delle infezioni e non perdere tutti i progressi fatti.

Ora a preoccupare è la variante Eris, tecnicamente la variante EG.5 del Covid19 discendente dalla XBB.1.9.2, su cui si concentra l’attenzione in vista della campagna vaccinale. Certo, si resta comunque ben lontani dai livelli di rischio raggiunti durante la pandemia, perciò non c’è nessun allarmismo, proprio come tutte le varianti precedenti. Resta però fondamentale giocare d’anticipo con la prevenzione, facendo particolare attenzione ai soggetti più fragili.

Cosa sappiamo sulla nuova variante Covid, Eris

La nuova variante Covid circola in realtà già dall’inizio del 2023, ma è soltanto in queste ultime settimane che ha avuto un incredibile avanzata, tanto da essere definita “la variante in più rapida crescita a livello globale” dagli esperti. Si ricorda, però, che il numero di campioni dai cui si estrapolano i dati è in continua decrescita, dato che vengono eseguiti sempre meno tamponi.

In ogni caso la variante Eris, molto simile alla mutazione Omicron, è già altamente presente nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Cina. Per quanto riguarda l’Italia, invece, la situazione sanitaria legata al Covid19 è rimasta stabile, come sottolineato dal virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr.

Non si esclude però che la variante Eris giunga anche in Italia, data la sua rapidissima diffusione, tanto che è attualmente nella categoria di sorveglianza speciale dell’Oms. Secondo gli esperti, però, di fronte a un aumento di contagi non dovrebbero comunque esserci sensibili peggioramenti nell’ospedalizzazione e nel quadro clinico delle infezioni.

Quanto è contagiosa e pericolosa la nuova variante Covid

La variante Eris mostra un elevato tasso di contagio e una rapida diffusione, perfino maggiore alle varianti precedenti. Si tratta quindi di un’elevata contagiosità, che non si traduce però in alcun aumento della pericolosità del Covid. Bisogna infatti considerare che grazie alle forti similitudini genetiche tra le varianti la protezione ottenuta con l’immunità dovrebbe essere maggiore, dato che non ci sono cambiamenti significativi come avvenuto tra Delta e Omicron.

L’Oms ha infatti definito questa nuova variante come molto avvantaggiata in termini di crescita ed escape immunitario, caratteristiche che le permettono di aumentare notevolmente l’incidenza dei casi ma non la loro gravità.

Il virologo Giovanni Maga ha peraltro sottolineato che nella maggior parte dei casi le infezioni saranno di tipo asintomatico, dato che le caratteristiche di questa variante non permettono al virus di rimanere nelle vie aeree superiori ed è meno capace di raggiungere le vie aeree profonde. Sostanzialmente, la nuova variante si limiterà ai sintomi ormai noti e simil-influenzali, sfociando solo difficilmente in polmoniti e altre gravi conseguenze.

Anche l’alta diffusione di Eris non dovrebbe destar sorpresa, considerando che – oltre alle mutazioni genetiche del virus che tende ad adattarsi – l’immunità si è affievolita, non vengono più impiegati i sistemi di protezione o il distanziamento. La circolazione dei virus, oltretutto, è particolarmente favorita nel periodo estivo, complici gli assembramenti delle vacanze.

Chiaramente, resta fondamentale continuare a preservare l’immunità dato che il virus, ha sottolineato l’esperto, “ci accompagnerà ancora per molto tempo”. Il tema è fondamentale visto l’arrivo imminente della stagione autunnale e in concomitanza della campagna vaccinale. I professionisti ricordano infatti l’importanza della doppia vaccinazione, sia antinfluenzale che Covid, fondamentale soprattutto per preservare la salute dei soggetti più fragili: bambini, anziani e immunodepressi.

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