Isee 2025, come si calcola, quali documenti servono, tutte le novità del modello

Patrizia Del Pidio

20/12/2024

A cosa serve l’Isee, quando si deve fare e quale tipo di modello si deve utilizzare per la prestazione che serve? Scopriamolo in questa guida completa.

Isee 2025, come si calcola, quali documenti servono, tutte le novità del modello

Isee 2025, cosa cambia per l’indicatore della situazione economica equivalente? Dal 2025 dovrebbero entrare in vigore le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 a cui si sommano anche le modifiche previste dalla Legge di Bilancio 2025. Quali sono i documenti che bisogna portare al Caf per avere la nuova certificazione? Come si calcola l’Isee? E quando va fatto l’Isee 2024?

Quali sono le principali modifiche apportate al modello Ise per il 2025? Scopriamolo illustrandole.

Cos’è l’Isee

L’acronimo Isee sta per Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Si tratta dello strumento principale per definire la ricchezza della famiglia e restituisce una sorta di carta di identità economica del nucleo familiare.

L’Isee fotografa i patrimoni mobiliari e immobiliari, oltre al reddito, di ogni componente del nucleo prendendo in considerazione anche le spese che si sostengono per l’abitazione (come il mutuo o il canone di affitto) e per la famiglia (assegno di mantenimento che si versa per i figli).

A cosa serve l’Isee?

L’Isee è lo strumento principale che permette di accedere a molti bonus e agevolazioni previste dallo Stato. Una volta presentata la Dsu di ogni componente del nucleo familiare, infatti, si ottiene un valore Isee che, grossomodo, spalma tutte le “ricchezze” sull’intero nucleo.

L’Isee, quindi, una volta misurato il livello economico del nucleo familiare, permette di comprendere il disagio economico e il diritto a determinate prestazioni.

In ogni caso non va mai commesso l’errore di considerare l’Isee come un freddo calcolo matematico poiché è un intreccio ragionato di tantissime variabili (anche non matematiche) che prendono in considerazione non solo il numero di componenti del nucleo familiare, ma anche la sua composizione (presenza di minori, di disabili ecc..).

L’indicatore serve a valorizzare l’apporto economico di ogni soggetto alla ricchezza del nucleo familiare. L’indicatore, però, non si limita a sommare redditi e patrimoni, visto che poi li rapporta al numero di coloro che compongono il nucleo familiare tenendo anche presente la condizione personale di ognuno (se, ad esempio, un soggetto è disabile, minorenne, studente ecc…).

Nucleo familiare Isee 2025

Il nucleo familiare ai fini Isee è costituito da tutti i soggetti che compongono la famiglia anagrafica con alcune eccezioni. Fanno parte del nucleo familiare Isee:

  • il dichiarante;
  • il coniuge convivente o non convivente;
  • i figli minorenni;
  • i figli maggiorenni conviventi.
  • i figli maggiorenni non conviventi a carico ai fini Irpef dei genitori;
  • altre persone nel nucleo.

Per quanto riguarda l’Isee Università, invece, il figlio studente universitario non convivente è considerato autonomo solo quando ha un reddito proprio di almeno 9.000 euro: solo in questo caso può richiedere un Iseeu proprio.

A inizio 2024 sono cambiate le regole per la determinazione del nucleo familiare ai fini Isee. Non tutti hanno dato un grosso peso a questa novità che, però, ha avuto anche impatti importanti.

Fino al 2023 bastava avere 26 anni e una residenza diversa dai propri genitori per poter avere un Isee proprio, indipendentemente dai redditi e dal carico fiscale. Dal 2024 viene meno proprio quel limite di età facendo rientrare nel nucleo familiare dei propri genitori tutti i figli maggiorenni non conviventi che risultano fiscalmente a carico (con reddito inferiore a 4.000 per quelli fino a 24 anni e con reddito inferiore a 2841,51 euro per quelli con età superiore ai 24 anni).

Come uscire dall’Isee familiare

Visto che il valore finale viene dato prendendo in considerazione la situazione reddituale e patrimoniale di tutti i componenti del nucleo familiare, uscire dall’Isee familiare è un modo per abbassare il proprio Isee e avere diritto a una serie di bonus e detrazioni che altrimenti non toccherebbero. Un esempio calzante è quello del bonus prima casa under 36, istituito dal decreto Sostegni bis: con Isee superiore a 40mila euro si viene esclusi dall’agevolazione.

Il modo più semplice per uscire dall’Isee dei propri genitori è quello di cambiare residenza. Altrimenti, bisogna uscire dal proprio nucleo familiare, condizione che si raggiunge quando:

  • non si vive più con la propria famiglia e la residenza è stata cambiata e contestualmente:
    • si hanno meno di 24 anni e si produce un reddito superiore a 4mila euro all’anno;
    • si produce un reddito superiore a 2.840,51 euro e si hanno più di 24 anni.

