L’Italia si impegna nella transizione energetica attraverso l’idrogeno verde. Quali sono i progetti più importanti?
In aumento le iniziative italiane per promuovere la produzione e l’impiego dell’idrogeno all’interno delle industrie energivore. La transizione energetica, obiettivo della green economy, grazie anche alle risorse del Pnrr, sposta le sue attenzioni all’industria dei trasporti su gomma e ferro e al riscaldamento domestico e industriale.
L’Italia dell’idrogeno si muove alla luce dei nuovi finanziamenti pubblici: i 500 milioni di euro destinati al nostro Paese dall’UE per partecipare al progetto Hy2Use. Le regioni italiane, quindi, si sono concentrate sullo sviluppo delle energie alternative e dell’idrogeno verde.
Il Piemonte ha siglato a giugno il protocollo per le Hydrogen valley e ha approvato l’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’idrogeno per: «il passaggio ad una clean economy, riconoscendo l’idrogeno come combustibile alternativo alle fonti fossili attraverso la sua produzione con energia elettrica generata da fonte rinnovabile». La regione ha creato una strategia precisa che vede come punto di partenza la riconversione di 28 aree industriali dismesse, a cui seguiranno la promozione del consumo sostenibile di energia tra le industrie locali e la sperimentazione del vettore per il trasporto locale su strada e ferro.
leggi anche
Perché investire nell’idrogeno: un’analisi
La Toscana, invece, mira alla creazione di una banca dati che consenta la programmazione e la ricerca di «finanziamenti pubblici per l’attuazione dei programmi di ricerca e sviluppo, formazione e investimento, anche nell’ambito delle risorse del Pnrr». L’obiettivo? Mappare i progetti in essere e le proposte innovative nell’ambito dell’applicazione dell’idrogeno verde e metterli in contatto con aziende o amministrazioni finanziatrici che vogliono operare sul territorio in maniera «green», o condurre studi sul campo.
In Sardegna si mira alla decarbonizzazione. Secondo l’accordo firmato tra l’italiana Ceramica mediterranea e Enel per la riconversione del sito di Guspini, le fonti rinnovabili, ma soprattutto l’idrogeno verde prodotto da un impianto fotovoltaico, dovranno progressivamente sostituire i combustibili fossili nella produzione di energia per la realizzazione di grès porcellanato.
La promozione del trasporto su gomma e su ferro a idrogeno, invece, trova i suoi apri fila nel Trentino e nell’Abruzzo, le cui giunte si sono mosse per creare protocolli d’intesa interregionali per la riconversione delle tratte ferroviarie principali che collegano i punti nevralgici chiave delle zone.
Le iniziative territoriali rispondono alla volontà delle realtà energivore locali di limitare il proprio impatto negativo sull’ambiente, attraverso la promozione di progetti e la condivisione di esperienze relative alla transizione energetica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA