Guerra nucleare e attacchi chimici, l’Europa fa il pieno di farmaci e vaccini

Alessandro Cipolla

22/02/2023

Cresce il timore di una guerra nucleare o di attacchi chimici: l’Europa ha speso 700 milioni per fare scorta di farmaci e attrezzature, in Italia un piano per le pasticche di iodio.

Guerra nucleare e attacchi chimici, l’Europa fa il pieno di farmaci e vaccini

Prima il Covid, ora l’incubo di una guerra nucleare o mondiale. Non c’è pace (in tutti i sensi, sigh) per il Vecchio Continente che negli ultimi anni è passato dall’emergenza sanitaria a quella bellica ed energetica.

Dopo l’annuncio da parte di Vladimir Putin della sospensione della Russia al trattato Start, inerente alle armi nucleari, i timori di una escalation atomica in Ucraina si stanno facendo tristemente più concreti, anche se le parole del presidente russo hanno il forte sapore della retorica bellica.

Le paure di una guerra nucleare come conseguenza del conflitto in Ucraina però non sono immotivate: sia la Russia sia gli Stati Uniti, in maniera indiretta quest’ultimi, sono pronti a tutto pur di non uscire sconfitti dal pantano ucraino.

Ecco perché a differenza di quanto accaduto con la pandemia, l’Europa non vuole farsi trovare impreparata di fronte a un incidente nucleare oppure a un attacco con armi atomiche, chimiche o biologiche.

Guerra nucleare: l’Europa fa scorta di farmaci

Dallo scorso 24 febbraio non solo l’Europa, ma il mondo intero, vive nel costante timore che il conflitto in Ucraina possa degenerare in una guerra nucleare; del resto, negli ultimi mesi, le principali cancellerie stanno parlando solo di armi e mai di negoziati per arrivare a un cessate il fuoco.

In questo scenario, la Commissione europea ha reso noto di aver speso 700 milioni per creare delle “scorte strategiche di farmaci critici e di attrezzature di risposta Cbrn (himiche, biologiche, radiologiche e nucleari ndr) per proteggere i cittadini dell’Ue, in particolare in caso di attacchi o incidenti”.

Queste scorte saranno ospitate in quattro Paesi (Francia, Finlandia, Polonia e Croazia) e, nel dettaglio, come riporta Europa Today ospiteranno “ antidoti, antibiotici, vaccini, sedativi e trattamenti profilattici, ma anche specifiche attrezzature di risposta come i rilevatori di sostanze chimiche pericolose, forniture per la decontaminazione e dispositivi di protezione individuale” come ad esempio maschere antigas e tute di protezione.

Sempre a causa del timore di una guerra nucleare in Ucraina, a gennaio l’Oms ha aggiornato l’elenco dei medicinali da accumulare per emergenze radiologiche e nucleari, visto che il precedente era datato 2007:

  • iodio stabile;
  • agenti decorporanti della sabbia chelante;
  • citochine;
  • vari medicinali per trattare il vomito, la diarrea e le infezioni.

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, in Italia le Regioni hanno rivisto il Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari; in particolare, i presidenti hanno oliato il meccanismo per facilitare la somministrazione di pasticche di iodio stabile, specie agli under 10, in caso di esposizione a radiazioni.

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