Scontro negli Usa in vista del voto alle presidenziali: secondo i repubblicani, l’ordine esecutivo del presidente facilita la registrazione degli irregolari
L’immigrazione è uno dei temi chiave al centro della campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti. Al centro del dibattito c’è, in particolare, il grande flusso di immigrati irregolari che dal centro America transita dal confine meridionale con il Messico.
A soli otto mesi dalle elezioni di novembre, infatti, secondo recenti sondaggi d’opinione, il tema è sempre più al centro dell’attenzione tra gli elettori americani. Un recente sondaggio mostra infatti che circa 6 americani su 10 ritengono che l’immigrazione clandestina sia ora un problema serio: la maggioranza degli intervistati sostiene inoltre il completamento del muro al confine con il Messico, come sostenuto dall’ex presidente e candidato alla Casa Bianca Donald Trump.
Ora gli esponenti del partito repubblicano lanciano l’allarme circa la possibilità che migliaia di migranti irregolari senza documenti possano addirittura votare alle prossime elezioni presidenziali di novembre, influenzandone il risultato. In una lettera inviata questa settimana al procuratore generale Merrick Garland, il segretario di Stato repubblicano del Mississippi Michael Watson ha scritto che un ordine esecutivo firmato dal presidente Joe Biden nel 2021 potrebbe portare le agenzie sotto la responsabilità di Garland a «tentare di registrare persone per votare, compresi i criminali potenzialmente ineleggibili”, e a “cooptare funzionari statali e locali per raggiungere questo obiettivo». [...]
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