Nel Regno Unito sono stati riscontrati 5.000 contagi con green pass dopo un Festival e la vera domanda ora è: il green pass non funziona?
L’evento in questione è il Boardmasters Festival, l’evento di musica e surf più famoso della Cornovaglia che si tiene dal 10 al 15 agosto presso la località balneare di Newquay, nel Regno Unito.
Le autorità sanitarie inglesi hanno affermato che un totale di 4.700 persone con green pass sono risultate positive al Covid-19 dopo aver dichiarato di aver preso parte al Festival in questione o di aver avuto collegamenti con quest’ultimo.
La decisione della Cornovaglia sul festival
Circa i tre quarti dei contagiati al Boardmasters Festival hanno un’età compresa tra i 16 e i 21 anni e almeno 800 vivono all’interno della contea, mentre si deduce che tutti gli altri provengano dal resto del Regno Unito.
Il consiglio della Cornovaglia aveva pensato di cancellare il Festival, che è riuscito quest’anno a registrare il tutto esaurito con la partecipazione di circa 50.000 persone. Lo stesso consiglio aveva poi decretato che il Festival avrebbe potuto prendere luogo qualora fossero state rispettate tutte le misure di prevenzione per il contagio da Covid-19.
Per accedere al festival serviva il green pass
A tutti coloro che avrebbero partecipato, il consiglio di Cornovaglia chiedeva - come si legge da quanto riportato sul sito ufficiale dell’evento - di possedere la certificazione verde inglese, ossia il corrispettivo del green pass per poter accedere al Festival. Ciò implica che tutti i partecipanti al Festival avrebbero dovuto dimostrare il proprio stato di salute attraverso un’app governativa del servizio sanitario del Regno Unito.
Per ottenere il lasciapassare, infatti, anche in Gran Bretagna, come in Italia, è necessario essere vaccinati con la seconda dose ricevuta da almeno due settimane, avere eseguito un test negativo (nelle 24 ore antecedenti all’ingresso) o ancora dimostrare l’immunità naturale dopo aver contratto la malattia da Covid-19.
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Il green pass serve davvero?
C’è da specificare che, all’interno del Festival, l’utilizzo della mascherina era consigliato, ma non era obbligatorio. Gli organizzatori dell’evento hanno tenuto a precisare, ad ogni modo, che un tampone è stato effettuato come misura di prevenzione aggiuntiva al green pass per determinare eventuali persone potenzialmente contagiose.
Infatti, un portavoce del Festival ha dichiarato che si sono adottate misure di gestione al di là delle linee guida nazionali e che, per di più, oltre 450 persone ritenute non adatte a prendere parte all’evento poiché a rischio trasmissione del virus erano state allontanate senza poter usufruire dell’ingresso. Nonostante queste misure, però, i contagi ci sono stati lo stesso. Pare, pertanto, che nessun evento - come ha continuato il portavoce del Boardmasters Festival durante la sua dichiarazione - sia in grado di eliminare del tutto il rischio, per quanto si possano effettuare controlli.
Anche altri Festival con green pass hanno riscontrato contagi
Il caso della Cornovaglia non è l’unico che si presta ad essere un focolaio con green pass. Sempre nel Regno Unito, infatti, un altro Festival - come riporta la BBC - che si è svolto nel Sufflok dal 21 al 24 luglio, aveva riportato più di 1.000 partecipanti positivi al Covid-19.
Questo è il caso del Latitute Festival, un evento in cui per accedere era necessario presentare il corrispettivo inglese della certificazione verde per avvenuta vaccinazione o esito negativo del tampone nelle ore antecedenti. La domanda ora è se il green pass serva davvero a ridurre il rischio di contagio negli eventi o se sia una mera illusione.
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