No, l’isolamento per i positivi non è cambiato con Omicron 5: quali sono le regole e cosa sta succedendo

Stefano Rizzuti

16 Luglio 2022 - 09:29

Le regole per l’isolamento dei positivi al Covid non sono cambiate con l’ondata di contagi causata dalla sottovariante Omicron 5. Ecco quali sono e perché resterà tutto uguale.

No, l’isolamento per i positivi non è cambiato con Omicron 5: quali sono le regole e cosa sta succedendo

La nuova ondata estiva di contagi dovuta alla sottovariante Omicron 5 sembra avvicinarsi al picco, che forse potrebbe già essere stato raggiunto. La curva dà i primi segnali di raffreddamento, mentre Omicron 5 è sempre più la variante predominante in Italia: rappresenta il 75% dei casi totali di Covid.

Sono quasi 1 milione e mezzo gli italiani positivi, almeno quelli dichiarati, considerando che è probabile che questo numero sia molto più alto con tutti i casi sommersi. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 96mila casi e 134 morti, con un leggero rallentamento dei contagi. L’indice Rt è in discesa, ma ancora ben al di sopra della soglia critica: si attesta a 1,34, in leggero calo dall’1,40 della settimana precedente.

Cresce invece l’incidenza (1.158 casi ogni 100mila abitanti), così come l’occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva. Ma i primi segnali di un’inversione di tendenza si iniziano a vedere. Questo, però, non porterà a un cambiamento delle norme sull’isolamento: resta il minimo dei 7 giorni per uscire dall’isolamento, nonostante le richieste delle Regioni. Vediamo quali sono le regole per quarantena e isolamento e perché per ora non cambia nulla.

Le regole dell’isolamento per i positivi

Le regole attuali prevedono che in caso di positività è necessario restare in isolamento per almeno una settimana. Anche nel caso in cui si sia effettuato prima un tampone con esito negativo. Solo dopo sette giorni, e con tampone negativo effettuato in farmacia o nelle strutture sanitarie (non quelli fai da te), è possibile uscire dall’isolamento. In caso di tampone ancora positivo è invece possibile terminare l’isolamento a 21 giorni di distanza dal test se non si hanno più sintomi e indipendentemente dall’esito del tampone.

Isolamento più breve, la richiesta delle Regioni

Le Regioni sono in pressing sul ministero della Salute per cambiare le regole dell’isolamento, ammorbidendole per chi non ha più sintomi e risulta negativo al tampone anche prima della scadenza dei sette giorni. Il che vorrebbe dire anche permettere ai positivi di rientrare prima al lavoro: sarebbe sufficiente un tampone negativo.

L’idea delle Regioni è che si possa andare in questa direzione grazie al fatto che la positività da Omicron 5 sembra avere una durata più breve, anche minore di una settimana. Inoltre le Regioni chiedono anche di non conteggiare tra i ricoverati con Covid i pazienti che vanno in ospedale per patologie diverse e scoprono poi di essere positive al tampone.

Il ministero della Salute: no a riduzione isolamento

Per il momento, però, le richieste delle Regioni non vengono accolte e le regole non cambiano: il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, ha comunicato che l’isolamento per ora resta di almeno sette giorni. Per il governo è ancora presto per valutare un cambiamento delle regole e non ci sono decisioni di questo genere in vista: si continuerà a valutare l’andamento epidemiologico per poi aprire un nuovo confronto con le Regioni e valutare più avanti eventuali decisioni in altro senso.

Regole isolamento, come potrebbero cambiare in futuro

Per ora nessun cambiamento in vista, quindi. Ma in futuro le regole potrebbero essere riviste, magari al termine di questa nuova ondata. Una delle ipotesi è che quando non si avranno più sintomi da almeno 48 ore sarà sufficiente un tampone negativo per uscire dall’isolamento, senza necessità che siano passati almeno sette giorni dalla positività. Regole che potrebbero valere soprattutto per gli asintomatici e per chi ha avuto sintomi lievi.

Servirà, comunque, un test in farmacia o nelle strutture sanitarie, mentre quelli fai da te non verranno considerati sufficienti, sempre che cambino davvero le regole. Ci si adeguerebbe, così, alle indicazioni già seguite in altri Paesi europei. Inoltre si ipotizza, sempre per il futuro, di abbreviare il termine di 21 giorni necessario per terminare l’isolamento anche nel caso in cui non si sia ancora negativi al tampone: il termine potrebbe scendere a 10 o 14 giorni.

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