Guai in arrivo per le banche? È “colpa” della BCE, parola di Lagarde

Laura Naka Antonelli

25/10/2024

Alert sulle banche con effetto tassi lanciato dalla numero uno della BCE, Lagarde. Il commento dopo quel basta scritto da Italia, Germania, Francia.

Guai in arrivo per le banche? È “colpa” della BCE, parola di Lagarde

Attenti alle banche dell’area euro e all’effetto tagli dei tassi.

La presidente della BCE Christine Lagarde torna a farsi sentire, parlando stavolta non solo di inflazione, ma anche delle conseguenze che i tassi di interesse più bassi avranno sulla redditività delle banche dell’area euro. Redditività che rimane sotto osservazione, in un momento in cui alcuni istituti di credito dell’Eurozona hanno già iniziato a pubblicare le loro trimestrali.

L’avvertimento firmato Lagarde è chiaro: per il settore bancario il vento, come hanno messo in evidenza altri banchieri, analisti e investitori, non è più favorevole come lo era stato negli ultimi due anni, quando i continui rialzi dei tassi varati dall’Eurotower - volti a sconfiggere la piaga dell’inflazione - avevano sostenuto gli utili del comparto, facendo salire in modo particolare i loro NII (margini netti di interesse).

La pacchia, come è stato sottolineato da più parti negli ultimi mesi, è ormai finita.

Lo sa bene Lagarde, che è intervenuta oggi al 50° meeting dell’International Monetary and Financial Committee, tenuto in occasione della riunione dell’FMI (Fondo Monetario Internazionale), istituzione di cui è stata tra l’altro direttrice prima di prendere il posto di Mario Draghi alla BCE.

L’avvertimento di Lagarde: occhio agli utili con tassi di interesse BCE più bassi

Le banche dell’area euro continuano a essere una fonte di resilienza grazie alla loro liquidità significativa e ai loro cuscinetti di capitale, così come la loro redditività rimane robusta, grazie al miglioramento dei margini netti di interesse. Tuttavia, questi profitti probabilmente inizieranno a smorzarsi in concomitanza con il calo dei tassi”, ha avvertito Lagarde, aggiungendo che “la qualità degli asset sta iniziando a indebolirsi rispetto a livelli storicamente elevati, soprattutto per quanto concerne i prestiti al settore immobiliare commerciale”.

Le valutazioni delle banche” - ha continuato Lagarde - “rimangono deboli e sono vulnerabili all’incertezza geooolitica, sebbene i recenti eventi politici abbiamo avuto un impatto limitato sul settore finanziario inteso in senso più ampio”.

Detto questo, “da una prospettiva di politica macroprudenziale, e considerando lo scenario di ostacoli e di incertezze, è cruciale che i requisiti esistenti per il rilascio di cuscinetti di capitali vengano mantenuti, o aumentati in alcuni paesi, e che vengano adottati come richiesto i parametri basati sull’adeguatezza dei prestiti”.

Insomma, non si abbassi assolutamente la guardia.

Lagarde ha aggiunto che, di fatto, “è importante che le giurisdizioni chiave facciano progressi nel dare attuazione a Basilea III. Un’attuazione totale, fedele e tempestiva è cruciale, una regolamentazione e una supervisione forti assicurano che le banche rimangano sicure e solide”.

Altolà dunque di Lagarde a rendere più morbide le regole sulle banche, a dispetto di quanto auspicato, tra l’altro, proprio da Italia, Francia e Germania, in una lettera recente.

La flessibilità non è un vocabolo che orienta, di solito, il pensiero della presidente della BCE.

Nella missiva, le tre economie europee avevano lanciato un appello a Bruxelles affinché venisse posta “maggior enfasi sulla competitività del settore finanziario, in modo particolare delle banche” e che dunque il settore non fosse strozzato da regole troppo rigide.

