La febbre gialla sarà davvero la nuova epidemia? I rischi per l’Europa

Martino Grassi

15 Dicembre 2020 - 18:18

La febbre gialla sarà davvero la prossima epidemia che colpirà l’Italia e l’Europa? Ecco cosa dicono gli esperti.

La febbre gialla sarà davvero la nuova epidemia? I rischi per l’Europa

La febbre gialla sarà davvero la prossima pandemia che colpirà l’Italia e l’Europa? Negli ultimi giorni diversi esperti hanno paventato la possibilità di nuove epidemie nei prossimi anni, lanciando l’allarme.

L’infettivologo Galli ha annunciato l’arrivo di un’epidemia di germi multiresistenti, seguito da Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, ha messo in guardia sull’avvento di una nuova epidemia di febbre gialla.

La febbre gialla sarà davvero la nuova epidemia?

Secondo Bassetti “la febbre gialla è una seria candidata per una futura pandemia”. Per l’esperto infatti i cambiamenti climatici, a cui si sta assistendo soprattutto negli ultimi anni, hanno favorito la diffusione, in tutto il mondo, del principale vettore di trasmissione di questa patologia, ossia un determinato tipo di zanzare. L’affermazione di Bassetti, pubblicata su Facebook, continua

“Mi piacerebbe dirvi, ora che il Covid-19 ha rubato la scena alle altre numerosissime realtà virali infettive, che sia lui il nostro unico problema. E che una volta sconfitto, saremo tranquilli. Mi piacerebbe davvero. Ma purtroppo non c’è nulla di più distante dalla realtà”.

In sostanza quindi, spiga l’esperto, il cambiamento climatica sta favorendo il fenomeno della tropicalizzazione, con cui possono “diffondersi malattie tipiche di fasce climatiche differenti”, precisando che “è già successo con il virus del Nilo Occidentale, che può provocare malattie gravi del cervello. Oppure il virus Chikungunya, trasmesso dalla zanzara tigre tipico di alcune aree tropicali è diventato, diventando addirittura endemico in un’area del Polesine”.

Effettivamente questa ipotesi era già stata avallata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che attraverso un report aveva documentato gli effetti sulla salute del cambiamento climatico. Gli esperti dell’OMS avevano individuato una serie di pericoli tra cui anche un “cambiamento della distribuzione delle malattie infettive e il potenziale contributo all’insediamento di specie patogene tropicali e subtropicali, tra cui anche la febbre gialla.

Bassetti invita dunque alla prudenza, precisando che “le infezioni vanno guardate con molta attenzione. Non hanno un solo volto e non dobbiamo farci ingannare. C’è un motivo se si parla della nostra epoca come l’epoca dei microbi. Così come c’è un motivo se gli scienziati sapevano con assoluta certezza che sarebbe arrivata una pandemia simile a quella che abbiamo vissuto”.

Febbre gialla: origine e sintomi

La febbre gialla è una malattia causata da un virus, appartenente allo stesso gruppo di quelli che causano la dengue e l’encefalite giapponese, trasmesso attraverso la puntura delle zanzare, particolarmente diffuso in Africa e nel Centro e Sud America.

La febbre gialla può manifestarsi in forma lieve o aggravarsi fino a portare al decesso chi ne è affetto. Il “giallo” nel nome fa riferimento all’ittero che colpisce alcuni pazienti, facendo assumere alla pelle e agli occhi un colorito giallastro. I sintomi solitamente compaiono dopo 3-6 giorni e comprendono brividi, dolori muscolari soprattutto alla schiena, mal di testa, perdita di appetito, nausea e vomito.

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