Ad aprile torna a crescere l’inflazione. L’Europa sbaglia il tiro e l’Italia chiede di cambiare la strategia per il contrasto all’inflazione.
L’Istat ha rilevato un nuovo aumento dell’inflazione. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato un aumento dello 0,5 per cento su base mensile e dell’8,3 per cento su base annua, un aumento pari al +7,6 per cento rispetto al mese precedente.
L’aumento dell’inflazione dimostra che la strategia della Banca centrale europea non ha funzionato in Italia e in Europa. Infatti l’inflazione è tornata a crescere anche nell’Eurozona, toccando ad aprile quota 7 per cento. Si tratta di un rialzo lieve rispetto al mese di marzo, nel quale era stato registrato un 6,9 per cento di inflazione, ma la discesa iniziata a novembre scorso (periodo nel quale era stato toccato un livello record di inflazione) è stata interrotta proprio con il rialzo di aprile.
La Bce punta ancora al freno come piano contro l’inflazione, ma i risultati non sembrano vincenti. Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha risposto a una domanda sull’aumento dell’inflazione augurandosi che la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, non rinnovi la scelta di alzare i tassi di interesse come strumento di contrasto all’inflazione.
Inflazione all’8.3%: ad aprile segnalato l’ennesimo aumento
L’inflazione torna a crescere e lo fa con un aumento dello 0,5 per cento su base mensile. L’aumento nel mese di aprile risponde a un aumento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che passano da un +18,9 per cento a un +26,7 per cento. Resta invece stabile l’inflazione dei beni alimentari freschi al +6,3 per cento.
I dati Istat segnalano di conseguenza un rallentamento delle spese degli italiani, con carrelli più vuoti e una maggiore selezione dei beni da acquistare. 8 italiani su 10 (l’81 per cento) ha infatti preso l’abitudine di fare una spesa ponderata, limitando sfizi e alimenti non necessari; ma soprattutto, come fa notare l’indagine di Coldiretti e Censis, a cambiare sono soprattutto i luoghi di acquisto.
Inoltre diminuiscono gli acquisti di beni per la cura della casa e della persona, ma soprattutto di beni alimentari. Una tendenza in aumento è invece segnalata per tutti quei prodotti definiti ad alta frequenza d’acquisto, quindi i beni di prima necessità, che passano da +7,6 per cento a +8,2 per cento.
A pesare, come sottolinea Coldiretti:
è la stagnazione dei consumi con il taglio delle quantità acquistate nel carrello che si riflette sull’intera filiera, dove si registrano situazioni di difficoltà nei campi con i ricavi che spesso non coprono i costi di produzione.
La strategia della Bce ha fallito? L’Italia è ottimista sul cuneo
La strategia della Banca centrale europea prevedeva di contrastare l’inflazione aumentato i tassi, ma dopo mesi positivi l’inflazione è tornata a crescere e non solo in Italia. Ad aprile l’inflazione è tornata a salire, toccato quota 7 per cento, in tutta l’Eurozona. A trainare l’aumento sono i beni alimentari, il tabacco e gli alcolici. L’incremento dei prezzi dei beni industriali non energetici e dei servizi sono calati; salgono, al contrario, i prezzi dell’energia, facendo registrare un 2,5 per certo.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in visita oggi all’Università per Stranieri di Perugia, si è espresso in merito alla strategia della Bce: “Mi auguro che la Bce non continui con la scelta di alzare i tassi di interesse perché in questo momento serve aiutare la crescita”. Per questo si guarda ora con ottimismo, dice Mario Resca, presidente Confimprese, al taglio del cuneo fiscale introdotto dal governo Meloni e che potrebbe nel breve periodo tornare a far aumentare le spese.
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