L’Assemblea nazionale francese ha approvato la possibilità di estendere il green pass fino al 31 luglio 2022. L’Italia seguirà l’esempio di Parigi? Vediamo cosa potrebbe decidere il governo.
La Francia punta a estendere il green pass fino a luglio 2022. L’Italia, che già in passato aveva seguito Parigi nell’introduzione dell’obbligo di certificazione verde, per ora non decide. E rimanda un’eventuale estensione o l’abolizione del green pass alle prossime settimane. Ma intanto qualcosa si muove anche a Roma dove c’è già chi ipotizza delle date per l’addio alla certificazione verde, almeno parziale.
La Francia vuole estendere il green pass
L’Assemblea nazionale, di fatto la Camera francese, nella notte ha dato il primo via libera al disegno di legge sulla Vigilanza sanitaria. Il provvedimento comprende al suo interno la possibilità di ricorrere allo strumento del green pass fino al 31 luglio 2022.
In Francia è il terzo disegno di legge discusso nell’arco degli ultimi cinque mesi in merito alla certificazione verde. Il testo sulla Vigilanza sanitaria è passato con solamente 10 voti di scarto: 135 favorevoli e 125 contrari. Ora dovrà essere esaminato dal Senato.
Particolarmente accesa la discussione sull’articolo 2 riguardante proprio il pass sanitario. I voti a favore sono stati 74, quelli contrari 73. Con questa norma viene autorizzato il governo a ricorrere al pass sanitario fino al 31 luglio 2022 in caso di necessità. Non ci sarà, quindi, un’estensione automatica.
Green pass, cosa farà l’Italia?
La Francia è stato uno dei primi Paesi a introdurre l’obbligo di green pass per accedere a molti luoghi al chiuso e non solo. L’Italia ha poi seguito l’esempio di Parigi e ha inasprito gli obblighi di certificazione verde estendendoli anche ai luoghi di lavoro. Ma cosa farà ora l’Italia? Seguirà di nuovo la Francia puntando a estendere l’obbligo?
Per ora il governo sembra non aver affrontato l’argomento. E l’obbligo di certificazione verde resta in vigore in attesa di avere nuovi dati e capire se e quando potranno essere allentate le misure.
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ribadisce a Radio Cusano Campus che è presto per parlare di abolizione della certificazione verde: “Credo che sarà l’ultima cosa che andrà tolta”. Prima, a suo parere, verrà eliminata la mascherina e poi si valuterà ciò che succede a livello epidemiologico per decidere anche sul green pass.
Quando potrebbe essere abolito il green pass
C’è poi una cifra da tenere in considerazione. Molti esperti ma anche esponenti di maggioranza parlano della soglia del 90% dei vaccinati: una volta raggiunta questa cifra si potrà anche eliminare il pass sanitario a giudizio di alcuni.
Ad aggiungersi alla lista di coloro i quali hanno sposato questa linea c’è anche il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Francesco Paolo Figliuolo. A suo giudizio si potranno allentare alcune misure, a partire dal green pass, ma“solo quando verrà raggiunto il 90% della popolazione vaccinata”.
Figliuolo ipotizza anche qualche data partendo dall’attuale ritmo di vaccinazioni. Se dovesse proseguire questo trend la discussione sull’addio al green pass si potrebbe aprire anche prima della fine dell’anno.
Figliuolo sottolinea che al ritmo di 70mila dosi al giorno in un mese si raggiungerebbero due milioni di nuovi vaccinati. Quanto basta per raggiungere la soglia del 90%. Va però sottolineato che il ritmo probabilmente scenderà e non ci sarà più l’effetto green pass che è obbligatorio dal 15 ottobre per lavoro. Questa data, quindi, potrebbe essere spostata in avanti se le vaccinazioni dovessero diminuire.
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