La guerra in Ucraina va avanti da oltre tredici mesi ma, nonostante l’assenza di un vero tavolo diplomatico, ci sono tre fattori che fanno pensare a una possibile fine entro il prossimo autunno.
Quando finirà la guerra in Ucraina? Oltre un anno dopo l’invasione da parte della Russia, questo è l’interrogativo che sta arrovellando le segreterie di tutto il mondo ma, al momento, si tratta di una domanda senza risposta visto lo stallo sul campo di battaglio e il rischio sempre dietro l’angolo di una escalation nucleare o mondiale.
Il sentore generale è che senza uno scossone la guerra in Ucraina possa andare avanti ancora a lungo, con l’esercito russo che non sembrerebbe avere la capacità per avanzare ulteriormente e quello ucraino che non avrebbe la forza per riconquistare i territori - circa il 16% del totale - finora persi e passati sotto il controllo di Mosca.
Una guerra di posizionamento in stile ‘900 dispendiosa in termini economici e di vite umane, con il numero dei morti che è alto su entrambi i fronti nonostante la mancanza di numeri ufficiali; il risultato è che nonostante le moderne tecnologie a disposizione, si stanno scavando delle trincee come fu fatto nel primo conflitto mondiale.
Ci sarebbero però tre fattori che potrebbero far sperare in una fine della guerra in Ucraina entro il prossimo autunno, anche se al momento il grande assente di questo conflitto è la diplomazia con un cessate il fuoco - anticamera necessaria per un accordo di pace - che appare essere un autentico miraggio.
Perché la guerra in Ucraina potrebbe finire in autunno
La guerra in Ucraina oltre ai morti sul campo di battaglia e alle immani sofferenze per la popolazione locale, ha sconvolto anche l’equilibrio geopolitico globale e ha messo in crisi un tessuto economico e finanziario già a pezzi a causa della pandemia.
La speranza di tutti è che la guerra in Ucraina possa finire al più presto e, a riguardo, ci sarebbero tre motivi per pensare che le ostilità belliche possano cessare all’inizio del prossimo autunno.
La controffensiva ucraina e lo spiraglio diplomatico
Un accordo diplomatico tra Russia e Ucraina al momento non sembrerebbe essere all’orizzonte; se i primi più volte hanno dichiarato che non ci sarebbero ancora i presupposti per un dialogo, i secondi hanno vietato per legge la possibilità di fare trattative con Mosca.
Soltanto una rottura dello stallo bellico sul campo di battaglia potrebbe fare cambiare idea a Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Una avanzata russa però ci porterebbe dritti verso una terza guerra mondiale, visto che la Nato non permetterebbe mai alla Russia di issare la propria bandiera a Kiev.
Alcuni documenti militari classificati americani però nelle ultime ore sono stati diffusi su dei canali Telegram, andando a confermare come l’Occidente stia armando in maniera massiccia l’esercito ucraino in vista di una controffensiva da mettere in atto in questa primavera.
“Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo e quando saremo al confine amministrativo con la Crimea - ha dichiarato al Financial Times Andriy Sybiha che fa parte dell’ufficio di presidenza di Kiev -, siamo pronti ad aprire una pagina diplomatica per parlare della questione”.
L’Ucraina conta in 6-7 mesi di poter riconquistare buona parte dei territori persi: se in una situazione di difficoltà, Putin potrebbe avallare la soluzione nucleare oppure - si spera - iniziare delle trattative diplomatiche.
Zelensky però qualcosa dovrebbe cedere alla Russia, almeno la Crimea e parte del Donbass, perché Putin non può permettersi di firmare un cessate il fuoco senza aver ottenuto nulla dopo aver scatenato una guerra così importante. Se Kiev dovesse riuscire nella sua controffensiva e dovesse smussare la sua rigidità sulla questione territoriale, in autunno un accordo potrebbe essere possibile.
Le elezioni americane
Se gli Stati Uniti dovessero anche solo allentare il proprio sostegno all’Ucraina, Kiev sarebbe costretta ad alzare bandiera bianca nel giro di pochi mesi. Ecco perché le elezioni Usa 2024 potrebbero essere uno spartiacque decisivo anche per quanto riguarda la guerra.
Se Donald Trump infatti nonostante i problemi giudiziari dovesse vincere le elezioni, già ha annunciato che andrebbe a chiudere i rubinetti nei confronti di Kiev; al tempo stesso, presentarsi alle urne con una situazione irrisolta in Ucraina potrebbe essere fatale a un Joe Biden da tempo in difficoltà nei sondaggi.
Ecco perché la Casa Bianca potrebbe spingere per una fine della guerra in Ucraina prima del 2024, quando inizierà la lunga cavalcata elettorale che porterà gli Stati Uniti al voto che si terrà a novembre di quell’anno.
Se Biden dovesse far capire a Zelensky che è arrivato il momento di trattare con Mosca, a quel punto il presidente ucraino non potrebbe tirarsi indietro: in pratica la guerra finirà quando gli Stati Uniti decideranno che è giunta l’ora.
La questione economica
Una guerra come quella in atto in Ucraina è altamente dispendiosa; l’Ucraina ormai è un Paese devastato e può andare avanti solo grazie al sostegno dell’Occidente mentre la Russia, nonostante le sanzioni non l’abbiano messa in ginocchio come ipotizzato dai sanzionatori, difficilmente potrà sostenere a lungo questa situazione.
In più c’è l’Europa che vorrebbe un cessate il fuoco il prima possibile vista le dure ripercussioni economiche che sta vivendo, ma è sostanzialmente appiattita verso le posizioni di Washington non avendo la forza per imporre la propria linea in sede Nato.
Cina e Stati Uniti al contrario stanno aumentando i propri profitti da quando è scoppiata la guerra ma, una volta solidificati i nuovi rapporti commerciali generati dalle sanzioni, potrebbero “accontentarsi” e dire stop perché una guerra infinita in Ucraina alla lunga potrebbe essere controproducente anche per loro.
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