La Germania che conoscevamo non esiste più, lo dice il New York Times

Luna Luciano

21 Dicembre 2024 - 16:25

La Germania è in crisi: la perdita del gas russo, la recessione economica e un governo frammentato hanno trasformato il paese, mettendo a rischio il suo ruolo in Europa.

La Germania che conoscevamo non esiste più, lo dice il New York Times

Un tempo sinonimo di stabilità economica, coesione sociale e leadership politica in Europa, la Germania si trova oggi ad affrontare una crisi senza precedenti.

Secondo un recente articolo del New York Times, il paese non è più la potenza che si abituati a conoscere o almeno a immaginare e lo dimostra il declino del monopolio nel settore automobilistico che subisce la concorrenza statunitense e cinese.

La perdita del gas russo a basso costo, la debolezza dell’economia e la classe politica, che non sembra pronta a rispondere alle sfide del presente, sono solo alcune delle ragioni di questo declino. La caduta del governo tripartito guidato da Olaf Scholz è solo l’ultimo atto di una crisi più profonda, che coinvolge tutti gli aspetti della società tedesca.

Mentre all’estero la Germania continua a essere percepita come un modello di successo, la realtà delle condizioni interne è ben diversa: il paese sta lottando per trovare una nuova identità in un contesto globale sempre più incerto. Ecco cosa sta accadendo in Germania e perché non è più il Paese che tutti conosciamo.

Germania, un declino economico senza precedenti

Uno dei fattori principali del declino tedesco è la perdita del gas russo a buon mercato, che per anni ha alimentato il settore industriale e garantito costi energetici contenuti.

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, però, il governo tedesco si è trovato a dover affrontare un’emergenza energetica senza precedenti, cercando fornitori alternativi e stanziando fondi per mitigare l’impatto dell’inflazione. Tuttavia, questi sforzi non sono stati sufficienti a evitare la recessione, con l’economia tedesca che si avvia verso il secondo anno consecutivo di contrazione.

E il risultato di questa crisi è ben evidente nel settore automobilistico - un tempo fiore all’occhiello del Paese - con colossi come ThyssenKrupp eVolkswagen che hanno annunciato chiusure di fabbriche e licenziamenti. Una “crepa” nell’economia tedesca di cui si è subito approfittata la Russia, che si è offerta di assumere i lavoratori licenziati da Volkswagen.

A questa realtà si sono aggiunti i costi per una transizione energetica green necessaria: i costi elevati delle energie rinnovabili e la graduale eliminazione del carbone hanno messo ulteriormente sotto pressione le industrie. In parallelo, il governo ha trascurato settori chiave come l’istruzione e le infrastrutture, lasciando il paese vulnerabile in un mondo sempre più competitivo. La Germania, un tempo locomotiva economica d’Europa, sembra ora arrancare.

Crisi in Germania: tra tensioni sociali e fratture politiche

Oltre alla crisi economica, la Germania deve fare i conti con un crescente malcontento sociale e un panorama politico sempre più frammentato.

La gestione dell’immigrazione, in particolare, rappresenta una fonte di divisione: mentre milioni di persone, inclusi rifugiati ucraini, sono state accolte negli ultimi anni, l’opinione pubblica è profondamente divisa sulla questione. Da un lato, la Germania si percepisce come una società multietnica e aperta; dall’altro, emergono sentimenti di insoddisfazione che alimentano il consenso per partiti di estrema destra xenofobi come l’Alternativa per la Germania (AfD) e la nuova Alleanza Sahra Wagenknecht.

Il recente collasso del governo tripartito di Scholz, nato con grandi ambizioni di modernizzazione, ha ulteriormente esacerbato la sfiducia nei confronti della classe politica. L’incapacità di superare le divergenze ideologiche tra socialdemocratici, Verdi e Liberali Democratici ha dimostrato i limiti di un esperimento di coalizione in un contesto politico frammentato.

Ma non solo. Le tensioni sociali si riflettono anche in un dibattito sempre più acceso: quello sull’identità nazionale. La Germania si trova divisa tra la necessità di abbracciare il cambiamento e il desiderio di preservare le proprie tradizioni. Intanto, la crescente polarizzazione politica complica ulteriormente il panorama: l’AfD e altri movimenti populisti guadagnano terreno, approfittando del malcontento generale e della percezione di una classe dirigente disconnessa dai problemi reali dei cittadini.

Tuttavia, di fronte a questa ondata di conservatorismo, che sembra aver investito numerosi Paesi (Italia compresa), c’è spazio ancora per la speranza, ma solo se - dicono gli esperti - il Paese ritroverà una leadership democratica più determinata a superare questa fase critica e riaffermarsi come protagonista sulla scena globale.

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