L’AI spinge al rialzo i prezzi degli indici azionari, ma preoccupa gli esperti. Assisteremo a nuovi massimi assoluti?
Negli ultimi decenni, i massimi raggiunti dai mercati finanziari sono stati spesso considerati un indicatore di prosperità economica e di opportunità di crescita finanziaria. Tuttavia, il 2023 ha dimostrato di essere un anno di sorprese per gli esperti di borsa. Nonostante le prospettive iniziali di un deterioramento economico dovuto all’aumento dei tassi d’interesse, alcuni titoli hanno superato i propri massimi storici, anche in settori storicamente vulnerabili in situazioni analoghe.
Anno 2023: un contesto economico inaspettato
All’inizio del 2023, molti analisti di mercato avevano prospettato un anno impegnativo a causa dell’aumento dei tassi di interesse, il quale avrebbe potenzialmente influito negativamente sulla domanda di prestiti e sui costi di finanziamento per le imprese.
Inoltre, il collasso di alcune istituzioni finanziarie regionali negli Stati Uniti ha ulteriormente aggravato le prospettive economiche per l’anno in corso, aumentando i timori di una contrazione economica e di un declino della fiducia degli investitori. Tuttavia, nonostante queste previsioni negative, alcuni titoli hanno sorprendentemente superato le aspettative, raggiungendo addirittura nuovi massimi.
In USA, l’S&P500 dista circa il 14% rispetto agli ATH mentre dai minimi di ottobre 2022 ha già recuperato quasi il 20%. In Europa, nonostante l’inflazione alta, i tassi d’interesse in aumento, fallimenti bancari e l’entrata in recessione tecnica di alcuni Paesi, come la Germania, l’indice azionario delle borse europee, l’Euro Stoxx 50, ha raggiunto i propri massimi.
Neanche le recenti complicazioni relative alla questione dell’innalzamento del tetto del debito statunitense sembrano impattare eccessivamente sulle quotazioni degli indici azionari delle borse. In sintesi, indipendentemente da ciò che sta accadendo all’economia reale, il prezzo degli indici di borsa sta crescendo.
Ha quindi senso aspettarsi nuovi massimi?
È evidente che, considerando esclusivamente l’andamento degli indici azionari, il quadro economico dei Paesi occidentali si discosta dalle aspettative degli operatori.
Molti analisti attribuiscono questa discrepanza alla sovraperformance delle grandi società del settore tecnologico. Tuttavia, sembra che la ripresa degli indici di borsa sia fortemente influenzata dal settore dell’intelligenza artificiale: non a caso, il lancio del noto chatbot di OpenAI, ChatGPT, nel novembre 2022 ha coinciso con l’inizio della ripresa dei mercati azionari globali. Pertanto, la divergenza osservata è probabilmente da attribuire a quella che alcuni definiscono come «la bolla dell’AI» anziché a una situazione di disequilibrio generale sui mercati finanziari.
Per questo motivo, alcuni analisti non escludono la possibilità che i mercati possano continuare a correre verso nuovi massimi. Ciò è dovuto al fatto che i titoli del settore dell’intelligenza artificiale hanno dimostrato più volte nel corso di questo semestre di non considerare nel loro prezzo eventuali complicazioni economiche o fondamentali, come l’aumento dei tassi di interesse, l’inflazione o l’aspettativa di una recessione.
Allo stesso tempo, essendo considerato da molti come una bolla, notizie preoccupanti riguardanti gli sviluppi del settore potrebbero scatenare una profonda contrazione sui mercati finanziari globali. Pertanto, in questo momento economico, la questione dell’intelligenza artificiale è fonte di preoccupazione per molti esperti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA