Il doping è reato: quali sanzioni penali si rischiano

Isabella Policarpio

4 Agosto 2021 - 15:20

Perché doparsi è reato e cosa rischiano gli atleti che fanno uso di sostanze dopanti? Tutte le conseguenze secondo la legge.

Il doping è reato: quali sanzioni penali si rischiano

Doparsi, oltre ad essere una condotta sportiva scorretta, è un vero e proprio reato con conseguenze penali gravi sia per chi assume le sostanze dopanti che per coloro che le producono e somministrano.

Oltre ai rischi legali, gli atleti che si dopano rischiano l’esclusione dalle competizioni e altre sanzioni stabilite dai regolamenti delle federazioni sportive.

Si considera doping sia l’assunzione di farmaci e integratori vietati che aumentano le prestazioni sportive sia alcune pratiche mediche come il doping ematico (il prelievo di una certa quantità di sangue) e le manipolazioni chimiche e fisiche dei campioni di urina prima delle gare.

Vediamo quali sono rischi e conseguenze del doping secondo la legge.

Cos’è il doping e come si definisce?


Il doping si definisce come l’uso o l’abuso di sostanze medicinali, sintetiche o naturali al fine di migliorare le prestazioni sportive. Si tratta di un modo rapido e scorretto per superare stanchezza e limiti fisici con effetti immediati sulle performance.

Perché doparsi è reato?

Doparsi costituisce un pericolo sia per la salute personale che pubblica, per questo è un reato punito dalla legge a prescindere dal verificarsi degli eventi dannosi (per questo in ambito giuridico si chiama “reato di pericolo”).

Che il doping sportivo sia reato è previsto dalla legge 376/2000 (“Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping”) dove sono elencate le sostanze e i metodi dopanti, le sanzioni penali per gli altri che si dopano e per chi gli procura e somministra le sostanze e l’obbligo per le federazioni sportive di adeguarsi ai divieti nazionali.

Secondo la legge 376/2000, costituiscono doping “la somministrazione o l’assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.”

Si tratta di un reato punito severamente (si rischia il carcere fino a 3 anni) perché, oltre a falsare i risultati sportivi e minare l’etica degli atleti, costituisce un grave rischio per la salute pubblica.

In quale reato incorre chi fa uso del doping?

Il reato commesso da chi si dopa è quello previsto all’articolo 586 bis del Codice penale, rubricato “Utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. Questa condotta, salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punita con la reclusione da 3 mesi a 3 anni e la multa da 2.582 a 51.645 euro.

Queste le conseguenze penali per “chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, ricompresi nelle classi previste dalla legge... al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, ovvero siano diretti a modificare i risultati dei controlli sull’uso di tali farmaci o sostanze.”

Quando un farmaco diventa doping?

È la legge a stabilire quando una sostanza si considera dopante e quindi vietata. Tra i farmaci si dividono tre categorie principali:

  • quelli non espressamente vietati ma utilizzati per scopi diversi da quelli autorizzati;
  • quelli vietati compresi nell’elenco del Ministero della Salute;
  • alcune categorie di integratori.

Rientrano nella prima categoria i farmaci antinfiammatori non steroidei e i farmaci omeopatici, mentre tra i farmaci espressamente vietati per doping troviamo la Eritropoietina (e i suoi derivati), gli anabolizzanti e gli stimolanti.
Tra gli integratori alimentari sono vietati quelli che servono ad incrementare la massa muscolare o ridurre il grasso corporeo, migliorare velocità, resistenza e recupero fisico. Questi, non essendo farmaci, non sono elencati nelle sostanze dopanti da nessuna legge ma per essere immessi sul mercato richiedono una specifica autorizzazione ministeriale.

Da non perdere su Money.it

Argomenti

# Reato
# Sport

Iscriviti a Money.it