Lagarde rimanda al mittente lettera Francia-Italia-Germania

Per ora i titoli delle principali banche italiane scambiati sul Ftse Mib di Piazza Affari riportano un trend contrastato.

La performance delle azioni continua a essere attentamente monitorata dagli investitori, in vista della stagione degli utili trimestrali che, per il settore bancario italiano, inizierà la prossima settimana.

Sale la tensione su quelli che saranno i numeri relativi proprio al margine netto di interesse, voce di bilancio che ha tanto beneficiato delle strette monetarie della BCE, nel 2022 e nel 2023, in un momento in cui, nel caso dell’Italia, le banche sono state chiamate anche a salvare la legge di bilancio 2025 del governo Meloni e in cui, proprio per questo motivo, si cerca di calcolare l’anticipo di cassa che le stesse dovrebbero versare con il pagamento anticipato delle imposte.

Dalla relazione tecnica della manovra 2025, è emerso che il conto sarebbe più salato, sia per le banche che per le assicurazioni.

Nelle ultime sedute si sono messi in evidenza anche alcuni rumor su una possibile eventuale stretta sui dividendi desiderata proprio dalla BCE.

Alert Lagarde anche su istituzioni finanziarie non bancarie

Ma oggi Lagarde ha parlato anche dei rischi presenti nel “settore delle istituzioni finanziarie non bancarie (NBFI)”, definendoli “elevati, nonostante il ribilanciamento verso asset di qualità migliore”.

La presidente della BCE ha confermato il suo approccio improntato alla cautela, che non interessa evidentemente soltanto l’argomento tassi:

Le correzioni dei prezzi degli asset e la volatilità del mercato, così come anche l’incertezza macroeconomica e geopolitica, potrebbero scatenare flussi in uscita dai fondi di investimento open end o far scattare margin call per fondi di investimento, compagnie di assicurazione e fondi pensione”, e “queste dinamiche potrebbero far salire la probabilità di vendite forzate, che potrebbero condizionare negativamente i mercati in cui le istituzioni finanziarie non bancarie investono. In più, parti del settore NBFI sono altamente indebitate, fattore che potrebbe estendere gli shock di liquidità al più ampio sistema finanziario”.

Tutto ciò indica, ha avvertito Christine Lagarde, “la necessità di rafforzare il contesto normativo delle NBFI, anche da una prospettiva macroprudenziale, e con un coordinamento globale”.

Tassi e inflazione euro: cosa ha detto oggi Lagarde

Ovviamente, con il discorso proferito oggi, venerdì 25 ottobre 2024, Lagarde non poteva non affrontare la questione relativa alla direzione dei tassi dell’area euro: direzione strettamente dipendente dalle dinamiche dell’inflazione nel blocco.

A ottobre il Consiglio direttivo ha abbassato i tre tassi di interesse chiave della BCE di 25 punti base”, ha ricordato la numero uno dell’istituzione, ribadendo che “la decisione di abbassare il tasso sui depositi - il tasso attraverso il quale viene modificata la politica monetaria - riflette la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sull’outlook dell’inflazione, sulle dinamiche dell’inflazione sottostante e sulla forza della trasmissione della politica monetaria”.

Lagarde ha aggiunto che le recenti informazioni sull’inflazione “mostrano che il processo di disinflazione prosegue sulla buona strada” e che “i recenti indicatori relativi all’attività economica hanno sorpreso in qualche modo al ribasso”, in un contesto in cui “le condizioni di accesso ai finanziamenti rimangono restrittive”.

Ribadito l’impegno del Consiglio direttivo di “mantenere i tassi di interesse sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario per raggiungere il target di inflazione di medio termine del 2% in modo tempestivo”.

Lagarde ha ripetuto anche che “il livello appropriato e la durata della restrizione continueranno a essere determinati di riunione in riunione da un approccio dipendente dai dati” e che il Consiglio direttivo non si impegna a seguire alcun percorso predeterminato dei tassi di interesse.

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