Venti di guerra nucleare: dopo le minacce della Russia anche la Nato si prepara al peggio con una esercitazione di deterrenza. Intanto l’Occidente manda ulteriori armi in Ucraina.
Con il rischio di una guerra nucleare mai così concreto come in questo momento, la Nato non vuole farsi trovare impreparata di fronte alla tragica eventualità di un attacco da parte della Russia con armi non convenzionali.
Il segretario generale Jens Stoltenberg infatti ha confermato che la Nato, la prossima settimana, terrà una esercitazione di deterrenza nucleare di routine che coinvolgerà i trenta paesi dell’Alleanza atlantica, Italia compresa.
Per Stoltenberg si tratta di “un’esercitazione di routine che ha luogo ogni anno per mantenere in sicurezza ed efficace la nostra deterrenza nucleare”. Le operazioni però questa volta inevitabilmente assumeranno un significato ben diverso.
Il Cremlino infatti non ha fatto mistero di essere pronto a scatenare una guerra nucleare nel caso dovesse trovarsi in forte difficoltà. Emblematico a riguardo è stato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov come riporta la Tass: “In accordo con la sua dottrina nucleare, Mosca pianifica misure di ritorsione esclusivamente per prevenire l’annientamento della Russia”.
In sostanza in virtù dell’annessione dei territori ucraini finora conquistati dalle truppe di Mosca, a seguito dei quattro referendum definiti farsa dall’Occidente, la dottrina russa prevede l’utilizzo di qualsiasi arma in caso di un attacco al proprio territorio. Da qui i timori di una guerra nucleare anche se rimangono molti dubbi sul fatto che veramente Vladimir Putin possa essere pronto a superare anche la linea rossa delle armi atomiche.
Guerra nucleare: le mosse della Nato
Mostrare i muscoli, sia da una parte sia dall’altra, da decenni è stato il miglior deterrente allo scoppio di una guerra nucleare. In quest’ottica le minacce della Russia e adesso l’esercitazione della Nato, rispecchiano in pieno quella retorica che ha caratterizzato i rapporti tra le due sfere dal secondo dopoguerra a oggi.
Oltre all’esercitazione di deterrenza nucleare che si terrà la prossima settimana, i Paesi della Nato però sono pronti anche a inviare ulteriori forniture di armi all’Ucraina per cercare di sostenere la controffensiva in atto.
Kiev così nella giornata di ieri, come affermato dal ministro della Difesa Oleksiy Reznikov, ha ricevuto il primo sistema di difesa aerea IRIS-T dalla Germania e altri quattro sistemi di artiglieria Himars dagli Stati Uniti.
Nei giorni scorsi anche l’Italia ha autorizzato il quinto pacchetto di invio di armi all’Ucraina, mentre l’Unione europea ha chiesto agli Stati membri ulteriori 500 milioni di armamenti per Kiev. Bruxelles inoltre ha annunciato anche che 15.000 soldati ucraini saranno addestrati durante l’inverno.
Tutte notizie queste che ci fanno capire come il conflitto in Ucraina appare essere destinato ad andare avanti ancora a lungo: se la Russia dovesse continuare a perdere terreno sul campo vista l’avanzata delle truppe ucraine rinvigorite dalle armi occidentali, nessuno in questo momento si sente di escludere che Putin possa scatenare una guerra nucleare pur di non essere sconfitto sul campo.
Ecco perché questo deve essere il momento anche della diplomazia ma, pure da parte di Volodymyr Zelensky, non sembrerebbe esserci una apertura a riguardo nonostante lo spettro di una guerra nucleare che continua ad aleggiare sopra i cieli del Vecchio Continente.
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