Il governo Meloni riuscirà a fronteggiare il caro benzina? Il sondaggio

Alessandro Cipolla

18/08/2023

Il sondaggio di Money.it: visti i rincari degli ultimi giorni, riuscirà il governo Meloni a fronteggiare l’aumento del costo della benzina nel nostro Paese?

Il governo Meloni riuscirà a fronteggiare il caro benzina? Il sondaggio

Il governo Meloni riuscirà a fronteggiare il caro benzina? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori visti i rincari record - ben diciassette consecutivi in altrettanti giorni - che si sono registrati in Italia facendo schizzare in molti casi il prezzo del carburante sopra la soglia psicologica dei due euro al litro.

SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI

Nel pieno delle vacanze estive che per la maggior parte degli italiani si concentrano proprio in questo periodo di agosto, l’aumento del prezzo della benzina è una ulteriore stangata per gli automobilisti che si va a sommare ai rincari generali dovuti all’inflazione.

Per combattere l’aumento del prezzo del carburante, il governo Meloni due settimane fa ha introdotto l’obbligo per i distributori di esporre il prezzo medio della benzina: per l’esecutivo questa mossa starebbe funzionando frenando i rincari, mentre per i critici la novità sarebbe una sorta di boomerang in quanto avrebbe spinto gli operatori a fare cartello.

Il problema del caro benzina è a monte: l’Arabia Saudita la scorsa primavera ha deciso di tagliare la propria produzione e, da inizio giugno, le quotazioni del petrolio sono aumentati quasi del 25%. Da noi poi pesano le accise, che influiscono per il 58% sul prezzo del carburante una percentuale superiore agli altri Paesi europei (Germania 53,7%, Francia 52,8% e Spagna 45%).

Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è quello di capire il parere dei lettori in merito alla capacità del governo Meloni di poter risolvere la spinosa questione del caro benzina.

Un sondaggio sul caro benzina

Una delle prime mosse del governo Meloni è stata quella di eliminare progressivamente lo sconto di 30 centesimi al litro sulla benzina introdotto dal precedente esecutivo guidato da Draghi: dopo il dimezzamento a dicembre 2022, lo stop definitivo è arrivato il mese successivo.

La promessa del governo però è stata quella di riconsiderare gli sconti sulla benzina se il prezzo fosse salito sopra la soglia dei due euro al litro, assicurando al tempo stesso maggiori controlli e annunciando la misura dell’obbligo di esporre il prezzo medio.

Si nota un rallentamento del trend degli aumenti - ha dichiarato il ministro delle Imprese Adolfo Urso - a dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l’azione del monitoraggio del Mimit e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell’esposizione del prezzo medio regionale che consente ai consumatori di scegliere dove rifornirsi, in trasparenza e consapevolezza”.

Sempre per il ministro Urso “il prezzo industriale della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto a quello di altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania”.

Parole queste che sono valse una pioggia di critiche al ministro, visto che spetterebbe proprio al governo diminuire - o togliere del tutto come in precedenza promesso da Giorgia Meloni e Matteo Salvini - le accise che ogni anno portano 24 miliardi nelle casse dello Stato.

Riproporre lo sconto in stile governo Draghi costerebbe invece 9 miliardi l’anno, una cifra importante che potrebbe zavorrare la prossima legge di Bilancio: con questo sondaggio, vedremo se i lettori di Money.it sono fiduciosi o meno in merito a quelle che saranno le prossime mosse dell’esecutivo targato Meloni.

Argomenti

Iscriviti a Money.it