Isee novità 2025

L’Isee cambia dal 1° gennaio 2025, o meglio, cambiano le somme che entrano a definire l’indicatore della situazione economica equivalente. Le novità sono volte a un abbassamento del valore dell’indicatore e permetteranno a molte più famiglie di beneficiare di agevolazioni e bonus legati all’Isee.

La prima novità riguarda l’assegno unico, il cui importo rimane fuori dall’Isee, come previsto dalla Manovra 2025. La novità, in ogni caso, riguarda soltanto le famiglie con figli molto piccoli, visto che l’esclusione delle somme erogate a titolo di assegno unico escono dall’Isee solo per quel che riguarda la determinazione del diritto di due misure in particolare:

  • il bonus nuovi nati di 1.000 euro;
  • il bonus asilo nido.

Per tutti gli altri bonus e agevolazioni, invece, le somme che le famiglie ricevono a titolo di assegno unico continueranno a essere considerate nel calcolo.

La novità più rilevante riguarda l’uscita dall’Isee dei titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale (e di tutti gli altri prodotti finanziari a garanzia statale).
Si tratta nello specifico di:

  • Bot;
  • Ctz;
  • Btp;
  • Cct;
  • buoni fruttiferi postali;
  • libretti di risparmio postale.

La novità è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 e non ancora attuata. Si attendeva la riforma del regolamento dell’Isee che renderà operativa la novità a partire dal prossimo anno. Le famiglie che investono o che hanno già fatto investimenti, quindi, potranno abbassare il valore dell’indicatore escludendone dal calcolo gli investimenti in questione per i primi 50.000 euro.

Isee 2025, come si ottiene

L’Isee, può essere richiesto in qualsiasi momento dell’anno (anche in base a quando effettivamente serve per una determinata agevolazione). Nella guida che segue vediamo i documenti da presentare, come si effettua il calcolo, quali sono i valori che fanno alzare l’Isee, quali sono i componenti del nucleo familiare e come uscire da quello dei genitori, oltre a come vengono effettuati i controlli su quanto dichiarato e le novità di calcolo previste per il 2025.

Il primo passo per ottenere l’Isee è la presentazione della Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica). La Dsu contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali che descrivono la situazione economica di ogni componente del nucleo familiare.

Il primo passaggio da fare per ottenere il modello Isee è compilare la Dsu, cioè la Dichiarazione Unica Sostitutiva. La Dsu può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno e ha validità fino al 31 dicembre dello stesso anno (la validità dell’Isee, quindi, non è di un anno, ma solo per l’anno solare di presentazione).

La Dsu si può presentare:

  • online: l’utente la può compilare direttamente usando il servizio dell’INPS;
  • tramite Caf: l’utente si reca presso un centro di assistenza fiscale e compila in modo assistito il documento;
  • tramite contact center dell’Inps al numero 803164 da rete fissa e 06164164 da rete mobile;
  • usando l’Isee precompilato: dal 2020 è possibile avvantaggiarsi della Dsu precompilata, con dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS, a cui vanno aggiunti quelli che l’utente deve autodichiarare.

Elenco documenti per il modello Isee 2025

Per predisporre la Dsu ai fini Isee 2025 sono necessari i documenti anagrafici, su redditi e patrimoni riguardanti tutti i componenti del nucleo familiare.

Di seguito l’elenco dei documenti:

  • stato di famiglia;
  • codice fiscale di ciascun componente del nucleo familiare;
  • documento d’identità valido;
  • dichiarazione dei redditi (modello UNICO o modello 730);
  • certificazione dei redditi (Certificazione Unica, ex CUD);
  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, se il nucleo risiede in abitazione in casa d’affitto;
  • saldo contabile dei depositi bancari e postali;
  • estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31/12/2023;
  • azioni o quote detenute presso società od organismi di investimento collettivo di risparmio;
  • contratto di assicurazione sulla vita;
  • atti notarili di donazione di immobili;
  • certtificati catastali, atti notarili di compravendite, successioni o altra documentazione che riguarda il patrimonio immobiliare;
  • .targhe di autoveicolo, motoveicoli, imbarcazioni da diporto posseduti da ciascun membro del nucleo familiare.

Se nel nucleo familiare c’è un soggetto disabile, inoltre, va presentata anche la documentazione relativa alla certificazione di disabilità, spese eventualmente sostenute per ricovero e assistenza del disabile.

Tutti questi documenti vengono sottoposti ai controlli: Agenzia delle Entrate e INPS incrociano i dati in loro possesso e verificano la correttezza delle informazioni dichiarate.

Nello specifico, per quanto riguarda la situazione reddituale, vanno presentati:

  • modello 730/2023 o Redditi PF 2023 (Unico), modello CU 2023;
  • documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche (ivi compreso somme percepite da enti musicali, filodrammatiche e similari);
  • redditi relativi ad attività di lavoro dipendente prestato all’estero;
  • reddito dichiarato da coniuge estero iscritto all’AIRE;
  • reddito relativo a pensioni estere;
  • reddito da attività agricole.

Per la situazione patrimoniale invece bisogna presentare i documenti che attestano il proprio patrimonio mobiliare e immobiliare:

  • titoli di stato, buoni postali, partecipazioni azionarie, obbligazioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi d’investimento, forme assicurative di risparmio ecc;
  • saldo e giacenza media di conto correnti, depositi bancari e postali, libretti postali e simili al 31/12/2023;
  • giacenza carte prepagate con e senza Iban;
  • mutui (Certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà) o case di proprietà (Certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni);
  • assicurazioni sulla vita;
  • targa o estremi di registrazione di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.

Se nel nucleo familiare è presente un lavoratore autonomo è necessario presentare anche la documentazione che attesti l’ulitmo bilancio presentato e la somma delle rimanenze finali.

Come si calcola l’Isee 2025

Fare il calcolo dell’Isee non è molto semplice, perché il valore non corrisponde semplicemente al reddito percepito, ma come abbiamo visto nel paragrafo precedente vanno tenuti in considerazione tutti i fattori reddituali e patrimoniali. Non solo: il risultato finale dipende dalla situazione economica di tutti i componenti del nucleo familiare.

È quindi l’INPS stessa a effettuare il calcolo, partendo dalla Dsu e determinando il valore dell’Isee con un rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica (ISE) e il parametro desunto dalla scala di equivalenza di seguito riportata:

NUMERO DEI COMPONENTI PARAMETRO
1 1,00
2 1,57
3 2,04
4 2,46
5 2,85

In merito al valore della scala di equivalenza, per il calcolo dell’Isee è prevista l’applicazione di alcune maggiorazioni, pari a:

  • 0,35 per ogni ulteriore componente;
  • 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
  • 0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli, 0,35 in caso di quattro figli, 0,5 in caso di almeno cinque figli;
  • 0,2 per nuclei familiari con figli minori, elevata a 0,3 in presenza di almeno un figlio di età inferiore a tre anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati. La maggiorazione si applica anche in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da un solo genitore non lavoratore e da figli minorenni. Ai soli fini della maggiorazione, fa parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro genitore che abbia riconosciuto i figli, a meno che non ricorrano casi specifici.

Il valore dell’Isee si ottiene sommando l’indicatore della situazione reddituale (Isr) al 20% dell’indicatore della situazione patrimoniale (Isp).

L’indicatore della situazione reddituale si ottiene sommando i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare al reddito figurativo del patrimonio mobiliare a cui sottrarre, poi, le detrazioni per le spese e le franchigie del nucleo.

L’indicatore della situazione patrimoniale, invece, che va preso solo per il 20% del suo valore, si ottiene sommando il patrimonio mobiliare di ogni componente del nucleo (a cui sottrarre le detrazioni del patrimonio mobiliare) al patrimonio immobiliare (a cui sottrarre le detrazioni del patrimonio immobiliare).

In ogni caso è possibile affidarsi a un simulatore di calcolo dell’INPS.

Isee 2025 per i disabili

I portatori di handicap dovranno inoltre presentare i seguenti documenti per il calcolo del modello Isee 2025:

  • certificazione dell’handicap attestante la denominazione dell’ente che ha rilasciato il documento, il numero identificativo e la data di rilascio;
  • spese pagate per l’assistenza personale e/o per il ricovero presso strutture residenziali.

Reddito Isee: cosa comprende

L’Isee raccoglie le informazioni riguardanti redditi e patrimoni di tutti i membri del nucleo familiare, e quindi sono tanti i parametri che influenzano il valore finale del documento da cui dipende l’accesso o meno a determinati bonus e agevolazioni.

Per esempio, tra i valori che fanno aumentare l’Isee ci sono i risparmi, sia del conto corrente bancario, di quello postale o del libretto, dei depositi o su una carta prepagata. Contano poi anche gli immobili posseduti, non solo da chi richiede l’Isee ma da tutti i componenti del nucleo familiare.

Poi, hanno una certa influenza anche alcuni beni, per esempio veicoli, moto e imbarcazioni possedute.

I redditi da lavoro, da pensione o fondiari vanno dichiarati nell’Isee e ne fanno aumentare il valore.

Come abbiamo detto, l’Isee serve a ottenere una serie di agevolazioni economiche, e quindi più alto è l’Isee e più sarà difficile ottenere i benefici. Per esempio, più risulta elevato l’Isee e più saranno alte le tasse universitarie da pagare. Se invece l’Isee è basso, si ottiene un reddito di cittadinanza dall’importo più cospicuo.

È chiaro che ci sono dei valori che fanno aumentare il valore finale dell’Isee, ma bisogna dichiarare tutte le informazioni che abbiamo visto nei paragrafi precedenti, che riguardano redditi e patrimoni di tutti gli appartenenti al nucleo familiare. In ogni caso ci sono dei beni di valore che non hanno impatto nell’Isee come quadri, opere d’arte, collezioni e gioielli.

Quanti tipi di Isee esistono e quanto si usano?

Siccome l’Isee permette di accedere a diverse agevolazioni, non ne esiste un unico modello, ma diversi in base alla situazione del nucleo familiare e della prestazione che si deve richiedere.

Esistono, quindi:

Vediamo, di seguito per cosa va compilato ogni modello e per quali tipologie di nuclei familiari.

Isee ordinario

Si tratta dell’Isee che contiene le informazioni che riguardano la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Per la maggior parte delle prestazioni è proprio questo il modello di Isee che si deve presentare e prende in considerazione redditi e patrimoni dei due anni precedenti (per il 2025 prenderà in considerazione redditi e patrimoni del 2023).

L’Isee ordinario va richiesto ogni anno a partire dal 1° gennaio e scade, sempre, indipendentemente da quando è stato richiesto, il 31 dicembre dello stesso anno.

Isee corrente

L’Isee corrente si usa nel momento che l’Isee ordinario non rappresenti in pieno la reale situazione economica della famiglia. In questo caso il modello aggiorna l’Isee agli ultimi 12 mesi consentendo di avere una situazione economica quanto più vicina a quella reale del nucleo.

L’Isee corrente può essere usato quando si verificano delle variazioni rilevanti del reddito o del patrimonio della famiglia (ad esempio la perdita del lavoro di uno dei componenti, la perdita di un trattamento). Si può usare anche in caso di variazioni patrimoniali, ma in questo caso solo a partire dal 1° aprile di ogni anno.

Isee Università

Si tratta di un modello che permette allo studente universitario di accedere alle prestazioni per il diritto allo studio (come ad esempio riduzione delle tasse universitarie, graduatorie per gli alloggi di studentato, ecc..). Anche se questo modello interessa lo studente, nell’Isee Università si tiene conto dei redditi e dei patrimoni di tutto il nucleo in cui lo studente è attratto, anche se non convivente, quando non autonomo economicamente.

Isee sociosanitario

Permette l’accesso alle prestazioni sociosanitarie come, ad esempio l’assistenza domiciliare per i disabili e coloro che non sono autosufficienti. Quando a presentare questo modello di Isee è un disabile può scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello richiesto per l’Isee ordinario.

Isee sociosanitario residenze

Serve quando il beneficiario deve essere ricoverato in strutture come Rsa e Rssa. Solitamente, infatti, questo l’Isee nel calcolo prende in considerazione le condizioni economiche dei figli autosufficienti e non conviventi con il beneficiario per distinguere tra gli anziani che non hanno aiuto per fronteggiare le spese di ricovero e quelli che possono, invece, contare sull’aiuto economico dei figli.

Isee minorenni

L’Isee minorenni è un modello molto particolare che è necessario per i figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi. Nel calcolo dell’Isee, infatti, viene presa in considerazione anche la condizione del genitore non convivente con il figlio per comprendere se essa possa incidere sull’Isee del nucleo familiare del minore. Il genitore non convivente viene considerato componente aggiuntiva o attratta, in base alla sua condizione personale.

Quanto tempo ci vuole per ottenere l’Isee

Per ottenere il modello Isee, quindi, è necessario presentare la Dsu (Dichiarazione Unica Sostitutiva), documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare.

L’Inps calcola l’Isee sulla base di tutti i dati, quelli autodichiarati e quelli presenti nei propri archivi e in quelli dell’Agenzia delle Entrate, e rende disponibile l’attestazione al dichiarante entro dieci giorni lavorativi dalla ricezione della Dsu.

Potrebbero anche passare 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione della Dsu, ma l’Inps specifica che si tratta di un caso eccezionale. In questo caso è possibile compilare un apposito modulo per autodichiarare i dati per il calcolo dell’Isee.

Quando scattano i controlli sull’Isee?

I controlli sull’Isee sono fatti a campione; quindi, molti contribuenti che hanno dichiarato dati falsi potrebbero anche passarla liscia, ma mentire non conviene: non si tratta di evasione fiscale, ma visto che si ottiene una prestazione agevolata che non spetterebbe, è un raggiro ai danni dello Stato.

Si commette il reato di falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale e va incontro a conseguenze gravi: la prima è la perdita del beneficio e la seconda è la restituzione delle cifre percepite in modo illegittimo.

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