Eurozona: troppe incertezze, il 2020 si chiude senza ripresa

Violetta Silvestri

22/12/2020

L’Eurozona avvolta nelle incertezze chiuderà il 2020 al ribasso: queste le previsioni di Istat, Ifo e Kof. Cosa hanno stimato gli istituti sulla ripresa economica?

Eurozona: troppe incertezze, il 2020 si chiude senza ripresa

L’Eurozona si avvia a chiudere questo complesso 2020 con il segno meno per quanto riguarda il PIL.

Le ultime stime provengono dall’Eurozone Economic Outlook redatto congiuntamente dagli istituti di ricerca italiano, tedesco e svizzero Istat, Ifo, Kof.

Un quadro ancora molto incerto trapela dalle previsioni degli esperti, che azzardano uno slancio verso il recupero dell’intera area solo nel secondo trimestre del prossimo anno.

Intanto, il 2020 confermerà un rallentamento della ripresa, ancora troppo ostacolata da tutte le incertezze che stanno guidando questi ultimi giorni dell’anno. Dalla seconda ondata alla variante Covid fino all’esito dei vaccini e alla conclusione dell’affare Brexit: l’Eurozona non ha punti di riferimento davvero solidi per essere completamente ottimista.

Eurozona: 2020 con PIL a -7,3%. Quando la ripresa?

Il quarto trimestre 2020 sarà negativo per la zona euro: il report conferma un PIL al ribasso, anticipato dal ritorno potente dei contagi e dalle conseguenti restrizioni nei principali Paesi del vecchio continente.

Il Prodotto Interno Lordo, quindi, è visto a -2,7% negli ultimi tre mesi e in calo del 7,3% sull’intero anno. Per quanto riguarda le altre previsioni, questi sono i numeri riportati nel documento:

  • produzione industriale: +1,3% (quarto trimestre) / -9% (nell’anno);
  • consumi privati: -3,7% (quarto trimestre) / -8% (nell’anno);
  • investimenti fissi lordi: -3,1% (quarto trimestre) / -9,5% (nell’anno);
  • inflazione: 0,0% (quarto trimestre) / 0,2% (nell’anno)

Quando si vedranno i segni della ripresa? A partire dalla metà del 2021 secondo il report. I tre istituti di ricerca, infatti, hanno stimato risultati positivi soprattutto nel secondo trimestre del prossimo anno, con queste previsioni:

produzione industriale da +0,5 a +1,4 a livello congiunturale nei primi trimestri 2021; PIL in crescita dello 0,7% (primo trimestre 2021) e poi balzo del 3,0% (secondo trimestre 2021); consumi in rialzo graduale dello 0,7% e poi del 2,7% e investimenti in ripresa, da +1,5% nei primi tre mesi e poi slancio del 4% dalla primavera.

Per quanto riguarda l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, il rialzo potrebbe esserci solo dalla primavera e dell’1,5%.

Tutte le incertezze che pesano sull’Eurozona

Il tono resta piuttosto sommesso e cauto per quanto riguarda le previsioni nel breve-medio periodo. Mai come adesso, infatti, sull’Euozona pesano incertezze piuttosto gravi.

L’epidemia non riesce a dare tregua:

“Le prospettive sono soggette a un’elevata incertezza, in particolare a causa del numero di nuove infezioni che in molti Paesi europei sono ancora alti. Pertanto, entrambi i rischi al rialzo e al ribasso sono dovuti principalmente all’evoluzione della pandemia”

In questa cornice di insicurezza e pessimismo, gli unici due indicatori positivi restano il vaccino e i fondi del Next generation EU secondo il report.

Tuttavia, entrambi non bastano a spingere la ripresa già adesso. Altre valutazione incombono a incupire lo scenario di slancio:

“Una terza ondata di infezioni all’inizio dell’anno prossimo e ulteriori misure di contenimento smorzare l’attività economica. Inoltre, la Brexit “caotica e dura” all’inizio del prossimo anno potrebbe portare a interruzioni a breve termine nelle catene di approvvigionamento e quindi nella produzione”.

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