La Germania sta affrontando una crisi economica ricca di sfide: da quella del gas all’inflazione galoppante fino alle difficoltà del comparto industriale, fulcro della sua potenza. La nazione affonda?
La definizione della Germania come locomotiva dell’Europa potrebbe non essere più calzante. In questi mesi di grandi sfide economiche per l’Ue, la nazione tedesca sta soffrendo e mostrando alcuni lati deboli.
La Germania sta vivendo una raffica di shock che stanno oscurando le sue prospettive di crescita. Il mix di aumento dell’inflazione, persistenti problemi della catena di approvvigionamento e domanda globale più debole sta pesando fortemente sul suo settore industriale.
Le prospettive del Paese sono diventate fragili, ha detto mercoledì Christian Lindner, ministro delle Finanze. Le previsioni di crescita sono state declassate. La vita è diventata “molto più cara per tante persone”, con il balzo dei prezzi di gas, energia e cibo.
Quale futuro deve aspettarsi la potenza tedesca e quanto davvero si sta trasformando in anello debole d’Europa? Alcuni spunti da un’analisi del FT.
La Germania sotto la lente: l’economia traballa
L’economia tedesca ha ristagnato tra il primo e il secondo trimestre, mentre l’area della moneta unica nel suo complesso è cresciuta dello 0,7%. Il mese scorso il FMI ha ridotto le sue previsioni per la crescita della nazione nel 2023 di 1,9 punti percentuali allo 0,8%, il più grande declassamento di qualsiasi Paese.
Mentre Italia, Spagna e Francia hanno registrato un rimbalzo più forte del previsto sulla scia di un boom alimentato dal turismo, la Germania ha dovuto fare affidamento maggiormente sulla domanda interna. Tuttavia, con i consumatori che lavorano in condizioni di alta inflazione, la spesa e la fiducia sono fragili. Le vendite al dettaglio sono diminuite dell’8,8% rispetto all’anno precedente, il calo più grande mai registrato.
L’economia del Paese è ora così debole che molti temono una recessione tecnica, definita come due trimestri consecutivi di crescita negativa.
I pessimisti indicano un calo del livello dell’acqua sul Reno, che sta influenzando il traffico fluviale in una delle aree più industrializzate della Germania, il recente aumento delle tensioni tra Pechino e Taiwan e la prospettiva di una recessione globale, un problema reale le economie orientate alle esportazioni come quella tedesca.
Sebbene la produzione industriale abbia registrato un modesto aumento a giugno, gli ordini sono diminuiti dello 0,4%, il quinto calo mensile consecutivo, e ora sono inferiori del 9% rispetto al livello di un anno fa.
Inoltre, persiste il problema delle supply chain intasate. Circa il 73,3% delle aziende intervistate da Ifo a luglio ha dichiarato di soffrire di carenze, con circa il 90% delle imprese nei settori dell’elettronica, della costruzione di macchine e dell’auto che lottano per procurarsi tutti i materiali e i prodotti intermedi di cui hanno bisogno.
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I prezzi dell’energia soffocano la Germania
Il BDI, la principale lobby economica tedesca, ha dichiarato alla fine del mese scorso che una recessione stava diventando sempre più probabile. La gente comune così come le aziende stavano soffrendo per l’aumento dei prezzi energetici
che alimentava l’inflazione, mentre la strategia zero-Covid della Cina stava paralizzando il commercio globale,
Quello dell’energia così onerosa è senza dubbio il principale ostacolo alla ripresa. Hans Jürgen Kerkhoff, presidente della Federazione tedesca dell’acciaio, ha affermato che l’industria siderurgica deve sostenere costi aggiuntivi di circa 7 miliardi di euro all’anno, rispetto al 2021, a causa dell’aumento delle bollette del gas e dell’elettricità.
L’instabilità di questo contesto preoccupa. Claus Bauer, chief financial officer presso il fornitore di componenti per auto Schaeffler, ha dichiarato: “Stiamo parlando di [i prezzi dell’energia] che triplicano un giorno, per poi scendere del 30% il giorno successivo”. Ha aggiunto che la sua azienda aveva bloccato i contratti fino alla fine dell’anno.
Un quadro non rincuorante per il granitico sistema tedesco, finora reso forte proprio dalla sua struttura legata a industria ed esportazioni. Non a caso, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha promesso ai cittadini un terzo pacchetto di assistenza finanziaria per compensare l’aumento dell’inflazione alimentato dalla mossa russa di tagliare le forniture di gas, avvertendo che i prossimi mesi saranno difficili per la più grande economia europea.
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