Indennità temporanea INAIL: perché non spetta ai dipendenti pubblici? La risposta della Cassazione

Simone Micocci

2 Ottobre 2017 - 12:27

Nessuna indennità INAIL per i dipendenti pubblici in inabilità temporanea assoluta: la Corte di Cassazione ha spiegato perché.

Indennità temporanea INAIL: perché non spetta ai dipendenti pubblici? La risposta della Cassazione

Perché l’indennità INAIL per i casi di inabilità temporanea assoluta non è riconosciuta ai dipendenti pubblici? La sentenza n°21325 della Corte di Cassazione ci dà una risposta ben precisa in merito.

L’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta è quella prestazione economica - sostitutiva della retribuzione - corrisposta a coloro che in caso di infortunio o di malattia professionale non possono svolgere la normale attività lavorativa.

L’indennità Inail viene riconosciuta a partire dal 4° giorno successivo alla data in cui si è verificato l’infortunio sul lavoro (oppure si è manifestata la malattia professionale) fino a quando il lavoratore non sarà completamente guarito. L’importo dell’indennità varia a seconda della durata del periodo di assenza dal lavoro: infatti, per i primi 90 giorni l’indennità equivale al 60% della retribuzione media giornaliera, mentre per il periodo successivo - e fino a completa guarigione clinica - sale al 75%.

Come si legge sul sito ufficiale dell’INAIL, il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare l’indennità per inabilità temporanea a meno che nel contratto non ci siano delle “migliori condizioni”.

Questo è il motivo per cui, come ribadito dalla Corte di Cassazione, l’indennità INAIL non è corrisposta ai dipendenti statali.

Indennità INAIL anche ai dipendenti pubblici? La risposta della Cassazione

Con la sentenza n°21325 del 14 settembre 2017 la Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall’INAIL nei confronti della decisione della Corte d’Appello di Lecce di riconoscere una collaboratrice scolastica vittima di un incidente stradale come legittima beneficiaria dell’indennità per inabilità temporanea assoluta.

Nel dettaglio, la donna dopo essere stata coinvolta in un incidente stradale che l’ha resa impossibilitata a svolgere il proprio lavoro si è rivolta al Tribunale di Brindisi per far valere il proprio diritto all’indennità INPS.

Il Tribunale accoglie la sua richiesta, ma l’INAIL ne impugna la sentenza. A questo punto interviene la Corte di Appello di Lecce, la quale respinge l’impugnazione dell’INAIL.

L’Istituto però si rifiuta di corrispondere l’indennità alla collaboratrice scolastica e per far valere le proprie ragioni si rivolge alla Corte di Cassazione, la quale capovolge le sentenze del Tribunale di Brindisi prima e della Corte d’Appello poi.

La Corte di Cassazione, infatti, ha ribadito che i dipendenti della Pubblica Amministrazione non hanno diritto all’indennità per inabilità temporanea assoluta.

Questo non significa che chi lavora nel pubblico impiego è penalizzato, anzi; i dipendenti statali, infatti, nel periodo di astensione dal lavoro percepiscono per intero la retribuzione da parte del datore di lavoro e questo - come dichiarato dalla Corte di Cassazione nella recente sentenza - “assicura loro i mezzi di sostentamento”.

Dal Palazzo di Giustizia, quindi, confermano quanto scritto nel sito ufficiale dell’INAIL dove si legge che l’indennità giornaliera per inabilità temporanea e assoluta è riconosciuta solo per quei contratti di lavoro in cui non ci sono delle condizioni più vantaggiose.

Per i dipendenti pubblici non è così, poiché la corresponsione del 100% di stipendio garantisce il sostentamento, e di conseguenza non è necessaria un’ulteriore indennità da parte dell’INAIL.

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