La riduzione forzata dei consumi del gas sembra probabile per l’inverno e anche per l’anno successivo. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, invita ad acquistare un generatore elettrico.
Per l’inverno i razionamenti saranno difficili da evitare. La crisi del gas rischia di acutizzarsi nei prossimi mesi, con l’arrivo del freddo, e la riduzione forzata dei consumi sembra uno scenario tutt’altro che distante. Ne è convinto Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, secondo il quale bisogna prepararsi a due stagioni invernali complicate.
Quello delineato da Tabarelli è uno scenario cupo, tanto che si appella ai cittadini invitandoli ad acquistare generatori autonomi elettrici per sopperire alla mancanza di energia. Il presidente di Nomisma Energia parla di “militarizzare la crisi a livello nazionale ed europeo”, considerando il razionamento delle fonti energetiche, in primis il gas.
La riduzione forzata dei consumi è un’ipotesi sul tavolo da mesi per fronteggiare la crisi energetica. E, in effetti, in parte verrà applicata con l’accensione posticipata e ridotta dei riscaldamenti nelle abitazioni private. Il rischio, però, è che i razionamenti siano maggiori, con l’ipotesi di interrompere anche le attività delle imprese. Cosa succederà e qual è la previsione di Tabarelli?
Gas, l’appello: compratevi un generatore
“Compratevi un generatore elettrico per questo inverno e forse anche per il prossimo”, è l’appello che Tabarelli rivolge alla platea. Parole giustificate da quelli che lui definisce come “dati impressionanti, cose mai viste”, in riferimento all’aumento delle bollette di luce e gas. “Per fortuna fa caldo, ma purtroppo arriveranno per le bollette dei brutti momenti nei prossimi giorni”, spiega il presidente di Nomisma Energia.
Le altre soluzioni contro la crisi del gas
La necessità, spiega l’esperto, è quella di risparmiare: “Spegnere, usarne meno, farne un uso razionale”. Ma, di fatto, in parte è già così, perché molte persone vedendo l’aumento delle bollette sono spinte a ridurre i consumi. Intanto il suo suggerimento è quello di cercare di usare sempre più ciò che non è gas.
Per esempio, Tabarelli suggerisce “a chi abita in montagna, sopra i 300 metri, di usare la legna, il pellet: i prezzi sono aumentati anche di quello, ma conviene sempre”. Diverso il discorso per le pompe di calore, che possono far risparmiare gas, ma il problema si presenta ugualmente perché i costi dell’elettricità sono altissimi e anche questi consumi andrebbero ridotti.
Razionamenti in inverno: rischio reale?
Tutti questi accorgimenti potrebbero comunque non essere sufficienti, secondo Tabarelli, che non esclude il ricorso necessario a razionamenti per l’inverno. In particolare in alcune giornate, a suo giudizio, sarà difficile trovare il gas: soprattutto tra la fine di gennaio e il mese di febbraio, ovvero quando farà più freddo.
L’ipotesi dei razionamenti riguarda anche le aziende. Si prendono in considerazione, in particolare, due ipotesi: se la Russia dovesse bloccare i flussi di gas presto, allora il rischio sarebbe di dover interrompere le attività con razionamenti lunghi, anche di un mese, probabilmente proprio a gennaio; l’altra opzione avverrebbe con l’interruzione dei flussi da Mosca da gennaio e, in quel caso, si spera che i razionamenti messi in campo prima possano evitare le chiusure delle aziende.
La speranza è che le misure come l’accensione ridotta dei riscaldamenti possano dare i loro frutti ed evitare la sospensione delle attività. D’altronde alcune aziende stanno già applicando una riduzione dei consumi per non far lievitare i costi delle bollette, con risparmi fino al 15% in alcuni settori nel mese di settembre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA