Isee senza titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti, pronte le regole per il 2025

Patrizia Del Pidio

27/11/2024

Dopo quasi un anno l’Agenzia delle Entrate fornisce le prime istruzioni per l’Isee senza titoli di Stato e buoni fruttiferi. Vediamo le novità.

Isee senza titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti, pronte le regole per il 2025

L’Isee senza titoli di Stato, senza libretti e buoni fruttiferi sembra essere in dirittura di arrivo. Quasi tutto pronto, quindi, per applicare la novità che abbasserà l’Isee dal 2025. Lo schema di Dpcm per modificare il regolamento dell’Isee è arrivato alla Camera dei Deputati e tra i vari correttivi prevede anche una norma che rende, finalmente, operativa la novità prevista dalla Legge di Bilancio 2024 che, fino a ora, è rimasta non applicata.

La novità che molti attendevano già da quest’anno, quindi, entrerà in vigore a partire dal 2025, dopo aver ottenuto i pareri delle commissioni parlamentari.

Le modifiche all’Isee 2025

La profonda revisione del calcolo dell’Isee procede spedita per la sua via portando cambiamenti soprattutto nella fotografia del patrimonio mobiliare delle famiglie. Così come previsto dall’articolo 1, comma 183 della Legge di Bilancio 2024, infatti, dal calcolo dell’Isee usciranno dal prossimo anno i titoli di Stato, i buoni fruttiferi e i libretti di risparmio postale fino a un valore complessivo di 50.000 euro. Entro questa soglia, quindi, tutti i prodotti finanziari a garanzia dello Stato non avranno rilevanza sull’Isee familiare.

La modifica del 2025 avrà come effetto quello di far diminuire l’Isee per le famiglie che hanno queste tipologie di prodotti finanziari (sempre fino al limite di 50.000 euro)e la conseguenza sarà di una maggior spesa da parte dello Stato per l’erogazione delle prestazioni legate all’Isee (che ricordiamo essere sempre più numerose), prima fra tutte l’assegno unico (visto che per molte delle altre è richiesto un Isee talmente basso da rendere la novità trascurabile).

Istruzioni e regole per modifiche Isee

Le prime istruzioni operative per escludere dall’Isee i buoni fruttiferi, ititoli di Stato e i libretti di risparmio postale sono arrivate lo scorso 31 ottobre, con quasi un anno di ritardo.

Le istruzioni operative fornite dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 31 ottobre, però, sono quelle dirette agli operatori finanziari che sono tenuti a fornire tramite comunicazione del controvalore dei titoli posseduti dalle persone fisiche entro i 50.000 euro.

L’Isee è uno strumento che serve a valutare la condizione economica di un nucleo familiare per stabilire se lo stesso o un soggetto componente ha diritto ad agevolazioni o bonus.

Per il calcolo dell’Isee è necessario fornire una serie di documenti che riguardano i patrimoni mobiliari e immobiliari di ogni componente del nucleo familiare.

La Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal’Isee dei titoli di Stato e tutti gli altri prodotti finanziari a garanzia Statale. Una novità piuttosto importante che prometteva di abbassare il calcolo dell’Isee non solo sottraendo i Btp, ma anche i buoni fruttiferi postali e i libretti postali per importi fino a 50.000 euro.

L’Inps con il messaggio 165 dello scorso 12 gennaio aveva chiarito che la novità non sarebbe stata immediata poiché necessitava di una modifica del regolamento dell’Isee (per il quale occorre un apposito decreto attuativo).

L’Isee rinnovato per il 2024, quindi, non ha recepito la novità in questione.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per l’Isee

Con il provvedimento 398752 del 31 ottobre 2024 l’Agenzia delle Entrate prevede che gli operatori finanziari sono tenuti a comunicare i titoli in possesso delle persone fisiche e il riferimento è a quelli nel limite dei 50.000 euro. Questi dati, comunicati dagli operatori finanziari, poi, confluiranno direttamente nella DSU precompilata per la determinazione dell’Isee.

Il nuovo provvedimento rappresenta un passo avanti per quel che riguarda l’Isee senza titoli di Stato, libretti postali e buoni fruttiferi. L’adeguamento, in ogni caso, non sarà possibile per l’Isee 2024 (visto che ci si sta muovendo alla fine dell’anno) ma potrebbe facilitare il controllo delle dichiarazioni Isee 2025.

L’applicazione della norma, in ogni caso, non appare prossima visto che richiede altri passaggi abbastanza importanti come un decreto attuativo che aggiorni il regolamento dell’Isee. Basti pensare che per il 2024 le risorse che erano destinate all’esclusione dall’Isee di titoli di Stato e buoni fruttiferi sono state destinate parzialmente alla copertura del bonus Natale. Si spera che le vera applicazioni operative sull’Isee vedano la luce nel 2025 per fare in modo di adeguare il valore dell’indicatore economico alle novità previste dalla Legge di Bilancio di quest’anno.

Da considerare, inoltre, che la Legge di Bilancio 2025 prevede ulteriori esclusioni dall’Isee (ad esempio il valore dell’assegno unico per il diritto al bonus nido).

Cosa dovrebbe essere escluso dall’Isee?

La Legge di Bilancio di quest’anno prevede l’esclusione dal calcolo Isee dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
I prodotti che, quindi, dovrebbero uscire dal calcolo dell’Isee (nel limite dei 50.000 euro) sono:

  • Bot;
  • Ctz;
  • Btp;
  • Cct;
  • buoni fruttiferi postali;
  • libretti di risparmio postale.

Il possesso di questi titoli di investimento, fino a 50.000 euro, non dovrebbero avere rilevanza nel calcolo Isee, ma per l’entrata in vigore della novità bisogna attendere un apposito provvedimento.

Cosa fare per escludere buoni fruttiferi e libretti dall’Isee?

Per il momento non c’è ancora nulla da fare visto che finché non sarà emanato il decreto attuativo che va a modificare la normativa dell’Isee. L’Isee 2024, nel frattempo calcolato con le stesse modalità dello scorso anno, continua a non aver recepito la novità prevista dalla Legge di Bilancio. In ogni caso il Governo continua a promettere che il decreto attuativo è in dirittura di arrivo (attende solo il passaggio alle commissioni parlamentari), ma a questo punto la novità entrerà in vigore solo nel 2025.

Iscriviti a Money.it