Il Parlamento Ue ha dato il via libera alla proroga di un anno della validità del quadro giuridico che regolamenta il green pass: vediamo cosa vuol dire e se c’è il rischio di nuove restrizioni.
Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla proroga del green pass. Non parliamo, però, dell’obbligo di esibirlo per poter usufruire di alcuni servizi o entrare in determinati luoghi, ma è stata prorogata la validità del suo quadro giuridico, creato per istituire le certificazione verdi sulla base dei regolamenti previsti da Bruxelles.
La proroga del green pass sarà valida per altri 12 mesi, fino alla fine di giugno 2023. L’Europarlamento ha approvato l’accordo raggiunto il 13 giugno tra i governi Ue sul tema della certificazione verde. I voti favorevoli sono stati 453, quelli contrari 119 e gli astenuti 19.
Ma cosa vuol dire che è stato prorogato il green pass? C’è davvero il rischio che tornino restrizioni legate alla certificazione verde in Europa? Il testo approvato prevede che non si possa limitare la circolazione dei titolari di green pass in modo sproporzionato e discriminatorio: vediamo cosa vuol dire.
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Ue proroga green pass, cosa significa
La proroga del green pass europeo permetterà di confermare le regole attualmente in vigore che, di fatto, vuol dire evitare che vengano applicate restrizioni eccessive. Il testo approvato stabilisce infatti che i Paesi Ue “non dovrebbero limitare la libera circolazione dei titolari del certificato digitale Covid Ue in modo sproporzionato o discriminatorio”. Le regole attualmente in vigore erano in scadenza a fine mese: con la proroga saranno valide fino al 30 giugno 2023.
Green pass Ue, cosa prevede sulle restrizioni
I governi hanno concordato questo quadro giuridico di riferimento sul green pass non per poter applicare nuove restrizioni, ma per prevenire l’applicazione di eccessive limitazioni alla libera circolazione nell’Unione. Questo quadro giuridico è stato utilizzato nelle prime ondate anche per evitare che i singoli Paesi prevedessero limitazioni eccessive.
Ora, invece, la sua conferma sembra avere maggiormente uno scopo precauzionale, funzionando da garanzia in caso di insorgenza di nuove varianti o di diverse minacce legate alla pandemia. Di fatto è una misura precauzionale che garantisce maggiore libertà a chi ha il certificato in quanto vaccinato, guarito o ha effettuato un tampone con esito negativo.
Fino a quando esisterà il green pass
Entro la fine del 2022 la Commissione europea valuterà l’impatto del green pass sulla libera circolazione e sulla libertà dei cittadini e sulla base di questa analisi si capirà se confermare lo strumento anche nei mesi successivi. La possibilità è che venga proposta la revoca della certificazione verde se la situazione della salute pubblica lo permetterà. Ogni decisione, comunque, verrà presa sulla base di pareri scientifici predisposti dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dal Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue.
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